Buon anno Viaggiatori!

Scrivo dal balcone della mia camera d’albergo in soi 8 a Bangkok, l’aria è fresca ancora alle 9:30 del mattino e a parte il solito rumore di sottofondo della City c’è una discreta quiete, sarà che è già Martedì e l’euforia del capodanno è appena scivolata via, oppure è questo venticello leggero che fa ondeggiare le foglie delle palme qui davanti, o magari è soltanto la solita quiete prima della tempesta, quando sei rilassato e pensi alle cose belle,  fatto sta che è tutto molto tranquillo, e mi piace!

Tutto tranquillo dicevo, al contrario degli ultimi giorni nei quali il caos e le lucine e il bordello assurdo di gente ovunque regnavano sovrani, e naturalmente non sono stato un semplice spettatore, dopotutto non sono tornato qui solo per ingozzarmi di buon cibo Thai e per sfuggire al freddo inverno europeo, anche se per un buon 50% i motivi sono quelli, che poi sono gli stessi che mi fanno sempre più pensare a un futuro trasferimento in questo paese appena possibile, ma questa è un’altra storia…

Tornando a noi e alle vicende di questi primi giorni proverò a fare un riassunto partendo dal volo Firenze – Zurigo – Bangkok con Lufthansa (Swiss Air in verità, ma il gruppo è quello, sono tutti collegati).  In perfetto orario atterro alle 10:30 del mattino il 30 Dicembre dopo dieci ore e mezza di volo, l’aeroporto Suvarnabhumi è piuttosto affollato ma niente di eccezionale, sbrigo il controllo passaporti in poco più di venti minuti in coda con 4 italiche melanzane abbondantemente over 30 delle quali la metà erano sedute dietro di me in aereo e non si sono chetate un attimo, ma a tal proposito devo dire che mi veniva da ridere a sentirle perché stavano parlando con un signore di una certa età che è semi-residente a Koh-Samui e queste sono state tipo metà viaggio a dire che la loro meta era proprio quella, salvo poi ricordarsi che invece erano dirette a Krabi non sapendo nemmeno dove sia esattamente. Mi chiedo come facciano certi soggetti a sopravvivere in giro per il mondo, ma forse è per quello che viaggiano in gruppo, magari in 4 riescono ad avere un cervello intero, chissà. Il signore seduto sul sedile dietro al mio dice poi che ha prenotato quel posto in corridoio prima del check-in preferendolo al posto dove sono seduto io, ovvero sempre lato corridoio ma nella fila dell’uscita d’emergenza dove c’è più posto per stendere le gambe, non il migliore in assoluto della economy class ma l’ho trovato libero al check-in senza dover pagare la prenotazione e non me ne lamento, anzi semmai mi lamento dell’aereo che è stretto sia di sedili che di corridoi, ma a parte questo e il tizio crucco seduto di fianco che sembrava avesse fatto il bagno in una vasca di dopobarba è stato tutto nella norma e le prime sette ore sono scivolate via leggere tra un buon pasto e un film e una decente dormita di 3 ore o poco più. Le ore finali invece le ho subite un po’ di più perché iniziavo ad aver voglia di libertà, ma alla fine i panini e le arance del piccolo ristoro a disposizione hanno mitigato l’attesa fino all’ultima mezz’ora e a quel punto era tutta discesa, letteralmente.

