Ciao Amici Viaggiatori!
Vi scrivo dalla mia solita postazione nella “Secret Room” del Redattore (che forse un giorno presenterò per darvi un’idea di dove passo una buona parte del mio tempo quando non sono in giro a fare danni), fresco di ritorno dalla terra del sorriso dove come al solito ho ricaricato le batterie prima di tornare al freddo inverno dell’italico stivale e dintorni. Comincio il riassunto da dove eravamo rimasti ovvero a venerdì 5 Gennaio quando mi sono stranamente svegliato all’ora in cui spesso vado a dormire quando sono in Bangkok, e siccome ero sveglio sono tornato a far colazione al The Game, l’american bar con veranda che si affaccia sulla Sukhumvit sotto la stazione BTS di Nana, stavolta prendo un hamburger che non è affatto male come colazione, se non altro non è quello del McDonald’s, diciamo che valeva la pena provarlo. Non sono un frequentatore del bar ma ci sono diverse cameriere e una di queste si ricorda di avermi servito qualche giorno prima e a tutta l’aria di voler attaccare bottone con il sottoscritto, tant’è che vista la poca affluenza di clienti in quel momento dopo aver preso l’ordine mi porta la Chang e si siede li accanto per fare due parole nonostante stessi cazzeggiando al telefono per i fatti miei, alla fine è simpatica e se non fosse che qui c’è troppa scelta e c’è di meglio non sarebbe nemmeno male come intrattenimento di altro genere, ma ho già altri piani e sono li per mangiare qualcosa in pace, quindi non le do molta importanza e dopo un po’ torna al suo lavoro, mi porta il cibo, poi torna tutta sorridente a chiedermi se ho bisogno di altro, sorrido per educazione e le dico che sto apposto, si arrende e mangio in pace mentre guardo sul telefono le foto delle ragazze in servizio al 7 Heaven pensando a chi potrebbe essere la prossima scelta. C’è questa qui di nome April che mi sembra abbia un bel corpicino ma le foto hanno il volto oscurato e non si capisce se sia bellina o no, dovrò indagare di persona ovviamente. Finisco il mio Hamburger, chiamo la cameriera di prima che arriva tutta saltellante e mi chiede “Altra birra?”, “No grazie, pago e me ne vado”, “sono le 9 e mezza di mattina, mi hai preso per un alcolizzato?” avrei voluto dirle, ma visto che non ho bevuto un thè me ne sto zitto e dopo aver saldato il conto la saluto. Prendo lo skytrain li sopra e passo il resto della mattina al EM Quartier e dintorni, poi nel pomeriggio torno in soi 33 e quando entro al 7Heaven chiedo direttamente di questa April che è presente sul book in reception, vedo la foto senza censura del volto e mi sembra carina, scelgo lei, mi viene detto di aspettare 10 minuti per lei quindi lascio i 1300 Baht alla cassiera e mi metto comodo sul divanetto intanto che un paio di clienti entrano ed escono, entrambi palesemente giapponesi a conferma che il locale è li prevalentemente per i nipponici del quartiere anche se naturalmente non sono l’unico forestiero a frequentarlo. Si sente una vocina oltre la reception e la cassiera mi invita ad entrare nella parte interessante del locale dove April mi sta aspettando e quando la vedo mi esce un sorriso spontaneo perché è molto meglio di persona che in foto “Banzai!”, la seguo su per la scaletta fino alla stanza, stessa procedura di sempre, mi lascia li, mi tolgo i vestiti e dopo un po’ ritorna, non è una chiacchierona ma è simpatica e si immedesima nella parte con una vocina da doppiatrice di Hentai che per mio gusto stimola i sensi, non per niente quando mi lustra il pisello al lavandino ce l’ho già di marmo e ancora non si è tolta nemmeno il top, cosa che avviene appena mi sdraio sul letto rivelando due tettine rispettabili proporzionate al suo fisico minuto e bene in forma. Per il resto mi lascio coccolare dalla sua lingua e dai suoi gemiti fatti ad arte, che è tutto teatro ma fanno atmosfera insieme al gorgoglio genuino da deep throat quando se lo fa arrivare fino in gola. Mi piace. Mi piace meno invece il fatto che sul finale abbia scansato la bocca