Giappone: 5 città in 20 giorni.
Volo ITA Airways da Roma verso Tokyo a poco più di 1000 Euro. (Un consiglio: Per avere un’idea generale dei voli verso una determinata località uso spesso skyscanner.it , ma anche se la piattaforma è del tutto affidabile, in genere preferisco poi prenotare direttamente sul sito delle varie compagnie aeree per la praticità nel non avere troppi intermediari e perché alcune opzioni come ad esempio il numero di bagagli o la scelta dei posti etc. a volte non sono facilmente raggiungibili tramite portali di terze parti). Per gli alloggi come al solito ho usato Booking.com , ormai fedele compagno di viaggio da quasi vent’anni, e mai avuto un problema, piuttosto mi è capitato una sola volta di trovare la stessa stanza di Hotel su un altro portale a un prezzo più basso di quello offerto su Booking, e dopo aver segnalato la cosa mi hanno rimborsato immediatamente la differenza di prezzo come da politica della compagnia, ottimo direi.
Tokyo: L’aeroporto Haneda è il principale aeroporto della capitale e del Giappone nonché il sesto tra i più grandi e affollati del mondo (il quinto è Dubai e il settimo Los Angeles, per avere un’idea di cosa stiamo parlando), e non va confuso con l’aeroporto internazionale di Narita che, per quanto gestisca una quantità di voli intercontinentali e internazionali, è più piccolo e si trova a circa 70 km dal centro di Tokyo. Nessun problema ai controlli, un po’ di coda invece per l’acquisto del Japan Rail Pass, indispensabile abbonamento per i treni veloci valido per tutto il territorio nipponico, che mi costa l’equivalente di 350 Euro per due settimane (poiché la prima la trascorrerò nella capitale). Esistono anche vari pass per la metro e altre linee di trasporto pubblico, ma sono talmente tante e diverse che meritano una discussione a parte, quindi ne parleremo prossimamente, magari in un articolo dedicato. Non avendo prenotato l’alloggio in tempi decenti mi trovo a ripiegare su un ostello in Kagurazaka per quasi 9000 Yen (circa 55 Euro) a notte, con bagno in condivisione ma in una zona carinissima e non molto turistica. Ci sono però diversi turisti koreani e asiatici in generale. La prima meta interessante è Kabukichō ovvero quello che è considerato il red light district di Tokyo, dove si trovano varie tipologie di locali, dai classici centri massaggi (ovviamente con happy ending) ai cosidetti Oppai Bar o Seku-kyabakura dove ci si può intrattenere con belle ragazze disposte a farsi offrire da bere e interagire coi clienti mentre magari si fanno palpare qua e là alla bisogna, ma senza andare oltre. Poi ci sono gli hostess club, chiamati “kyabakura”, che a differenza dei già citati Seku-kyabakura, non offrono alcuna possibilità di contatto con le intrattenitrici che hanno il solo compito è di servire da bere e fare compagnia e parlare con i clienti fingendosi interessate a quel che hanno da dire (Attenzione a non sbagliare però, perché ci sono anche gli Host Club, che sono la stessa cosa ma è la versione dedicata alle donne). Parlando invece di cose più spinte ci sono i Pink Salon o “Pinsaro” (l’inglese storpiato dai giapponesi è leggendario), locali molto particolari dove si arriva alla reception e si sceglie una delle ragazze disponibili su un book, ma se sono tutte occupate è possibile aspettare in sala d’attesa dove si può bere un drink o leggere qualcosa, poi una volta scelta l’operatrice si paga il dovuto alla cassa e la prescelta vi accompagna nel vostro stanzino dove provvede a igienizzare e lavare le parti intime e le mani (spesso con il classico asciugamano bagnato in stile giapponese perché non ci sono docce in questo genere di locali), poi lei si prodiga in una pompa orale per il tempo che avete pagato, puro relax. Altra tipologia di locali per adulti, tutta giapponese, sono i SoapLand o “Sōpurando” dove si va ufficialmente per essere lavati in vasca da una ragazza, ma ovviamente durante e dopo il lavaggio si usufruisce di tutti gli altri servizi per uomini bisognosi non solo di affetto. In generale oltre a questo si può trovare di tutto per quel che riguarda sesso e perversioni, e in questo i giapponesi sono maestri. L’unico problema è che se non conosci un po’ la cultura del sol levante, e soprattutto se non parli almeno un minimo di giapponese di base, difficilmente potrai ottenere accesso a questi locali, in certi casi anche a quelli “foreign friendly”… Dakara benkyou shite kudasai!