Dopo aver ricevuto il timbro sul passaporto vado diretto su all’ultimo piano, esco dal gate 10 e raggiungo l’aera fumatori per la prima Marlboro dopo qualcosa come 14 ore; non che stessi morendo in verità, ma ci voleva, e ormai è il mio personale rito per salutare la città quando arrivo; quella prima boccata d’aria uscendo dal Suvarnabhumi ha sempre un certo fascino, soprattutto quando a casa è inverno e qui invece l’aria ti scalda subito i polmoni, e non sarà l’aria più pulita del mondo ma è sempre un piacere. Dopodiché prendo l’ascensore e scendo al livello più basso per scambiare i miei Euro con i Baht, stavolta al Happy Rich che tanto i tre chioschi li accanto sono praticamente equivalenti. Poco più in là c’è il chiosco della compagnia telefonica True Move H dove acquisto la Tourist’s SIM “15 Days” che per 599 Baht mi fa avere internet e un po’ di credito per le chiamate oltre alle chiamate illimitate verso altri numeri TrueMove e il WiFi della compagnia presente un po’ ovunque in città. Ultimo step è l’acquisto del gettone per Airport Rail Link ovvero il treno che porta in città per una spesa di circa 45 Baht fino a Phaya Thai dove c’è il collegamento con la BTS che con altri 30 Bath circa mi porta alla stazione Nana, a tre passi da soi 8 dove di solito alloggio.

