Ma ciao amici viaggiatori!

Come sta andando il nuovo anno? Per me è iniziato alla grande visto che sono ancora qui a Bangkok e si sta da dio in questi primi giorni di Gennaio. Non è che nel resto dell’anno il clima di questa parte del mondo non sia piacevole, ma la stagione “fresca” che va da novembre a fine febbraio è davvero perfetta, soprattutto qui a Bangkok, è caldo ma non troppo, l’umidità si fa sentire pochissimo e appena cala il sole c’è una temperatura praticamente costante di 26 gradi fino all’alba, altro che il freddo inverno europeo, questa si che è una temperatura adatta alla vita. Comunque sono qui a raccontarvi dei tre giorni appena trascorsi e scrivo sempre dal terrazzino della mia camera all’Hotel Stable Lodge che dopo alcuni giorni di permanenza sto imparando ad apprezzare nella sua genuina semplicità di piccolo albergo in mezzo ai colossi di cemento che per gran parte della giornata nascondono la piccola piscina nel giardino a pochi metri dal via vai pedonale di soi 8. Sono le 06:30 del mattino di Venerdì 5 Gennaio e sto già sveglio da un po’ perché ieri sera ho preferito andare a letto presto dopo una visitina al Billboard e il seguente  fugace incontro nella mia camera con la signorina Miao che da brava gattina ha superato a pieni voti il famigerato Test della Sacra Pecora, poi però non mi sentivo troppo in forma, forse perché la notte prima ho bevuto troppo e dormito troppo poco, ma che ci posso fare, non ho più vent’anni, e nemmeno trenta. Martedì invece mi era venuta voglia di tornare al centro massaggi Kiss in soi 22 (sulla sinistra dal lato opposto al Admiral Suites Hotel, che tra l’altro è il primo albergo dove ho alloggiato in Thailandia ormai più di sette anni fa), imbocco la viuzza traversa che è piena di altri negozi di massaggi, praticamente tutti della stessa gestione, e andando dritto verso il Kiss la mia attenzione viene rapita da una tipina mignon con un bel viso vagamente nipponico di quelli che piacciono a me, sorrido e punto il dito verso di lei mentre mi avvicino, mi fermo, saluto e lascio che mi accompagni dentro al locale che si chiama Bangkok Passion Massage. All’interno vengo fatto accomodare su un divano e mi viene offerto il Menù della casa con le foto di tutte le operatrici, lo appoggio sul tavolino e col solito sorrisetto in faccia indico di nuovo la mignon di prima che sorride di rimando, quindi pago in cassa i 2000 Baht del servizio Full Inclusive e “Bella” (questo il suo nome da battaglia) mi accompagna su per le strette scale fino al secondo piano, mi parcheggia nella stanzetta e dice che torna subito, classico rituale da centro massaggi e affini. Intanto che attendo osservo la stanza, è spartana ma c’è l’aria condizionata, la doccia, un lettino bello duro a due piazze e un grande specchio di fianco su tutta la parete. Bella rientra, ora i suoi lunghi capelli neri sono raccolti in una semplice coda e confermo il fatto che sia veramente carina, mi porge una bottiglietta d’acqua e sistema gli attrezzi del mestiere, olio, asciugamani e il resto, il suo vestitino intero scivola via in un attimo così come il reggiseno a fascia nero e le mutandine dello stesso colore, ha un bel corpicino e un bel seno naturale di tutto rispetto, che per la sua corporatura minuta non è affatto comune in questo angolo di mondo. Ci spostiamo nella doccia, mi lava, io lavo un po’ lei perché è un piacere da toccare, poi mi asciuga, si asciuga e mi fa sdraiare. Il massaggio è piacevole ma niente di memorabile ma quando si cosparge di olio e inizia a scivolarmi sulla schiena come un’anguilla mi piace. A un certo punto mi invita a girarmi a pancia in su e dopo aver deliziato il regale augello che palesemente è già innamorato di lei provvede a coprirlo con il solito lattice e poi “suca suca e salta salta” mi lascio trasportare dalla situazione con lei sopra di me, godendo della scena allo specchio fino a che non esplodo mentre la tengo per i fianchi sbattendomela addosso come non ci fosse un domani.  Dopo aver liberato e ripulito il soldatino, ormai esausto ma felice, conclude con un breve massaggino che sono più carezze post-trombata fino alla doccia finale. Lascio a lei due fogli da 100 Baht perché se li merita e mi fa strada giù fino all’entrata, che se dovessi uscire da quel labirinto di porticine e corridoi da solo sarei ancora li a provarci, mi congeda con un bacetto e torno in strada felice e leggero senza dover pensare a quanto ho speso perché è niente in confronto a quanto ho ricevuto in cambio.

