Sono qui, nella fumosa penombra di questo Sauna Club di periferia, seduto su questo piatto trespolo di metallo, talmente scomodo che chiamarlo sgabello sarebbe forse un’offesa nei confronti di altri ben più comodi seggioloni sui quali ho poggiato il culo più volte nel corso degli anni in attesa del solito caffè mediocre.

Sorseggio questo espresso che per qualche strana ragione somiglia molto al terribile caffè che mi propinava qualche anno fa la mia amica mmerigana a casa sua in Colorado. Raramente ho incontrato altre donne con sua la stessa passione per il sesso, con lei ho fatto di tutto, ma proprio tutto, e in fondo era una tipa a posto, a parte il fatto che era un po’ fuori di testa, ma forse era proprio questo a renderla interessante…

Mi guardo intorno, vedo uomini avvolti in lunghi accappatoi e donne nude, tante giovani donne nude. Sono tutte disponibili e pronte all’uso, dei gran bei pezzi di carne in vetrina, e come dal macellaio devi solo scegliere il taglio che più ti piace: filetto, garretto, girello, punta di petto; a molti piace la lingua, qualche buongustaio a volte preferisce il cervello, i gourmet più raffinati chiedono il cuore ma quello è sempre già prenotato da qualcun altro; forse dovrebbero decidersi a cambiare macelleria, se non altro eviterebbero di far fare la coda agli altri clienti in attesa del loro turno.

Punto una biondina, è arrampicata su scarpe altissime ma si muove agile come una gazzella che saltella in mezzo ai leoni. Il suo sguardo altezzoso e fiero sembra dire „Non siete alla mia altezza, non mi avrete mai“ , quel sinuoso giovane corpo da meretrice sta invece dicendo „Sono qui, sono tua, prendimi ora“. Vado li e la prendo, è così semplice, non serve nemmeno parlare, basta un gesto ed è mia. Ha la metà dei miei anni, quasi vent’anni di meno, ma è li per me, con un solo cenno della mano mi concede la sua compagnia, il suo tempo, la sua bellezza, il suo sesso, tutto. Tutto meno che il cuore, ma quello a me non interessa, non sono uno di quei raffinati gourmet che sbagliano sempre macelleria…

La bionda gazzella mi prende per mano e come un reinventato Caronte al femminile traghetta le mie stanche membra attraverso quella fosca penombra…  Penso che due lustri or sono, o forse ancor meglio alla sua età, avrei potuto incontrarla in ben altra situazione, e non sarebbe stato sufficiente un gesto della mano per farla mia. Avrei dovuto parlare con lei, mi sarei spinto nella selva dei suoi pensieri per trovare un sentiero, avrei navigato nell’oceano dei suoi occhi blu cercando la giusta rotta, sarei perfino stato disposto ad attendere pazientemente la sua fiducia prima di avventurarmi tra le morbide dune del suo seno e dentro le umide insenature del suo corpo.  Con un po’ di fortuna sarei potuto arrivare a sciogliere anche il ghiaccio nelle gelide lande del suo cuore, qualora ne avessi avuto la necessità. E invece sono qui, in questo inferno di lussuriosi che sembra un paradiso in terra ed offre peccati ai peccatori in cambio del vile denaro che tutto può, e in fronte a quella porta m’inquieto e mi domando quale sia lo scopo di questo banchetto di corpi nudi offerti al dio denaro, che mi tramuta in predatore di carne da macello e al tempo stesso in preda delle mie stesse prede…

-„Oh scemo, non ti crucciare: vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare“.

Uh? …È forse la mia coscienza che sta cercando di indicarmi la retta via da seguire in questo delicato momento di smarrimento? Possibile che tutto ciò abbia un significato più profondo, che sia un’illuminazione improvvisa, una svolta inaspettata?

-„No, impossibile, ti garba troppo la Topa facile perché tu possa avere di questi dubbi in un bordello, e comunque io sono il tuo Regale Augello, la coscienza ormai l’hai persa per strada da qualche parte nel ’97, ricordi? Ora vedi di darti una svegliata e segui la farda biondina oltre l’uscio, che tra l’altro c’avrei anche una discreta voglia di infilarmi al caldo. Anche in bocca va bene, hai visto che belle labbra polpose che ha?“

Ah. Ok, ora ricordo. Ero venuto qui per farmi una trombata. „Senti bionda, che ne dici di un bel pompino? Mi sa che ho bevuto un po‘ troppo stasera, mi devi svegliare.“„Ok, ci penso io, ti mangio tutto. Se vuoi venire in bocca fai pure, ma si paga extra, lo sai.“ „Si si, lo so, ora però prenditi cura di lui, intanto mi sdraio e mi godo il momento…“

-„Oh vai, ora ci si diverte un po‘, grazie Fava bria’a, meglio tardi che mai.  Comunque io faccio il tifo per la biondina, sappilo.“

 

…Io invece è il caso che eviti l’alcol, mi sa che non lo reggo più come una volta…