Il Quartiere di Kabukicho però offre intrattenimento di ogni genere, ci sono ovviamente bar di ogni tipo, ristoranti, negozi, Karaoke, c’è l’immancabile Bowling, c’è il Donki (abbreviazione nipponica di Don Quijote, che è una catena di discount molto famosa in giappone), ma c’è anche un Godzilla gigante affacciato sopra i palazzi, per dire. In generale, soprattutto la notte, è tutto piuttosto caotico e fuori dalle righe, specialmente per un occidentale che visita per la prima volta il paese. Altro luogo folkloristico è Hoppy Street, una via con molti locali e ristoranti “old style” che creano una bella atmosfera, inoltre il posto è rinomato per ubriacarsi a prezzi contenuti, quindi ottimo per rilassarsi e staccare un po’ dal caos. La vita notturna di Shibuya p èerò da provare, un po’ come nei quartieri più movimentati di Londra o New York. Ci sono vari club per chi non è troppo avanti con gli anni, uno di questi è l’Harlem: Come un club hip-hop made in USA ma con giovani figli del sol levante a far baldoria tutta la notte. Con una trentina di euro ci paghi l’entrata e un paio di drinks, ma l’atmosfera è unica e ne vale la pena. Un’altro, più turistico e meno eccentrico è il Camelot: Classica disco con entrata intorno ai 20 Euro e una bevuta inclusa, niente di che ma per passare una serata ci sta. Ovviamente a Tokyo non mancano le cose da fare e descriverle tutte è praticamente impossibile, anche perché ogni quartiere è una piccola città dentro una città enorme con 14.000.000 di abitanti, se invece includiamo la cosidetta area metropolitana di Tokyo che include anche le prefetture di Chiba Kanagawa e Saitama, ormai in un unico agglomerato urbano alla capitale, parliamo di circa 40.000.000 di persone su un territorio grande quanto il Trentino , giusto per dare un’idea di quanto sia enorme.
Kyoto: Piccola se paragonata a Tokyo ma è pur sempre la città imperiale, con un ritmo di vita più tranquillo ma fascino da vendere. Si parla molto di Osaka per la cultura del cibo ma anche Kyoto non scherza. Sono bravissimi col Ramen. La vita notturna non è paragonabile a quella della capitale, ma Kyoto è più una città per diurni e per di più è molto turistica quindi le occasioni non mancano.
Osaka: Se dovessi fare un paragone all’italiana tra Tokyo e Osaka potrei dire che Tokyo è Milano e Osaka è Roma, con le dovute differenze ovviamente, è solo per rendere l’idea della diversa atmosfera delle due città. A differenza di molte altre città nipponiche qui si trovano persone molto aperte che non disdegnano nuove conoscenze e amano il contatto fisico. Si mangia benissimo a prezzi tutto sommato modici e si respira un’aria più genuina in ogni cosa.Anche Osaka ha la sua “zona rossa” , meno folkloristica di quella della capitale ma ci sono ragazze accompagnate da maman anziane che invitano i passanti a intrattenersi con le loro ragazze. Il prezzo medio per una prestazione va dai 12.000 Yen per 15 minuti ai 35.000 per un’ora e ci sono tante belle signorine se si è disposti a spendere cifre un po’ fuori mercato per un punter europeo medio, ma che dire, siamo in Giappone, ne vale la pena… La vita notturna poi non è così distante da quella di Tokyo, per i più giovani ci sono locali come il Pure o il Ghost dove molte ragazze locali vanno in cerca di avventure anche con stranieri (sempre a patto che conosciate un po’ di giapponese, poiché la lingua inglese non è così diffusa in giappone, anche se con la globalizzazione le barriere linguistiche si assottigliano sempre di più), è comunque facile fare conoscenza con viaggiatori e altri stranieri e quindi vale la pena di farci un giro, poi l’occasione giusta è sempre dietro l’angolo, non si sa mai.