Mi sento come a casa in quei 200 metri di cammino fino all’Hotel, ma questa volta anziché arrivare fino al Hope Land mi fermo poco prima allo Stable Lodge dove ho prenotato da Ottobre per non spendere cifre assurde visto il pienone delle festività. Potevo tornare al Dinasty Grande in soi 6 ma il prezzo era molto più alto e dato che c’ero passato davanti mille volte volevo provare questo Alberghetto più economico e “casereccio”. Non una grande idea mi viene da dire, perché si, il risparmio c’è e il posto è bellino, ma a conti fatti la camera è poco insonorizzata, la piccola piscina è adiacente al ristorante oltre che in ombra per gran parte della giornata e la struttura per quanto ben tenuta è piuttosto vecchia. Come se non bastasse, appena arrivo in reception la ragazza mi dice che hanno fatto casino con le prenotazioni e che la camera con balcone che ho prenotato non sarà disponibile fino al giorno seguente, quindi mi offre di sistemarmi nel “bungalow” accanto al giardino che è libero. Do un’occhiata, mi sembra carino e sarà per una sola notte, accetto. Dentro la stanza è grande come le altre e molto carina, tutta rifinita in legno e con le finestrelle che si affacciano sul cortile interno di fronte al giardino ma anche su soi 8, subito fuori c’è un piccolo patio con le poltroncine e un paio di ombrelloni dove posso uscire a fumare, la privacy però è pressoché nulla perché è praticamente il parcheggio e l’entrata dell’hotel, ma alla fine sono stanco dal viaggio e cerco di godermi la cosa come un diversivo inaspettato, così dopo una bella doccia e un sonnellino rigenerante, verso sera esco per il primo Padthai dopo quattro mesi, poi prima di fare rientro in hotel imbocco il vicolo che porta in soi 6 e mi fermo al Kasalong per una “pompa di benvenuto”, non è certo il top ma è sempre una garanzia quando si vuole andare dritti al sodo spendendo 800 miseri Baht (che se le tipe fossero anche più belline ci farei l’abbonamento, ma salvo eccezioni non è questo il caso, la media è tendente al basso nonostante siano piuttosto simpatiche e brave in quello che fanno, comunque sempre meglio che al vicino Lolita, dove di lolita è rimasto solamente il nome considerata l’età media delle operatrici. Torno al mio Bungalow, più leggero e col sorrisetto in faccia, altra doccia perché nonostante non sia umido come d’agosto devo ancora abituarmi al caldo, poi con calma raggiungo Nana Plaza e siccome è sabato c’è un bel casino, ma alla fine mi lascio trascinare al solito Angel Witch dalla tipa stordita che ogni volta prova a farsi barfinare in ogni modo ma per un motivo o per l’altro mai ci riesce, stavolta è perché ho solo voglia di bere qualcosa in compagnia di una ragazza poco vestita e molto socievole, e per quello che voglio va benissimo anche lei. Faccio serata così, sono ancora un po’ cotto dal viaggio e torno al mio Bungalow intorno alle 2:00 dopo aver fatto scorta di beveraggi al Seven Eleven. Per strada noto che è comparso un nuovo baretto accanto al Rumors e c’è un po’ di gente accampata sugli sgabelli, è poco più di un chiosco sulla strada ma ci sono un paio di tipe che sembrano interessanti. Entro nel mio alloggio, lancio via le scarpe e metto le infradito ai piedi, accendo il condizionatore ed esco di nuovo per bere un Birdy Espresso Shot in lattina e fumare una sigaretta osservando i lampioncini accesi intorno al giardinetto dell’hotel nella quiete della notte, e penso che stare al caldo in ciabatte il 31 di dicembre non è affatto male, poi rientro al fresco e mi lascio andare sul letto come un bimbo assonnato, almeno fino a quando l’inserviente fuori inizia a spazzare le foglie alle 6 del mattino facendo un casino della madonna con quella scopa a letteralmente a due metri da dove sono io a dormire, al che mi alzo rassegnato ed torno fuori a sfumacchiare godendomi l’aria relativamente fresca del mattino in questa stagione, poi già che sono sveglio decido di andare al Mercato Chatuchak. Prendo lo skytrain fino a Mo Chit, arrivo prestissimo, scendo giù al Metro Mall che è una sorta di centro commerciale sottoterra dove c’è l’entrata della Metro, vista l’ora è tutto deserto, faccio due foto alla surreale atmosfera deserta del momento e torno su arrivando poi al grande mercato che ancora è tutto in allestimento, allora decido di fare un giro tra i vicoli vuoti dell’enorme mercato e lo vedo svegliarsi piano piano. Gente che arriva e inizia a mettere fuori la merce, le bancarelle del cibo che iniziano a produrre i tipici odori thailandesi che personalmente mi piacciono tantissimo, i negozianti che si danno il buongiorno e scherzano tra di loro sorridenti quando arrivano, mi perdo in quei vicoli senza sapere esattamente dove sto andando ma mi piace, poi mi ritrovo sulla strada principale in mezzo al tutto e ogni minuto che passa il mercato prende vita, arrivano i primi turisti e un’oretta più tardi è già pieno di gente che sciama ovunque a curiosare tra negozietti e bancarelle. Io però non sono venuto a comprare qualcosa, ero solo curioso di vedere quello che ho visto quindi mi fermo a bere un succo di frutta ghiacciato e con calma torno alla fermata BTS di Mo Chit. Arrivato in Hotel verso passo in reception a sentire se la camera è finalmente libera, “ok, but it’s a room on the second floor”, dice la tipa al bancone; mi sembra che vada bene, così dieci minuti dopo sono su al primo piano (perché avevo dimenticato che in thai considerano 1 il piano terra, 2 il primo e via dicendo), in pratica ho il balcone confinante col tetto del Bungalow dove stavo prima, ma tutto sommato non è male, da qui tra l’altro si vede il tetto del Hope Land, dove molte volte in passato mi sono affacciato a guardare la strada mentre ero in piscina, mi piace cambiare prospettiva ogni tanto e non ero mai stato in una camera con il terrazzino tanto vicino alla via principale da vedere in faccia la gente che passa, e poi il giardino con i lampioncini è rilassante di notte e su gli alberi di fronte vedo passare gli scoiattoli e gli uccellini cantano al tramonto, che per essere in una delle zone caotiche di Bangkok direi non è niente male, quasi strano ma piacevole.

Non ho molta fame ma ho voglia di un posto tranquillo dove bere una birra fresca e mangiare qualcosa mentre il mondo scorre, torno alla BTS di Nana, ma stavolta l’attraverso per fermarmi proprio li sotto al The Game, una sorta di American Sports Bar con veranda dove si può mangiare bere e fumare in pace affacciati sulla Sukhumvit. Guardo chi passa ingozzandomi di patatine fritte prima di fare ritorno allo Stable Lodge dove passo il resto della giornata a riposare al fresco in vista della notte di festeggiamenti.