Passeggio rilassato verso la fermata BTS di Phrom Phong e vado a fare due passi al Benchasiri Park li accanto, inaugurato nel 1992 in onore del sessantesimo compleanno della Regina Sirikit, è un buon posto per pensare e rilassarsi in pace restando in una delle zone più caotiche della città; c’è un laghetto, delle panchine, gente che fa jogging o si allena con gli attrezzi nell’apposita area, ci sono ragazzi sdraiati sull’erba, mamme con i bimbi nell’aera giochi, il chiosco all’entrata dove dissetarsi, turisti che scattano foto, persone che si rilassano all’ombra, sculture, alberi, fiori, una ragazza che medita appoggiata con la schiena a un albero ad occhi chiusi col viso rivolto verso i raggi del sole che filtrano tra le foglie, e poi ci sono io che osservo lei e tutti quei piccolo spaccati di vita comune e penso che spesso le cose semplici sono quelle che danno un senso alla vita…

Finito il momento poetico torno in zona Nana dove vado a fare merenda da Hooters (perché anche il culo delle cameriere in shorts da un certo senso all’esistenza) e mi faccio portare il loro mitico Hamburger quadruplo di manzo, con patatine incluse ovviamente, in pratica un attentato sotto forma di cibo. Butto giù il tutto con una birra San Miguel per stare leggero e dopo aver scrutato per un po’ l’ingresso di Nana Plaza, con tutta la gente che entra ed esce per preparare il campo a una nuova serata di divertimento sfrenato, torno in albergo e mi concedo un sonnellino al fresco.

Mi sveglio che è giù buio e con il pancino che gorgoglia perché ha accusato l’attentato di qualche ora prima. Per fortuna risolvo la questione in tempi decenti e verso mezzanotte dopo una doccia rilassante che mi rimette al mondo sono al Butterflies. Tempo di una Singha e l’immancabile Mamasan viene a salutare e mi propone una tipa ma non è il mio tipo e declino l’offerta, strano perché di solito indovina i miei gusti, ma stavolta no. Come spesso accade prendo in prestito il laserino appeso al collo della mia fedele assistente ovvero la solita cameriera pazzerella e lo punto sul culetto di una che stava dall’altra parte del locale sul palco più lontano, la chiamano e arriva. Per quel che riguarda il culo ho visto bene e nell’insieme non è niente male, ma non scatta nessuna scintilla, intanto però li davanti c’è una sua collega bella allegra e sculettante, lei ridacchia e guardandola fa “she’s drunk”, al che la chiamo con la manina poiché mi ispira cose buone ed è carina anche se li dentro c’è di meglio. Me le tengo entrambe addosso tra un drink e l’altro poi abbandono la prima intenzionato a shortare la seconda dopo un’ultima bevuta, ma visto che ogni tanto il karma beffardo ci mette lo zampino, prima che io invochi il barfine lei si spegne come il coniglietto concorrente della Duracell che ha finito le batterie. Scusandosi mi racconta che prima ha bevuto tantissimo con dei clienti che l’hanno riempita di tequila e ora vorrebbe solo andare a dormire, in pratica è in piena botta alcolica improvvisa. Meglio li che in camera, penso. Finisco il mio gin tonic, saluto, pago e scendo giù col pisello imbarzottito ma sono quasi le 2 di notte e non mi va di tentare la sorte in un altro GoGo a quest’ora così mi avvio verso l’Hotel. Arrivo a soi 8, rallento il passo, indugio, sinceramente non ho nemmeno voglia di tornare in camera adesso, tiro dritto fino al soi successivo, entro al Check Inn Bar per una birra, male che vada mi faccio due risate prima di andare a letto. Nel locale c’è la solita atmosfera rilassata e giocosa, ed è piuttosto affollato vista l’ora , c’è anche una giovane coppia, presumo americani, lei una bionda molto trombabile tra l’altro. Ordino un altro gin tonic e una creatura alta e snella mi chiede se voglio compagnia, dico di si offrendole un drink e parliamo. Una delle cose belle del locale è che si riesce a parlare senza dover urlare come dei malati di mente e la conversazione con “nonricordocomecazzosichiama” è anche piacevole. Però bevo troppo e di conseguenza devo andare a in bagno. Mentre sono li con l’uccello in mano si apre la porta ed entra la bionda che ho visto prima, ci mette un attimo a capire la situazione, forse ha bevuto troppo pure lei, le dico “HI”, lei senza scandalizzarsi troppo si scusa intanto che continua palesemente a guardarmi il coso mentre sto pisciando, poi esce ed entra nel bagno con la figurina corretta. Ma dico io, capisco il fatto che il locale sia molto promiscuo ma sei l’unica femmina li dentro, se non lo usi tu il cesso femminile chi deve usarlo?