Hiroshima: Bella città, con una storia particolare che sappiamo tutti. La qualità della vita nonostante la triste storia di questa città è altissima ma non essendo tanto turistica quanto le altre località visitate i prezzi per gli alloggi sono più ragionevoli e in linea con altri paesi. Carina l’isola Miyajima dove si trova il santuario Itsukushima (inserito nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO nonché tesoro nazionale del Giappone). Famosa per il Torji in mezzo al mare, l’isola ha un’atmosfera molto particolare e merita sicuramente una visita se ci si ferma a Hiroshima per almeno un paio di giorni, o anche solo se vi piacciono le ostriche che qui sono di ottima qualità. Altre cose da visitare sono il Peace Memorial Park, dove si trova anche il A-Bomb Dome ovvero i resti del palazzo che ospitava la camera di commercio della prefettura di Hiroshima prima della bomba atomica, il Museo della pace e il Castello di Hiroshima. Purtroppo la città non offre particolari svaghi per un “Gentleman” in viaggio, ma vale la pena visitarla ed è un buon diversivo per riprendere energie tra una tappa e l’altra pensando che la vita va goduta appieno perché non sai mai cosa può succedere domani (sperando che non cadano mai più bombe atomiche dal cielo , ovviamente).
Fukuoka: Ecco la città che non ti aspetti. Alloggio da 50 euro a notte in un APA Hotel (catena di alberghi presente in tutto il Giappone). Qui a Fukuoka si mangia benissimo, la specialità del luogo è un Ramen che nasce da una tipica zuppa di stinco di maiale, è una vera e propria specialità unica, ma in generale si gusta un’ottima cucina. La vita notturna è molto interessante, anche perché parliamo pur sempre di una città di circa 2.000.000 di abitanti e l’età media è tra le più basse di tutto il paese. Se però si cerca la facile compagnia di qualche donzella locale il metodo più semplice e sicuro è contattare un’agenzia del settore o se possibile crearsi dei contatti prima di arrivare in loco, ma questo vale un po’ ovunque in effetti, Però come ultima tappa prima di tornare a Tokyo non è male e vale la pena visitare i vari templi della città e la suggestiva Baia di Hakata dove ogni giorno partono e arrivano decine di navi da crociera e pescherecci e traghetti, ma è tutto molto calmo e pacifico.
Altro APA Hotel per 50 Euro a notte a Tokyo per gli ultimi giorni prima del rientro. Visitato stavolta in lungo e in largo il quartiere di Akihabara o Akiba , tappa obbligata per un amante dei manga e degli anime, dei Maid Cafè del moe e di tutta la cultura otaku/nerd/etc., e ovviamente è un bel posto per deliziare la vista con le innumerevoli cosplayer che si trovano in giro o nei vari locali, ma in generale è un quartiere ricco di opportunità, basta ricordarsi che siamo in Giappone, e i giapponesi con l’inglese non vanno molto d’accordo. Per il resto, anche se non è un paese adatto a tutti e non rientra tra le mete più gettonate dei Punter , vale la pena di andarci almeno una volta nella vita se si ha interesse verso la cultura nipponica e se come il sottoscritto siete cresciuti a pane e anime e le giapponesi sono il vostro sogno erotico nel cassetto.