facendosi spruzzare solo sulle labbra e in faccia con l’aiuto della manina, non che sia una brutta cosa di per sé intendiamoci, ma visto che il CIM è la specialità della casa non è quello che mi aspettavo. Niente mancia per lei, ma esteticamente si piazza in cima alla classifica delle ragazze del Seven Heaven, almeno per il momento. Torno in strada comunque beato e faccio un giro a piedi fino ad Asok per poi tornare a Nana in treno anche se sono 700 metri da una stazione all’altra. In serata torno nel mio parco giochi preferito e cioè Nana Plaza, faccio un salto al Angel Witch, il tempo di una birra ed esco perché non c’è niente di interessante, mi sposto al Billboard per vedere se c’è Miao che mi è piaciuta ma non la vedo, però sono seduto su uno sgabello a bordo vasca e devo dire che la signorina col numero 300 è una birba che mi ispira molto, sembra un po’ pazzerella come piace a me e oltre a un bel “fisichino da teen” ha un look che mi piace, una diavoletta da cui mi farei tentare volentieri visto che un paio di volte incrociamo lo sguardo e sorride sempre, ma ero incastrato li tra un cinese depresso e un indiano mezzo ubriaco quindi la lascio alle sue cose e scendo al piano di sotto dove bevo due drink al Rainbow 5 con una tipa tatuata anche in culo (letteralmente su tutta la schiena e le natiche fino al sacro orifizio), ma a parte questo era meno interessante di quello che sembrava così sono uscito e ho trovato li fuori una piccola pecorella smarrita che lavora al Rainbow 4 li accanto, la porto dentro per un drink, è molto ma molto bellina ma purtroppo anche un po’ insipida, una gioia per gli occhi ma niente magia. Scendo quindi al piano terra, passo davanti al Twister e noto una tipa con gli occhialetti che da lontano mi piace un casino quindi entro per vederla meglio, il locale non è tra i miei preferiti ma per mio gusto se venisse gestito meglio e aggiornato come si deve non sarebbe da meno del Butterflies o del Billboard, la line up delle girls è notevole anche con le dovute eccezioni poiché la quantità è abbondante e ce n’è per tutti i gusti. Un fatto strano che fa capire quanto il Twister non sia ben organizzato è che dopo essermi seduto a fondo sala sono rimasto li almeno 10 minuti senza qualcosa da bere, non ho chiamato nessuno di proposito per vedere quando sarebbe andata avanti la cosa, poi siccome volevo bere ho chiamato la signorina occhialetti dal palco che vedendomi li senza un conto aperto si è un attimo stranita, quindi le ho spiegato la buffa situazione dicendole che avevo sete e ci ha pensato lei che mi ha intrattenuto fino alle 2:00 proponendomi varie volte di spostarci in Hotel visto che comunque tra un drink a l’altro erano già partiti i preliminari diciamo. Lei mi piace, ha 24 anni, è spigliata e simpatica, non rompe le palle e le piace giocare a tutto tondo, il problema è che in quel momento non ho voglia di trombare, è strano che lo dica proprio io ma è così; fossimo già in camera probabilmente sarebbe già in posizione per il test della sacra pecora anche se non sono in piena forma e il mio tasso alcolemico è già andato un po’ oltre il dovuto per godermela appieno, ma il pensiero di invocare il barfine, o meglio aspettare che si cambi ed esca vista l’ora tarda, uscire e arrivare in albergo mi smonta totalmente e preferisco restare li a fare petting estremo intanto che bevo l’ultimo drink per poi ritirarmi. Tra l’altro è anche una fumatrice, cosa che mi piace così non mi sento in colpa per affumicarla se ho voglia di fumare, che sembra una cazzata ma fa contesto. La saluto lasciandole anche il resto che gentilmente divide con la collega cameriera (quindi non è nemmeno stronza, altro punto a favore) e le dico che sicuramente tornerò a trovarla perché mi piace molto. Mi aspettavo una reazione apatica o scocciata visti i rifiuti alle sue proposte, invece tutta sorridente mi abbraccia augurandomi la buonanotte (fossero tutte come lei il mondo sarebbe di certo un posto migliore, ma dettagli).