Esco dal bagno per tornare al mio drink ma l’improvvisata guardona mi ha fatto salire di nuovo la voglia e propongo a “nonricordocomecazzosichiama” di ciucciarmelo con calma fino a che non vengo, a patto che si tenga le mutande addosso. Concordiamo per 1000 Baht e una quarantina di minuti dopo concludo gaudente ripensando alla biondina di prima che mi guardava curiosa. Lascio un millino in più a “nonricordocomecazzosichiama” e scivolando via dal locale ormai chiuso da quasi mezz’ora me ne vado a dormire sereno.

Mercoledì, nel tardo pomeriggio dopo essere stato in giro per negozi, ho fatto visita al 7 Heaven, il Pink Salon japan style di soi33 dove ho provato la “combo” Cat + Mini per un trattamento a 4 mani, anzi a due bocche, visto che parliamo di blow job. L’opzione con due girls ha un costo di 2500 Baht per un tempo di 40 minuti ma è più uno sfizio mentale che altro, poiché il servizio offerto da una sola operatrice è già ottimo nel suo genere. Cat la conosco perché ho già goduto dei suoi servigi in precedenza, Mini invece è la prima volta che la vedo ed è decisamente più carina, ma per quanto riguarda la bravura nel servizio la prima vince a mani basse, in totale però è una buona squadra e una completa le mancanze dell’altra. Esco da li rilassato e con il pensiero in testa di provare tutte le ragazze che lavorano al 7-Heaven di soi 33 per capire chi è la migliore in assoluto, riprendo lo sky train fino a “base Nana” e visto che il sole sta calando passo in Hotel per una doccia rinfrescante prima di andare al Det 5 per la cena, ormai è uno dei miei punti di riferimento, un porto sicuro dove ho certezza di mangiare bene in un ambiente tranquillo all’aperto e al fresco (ventilatori giganti ovunque) e immerso nella vegetazione pur essendo in piena città, sia di notte che di giorno il posto è carino e nonostante sia anche frequentato da turisti di passaggio i prezzi sono bassi, in più questa volta ce l’ho letteralmente attaccato all’Hotel e nonostante lo Stable Lodge abbia un buon ristorante dove molta gente viene a mangiare anche se non soggiorna nell’albergo, personalmente preferisco andare lì accanto e stavolta ho preso la zuppa quella vagamente piccantina e rossa con i funghi e i gamberi e altre cose dentro e un altro piatto a base di gamberi e calamari (non ricordo i nomi dei piatti nemmeno se me li faccio tatuare addosso) oltre al riso per amalgamare il tutto nel pancino insieme a una birretta, tutto molto buono anche se impegnativo da finire, tant’è che al momento dell’ordine la cameriera mi ha avvisato che “è tanta roba, sei sicuro?” ma sapendo già a cosa andavo incontro l’ho guardata sorridente e le ho semplicemente detto “Stasera ho molta fame”. Il resto della serata è stato un girovagare per bar e gogo a cazzeggiare dopo che mi ero fermato al kasalong perché c’era quella dell’altro giorno li fuori che si annoiava, e visto che è brava le ho fatto un doppio versamento, uno in tasca e l’altro in bocca, lascio a voi indovinare cosa e dove. Alla fine sono andato a dormire verso le tre bello alcolico ma rilassato e sorridente viste le piacevoli compagnie della serata in giro per nana e dintorni. A volte basta questo per stare in pace con il mondo, ma ho ancora metà vacanza da godere e tutto può succedere qui a Bangkok.

Al prossimo aggiornamento, qui Nana, a voi la linea lì nelle gelide lande della parte sbagliata del globo.

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