La sera, in barba ai cenoni di fine anno e compagnia bella, mi fermo a un chiosco a mangiare due spiedini di pollo poi vado in Nana, socializzo con la prima tizia carina che mi capita a tiro al Butterflies, drink, barfine, e me la “shorto” nell’hotel a ore li nella viuzza accanto, lei piacevole e per quanto anonima si guadagna il titolo di ultima trombata dell’anno oltre a 3000 Baht. “Happy New Year, see you later maybe, bye bye”, scappo in zona Riverside a vedere lo spettacolo pirotecnico di mezzanotte sulle sponde del fiume Chao Phraya con una folla assurda di gente, e tutto è talmente bello e spettacolare che sembra surreale, i fuochi d’artificio ovunque sul fiume in mezzo ai palazzi, roba da far cadere la mascella a terra per lo stupore, uno spettacolo magnifico. Finiti i fuochi però faccio ritorno nel mio ambiente naturale ovvero quello dei localini per adulti in soi Nana e appena arrivo sulla balconata del primo piano vengo accalappiato al volo davanti al Wonderland , e so che è un locale di ladyboy senza pisello, ma cavolo se questa non è più bellina del 90% delle femmine che ho incontrato in Thailandia. Non oppongo resistenza, ci sediamo dentro e poi tra una bevuta e l’altra faccio le due con questa meravigliosa creatura con tanto di tette non rifatte ma “ormonate” e un visino che è uno spettacolo, e detto tra noi in un altro contesto ci metterei un po’ a capire che non è nata femmina. Mi propone anche altre cose e quasi mi convince quando a un certo punto di nascosto sottobanco sul divanetto riesce ad aprirmi la zip e me lo prende in bocca che se non si fermava subito venivo come un verginello in trenta secondi. Però devo andare in un altro posto prima che la notte finisca, saluto pago i drink e me ne vado. Soi 11, una bolgia infernale, per lo più turisti e tanti ma tanti caucasici, europei o americani o russi, comunque Farang. Anche tante belle ragazze tirate a lucido per i festeggiamenti del capodanno, un bel caos insomma. Io però proseguo fin quasi in fondo alla via e poi a destra al Lusty Lady Bar. L’ora è tarda, c’è una tizia che non conosco fuori al telefono e un paio di ragazzi a fumare, apro la porta e dentro c’è comunque un po’ di gente e un po’ di ragazze del locale, un attimo dopo vedo la mia amica ballerina che scorta un cliente all’uscita, la fisso, mi guarda distrattamente, poi si volta di scatto, sgrana gli occhi e mi salta letteralmente addosso urlando il mio nome, al che arriva anche Nila a salutare, poi altre due di cui ricordo la faccia ma non il nome che si ricordano di me dall’ultima volta, offro da bere solo alla tatuata perché le altre sono già impegnate ad altri tavoli, parliamo un po’, mi mostra le foto della festa di poco prima e delle altre due amichette che però non sono presenti al momento, me la tengo un po addosso perché si, e poi dopo un altro gin tonic la saluto perché lei a da fare e io ho bevuto sinceramente troppo stanotte per qualunque altra cosa. Torno in strada che sono le 3 da un po’, passo da soi Nana e mi siedo a una bancarella per l’ultima birra in compagnia di un’africana anche bellina che mi propone robe sconce a basso costo, le offro una birra e la saluto, quindi sfumacchiando a passo lento torno in Hotel e mi accascio sul letto fino al giorno dopo, felice di essere ancora una volta nella terra del sorriso.

Il capodanno è andato e l’ho festeggiato con un clima tropicale in uno dei red light district più famosi del mondo e ora che posso aggiungere l’esperienza al mio personale curriculum non mi resta che godere di questa settimana rimanente in quella che a parer mio, con pregi e difetti che la rendono speciale, è la città più figa del mondo.

Qui Bangkok, il vostro amichevole Redattore di quartiere vi saluta da soi 8.

Al prossimo aggiornamento!

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