Il Sabato lo dedico al relax, mi sveglio verso mezzogiorno e giro in infradito tra le vie di Nana e soi 8 e dintorni senza fare niente di concreto, faccio rifornimento di cose al Seven Eleven e torno allo Stable Lodge Hotel fino all’ora della pizzata con i soliti italiani. Siamo in sei alla pizzeria Vesuvio di soi 8, quattro residenti, il sottoscritto e un altro vacanziere che per puro caso incrocio ogni volta che sono a Bangkok, è sempre un piacere trascorrere del tempo in compagnia di quei mattacchioni e ogni volta imparo qualcosa di nuovo che non conoscevo, che sia una scorciatoia tra i palazzi o un bar dove passare del tempo in piacevole compagnia ne esco sempre arricchito di qualcosa oltre alla già piacevole compagnia. Quel che è quasi certo è che quando ci sono queste cene poi alla fine non trombo perché mi dispiace abbandonare la ciurma a metà serata e quando è più tardi di solito ho bevuto troppo per farlo, ma a bene così, quindi dopo una bella serata in giro per gogo e baretti giocando a biliardo passo da soi Nana prima di andare a letto e conosco Sala una ragazza africana che ovviamente è li per lavorare, infatti le offro una birra li nei pressi dei locali ormai in chiusura e lei mi propone di andare in hotel a fare cose sconce, le chiedo “how much”, risponde 1000 Baht, mi frugo in tasca, prendo una banconota da mille e mettendogliela gentilmente in mano le dico che quelli sono suoi e se vuole può farmi compagnia qui in strada perché non ho sonno ma stasera non la trombo nemmeno se me li da lei mille Baht. Si mette a ridere e mi ringrazia, è davvero carina, non una strafiga ma ha l’aria di essere una ragazza tranquilla e vagamente dolce, più di tante thailandesi sue pari, mi piace il suo modo di fare, almeno in quel contesto ovviamente. Quasi due ore dopo, nonostante avesse già intascato i suoi mille baht insiste un paio di volte per spostarci in Hotel a fare cose belle, e non capisco se ha proprio voglia di trombare o se spera in una mancia visto che di fatto le ho già pagato il servizio, ma comunque è piacevole il modo in cui lo dice. Ci diamo la buonanotte e crollo sul letto della mia stanza allo Stable Lodge senza nemmeno rendermi conto che sto già dormendo.
Domenica sono stato nel pomeriggio al Kokoro, un centro massaggi famoso per essere molto Japan style infatti oltre ad offrire un buon Nuru nel menù hanno anche la possibilità di far indossare alle operatrici dei completini stile Manga a scelta tra la School Girl, la Maid, Sexy Nurse, Bunny Girl e altri, che per gli appassionati del genere è un piccolo valore aggiunto direi. Per quanto riguarda il Nuru Massage l’ho provato solamente una volta al Daisy Dream e non mi è dispiaciuto, ma volendo provare qualcosa di nuovo la curiosità mi ha spinto in Soi 23, o meglio una traversa parallela alla via, e in dieci minuti di camminata dalla famigerata Soi Cowboy sono arrivato davanti al Kokoro che si trova in zona tranquilla e poco trafficata. Durante il tragitto ho visto che c’è anche un altro centro massaggi che si chiama AYA, l’ho notato perché una signorina mi ha invitato a entrare anche se ero dall’altra parte della strada, il che mi fa pensare che non abbiano molti clienti, ma curiosando poi sul loro sito mi sembra un bel posto con prezzi tutto sommato in linea alla concorrenza, magari la prossima volta lo provo e vi faccio sapere di più. Tornando a noi e al Kokoro invece posso dire che è stata una bella esperienza dal momento in cui ho messo piede all’interno del locale fino a quando sono uscito. C’è un campanello fuori da suonare e la receptionist/manager o quel che è viene ad aprire la porta, l’ambiente è abbastanza curato, niente che faccia urlare al miracolo ma è piacevole, la signorina, piacevole anche lei e molto preparata, mi fa accomodare sui divani poi mi porge il menù con tutte le opzioni, intanto arriva un cliente cinese, e so che è cinese perché la ragazza del bancone gli si rivolge in cinese, stessa procedura, viene fatto accomodare nel divanetto accanto e gli viene consegnato il menù, poi la signorina torna da me chiedendo cosa ho scelto: 90 minuti Nuru con 2 Girls nella stanza “Thailandia” cioè una di quelle Vip, per un totale di 8000 Baht. Al che con aria vagamente compiaciuta mi chiede da dove vengo, rispondo “Italy” e per un attimo mi guarda come se avessi detto che vengo da marte, a quanto pare un Farang italico che prende il pacchetto completo non è cosa comune la dentro, ma dettagli. Saldo la tariffa e mi dice di attendere sul divano, nel frattempo il cinese li accanto ha scelto cosa vuole e un altro avventore viene fatto entrare e accomodare su un divano a fondo stanza, due minuti dopo ecco che spuntano fuori le ragazze e si mettono in fila davanti a me per la scelta, scarto quelle palesemente più seriose e tra quelle che sorridono e ammiccano punto subito quella che mi ispira di più (Bella) perché ha un bel faccino oltre a un fisichino minuto ma molto accattivante, la seconda invece è più difficile perché per i miei gusti la migliore l’ho già scelta, però visto che non sembra avere un seno prosperoso compenso affiancandole una collega della stessa statura (Diana), meno bellina in volto ma più abbondante nei punti giusti pur essendo come si suol dire “di caviglia fine” ovvero né grossa né grassa. Le altre ragazze si spostano quindi davanti al cliente cinese che ne sceglie una in 30 secondi e poi le rimanenti vanno a fondo stanza dall’ultimo arrivato, io vengo scortato dalle mie due prescelte su al terzo piano (il quarto per i thailandesi) dopo aver lasciato le scarpe in fondo alle scale indossando le ciabattine d’ordinanza, entriamo nella stanza e mi siedo sul letto intanto che preparano la vasca e sistemano lo scenario, poi si spogliano e aiutano me a fare altrettanto, dopodiché si passa al “lavaggio con preliminari” sulla sedia apposita e poi in vasca, dove le signorine si alternano nel sollazzarmi i sensi e intanto che una prepara il Nuru nella bacinella l’altra me lo prende in bocca in acqua ed è già piacevole, poi si danno il cambio e l’altra sistema il materassino e tutto il resto ed io guardo lei mentre l’altra è intenta in una fellatio semi-subacquea che non è niente male. Arriva il momento del Nuru massage vero e proprio, sul grande materassino vengo cosparso di questo gel piuttosto liquido e viscoso a base di alghe che appunto si chiama Nuru (non a caso un’altra invenzione di quei birbanti dei giapponesi) e le ragazze in sincronia iniziano a massaggiarmi con tutto il loro corpo e per tutto intendo veramente tutto, il contatto è costante e il movimento coadiuvato dal Nuru gel è ipnotico e mi lascio coccolare dai loro corpi senza pensare a niente. Il seguito è un ripetersi di quanto appena detto con la differenza che a un certo punto appare un preservativo sul pisello e lascio che lo usino in ogni modo possibile a turno fino a che esplode nella vulva di una mentre la sto leccando all’altra. Se il paradiso esiste dev’essere questo. Altro giro in vasca prima della fine, il tempo è volato e infine vengo risciacquato a dovere, asciugato, coccolato e rivestito. Riprendo le scarpe, saluto e quando torno in strada sono sazio, rilassato, appagato, leggero, felice. Una bella esperienza, non economica, ma vale fino all’ultimo centesimo speso.
Di ritorno dal Kokoro mi fermo al carretto/griglia che sta sempre davanti al 7Eleven di Soi 8 nel pomeriggio, chiedo gli ultimi 4 satay di pollo rimasti sulla griglia e la signorina rilancia riempiendo la teglia con una tempesta di alette di pollo fumanti, declino l’offerta per quanto allettante e pago i 100 Baht per gli spiedini con salsina piccante che consumo nel mio terrazzino in Hotel affogandoli di Sprite, semplici ma sempre una goduria da mangiare senza impegno. La sera sul presto ritorno al GoGo Butterflies in solitaria perché avevo un conto in sospeso con la mia nuova amichetta mignon che faceva l’asociale (si fa per dire) la sera prima quando siamo passati di li con gli amici della cena, le offro un drink e senza che io le chieda niente mi dice che la mia amica cameriera se n’è andata e non lavora più li, poi passa di li MamasanRompiball e chiedo a lei che rettifica quanto detto dalla mignon e capisco che la nanetta non capisce una sega e che la mia amica tornerà la prossima settimana perché è su in Isaaaaaaaaaan dalla famiglia, me ne frega il giusto ma mi fa piacere che ci tengano a dirmelo, significa che si è creato un microcosmo dove non sono un semplice cliente di passaggio e la cosa mi piace. Cazzeggio con la mignon sbarazzina e al secondo drink invoco il barfine (1000 + 3000 Baht per lei, di nuovo), è piccoletta ma è una furia e dopo poco più di un’ora in camera vince e alzo bandiera bianca sennò va a finire che ci muoio. La riaccompagno fino a Nana Plaza passando dalla scorciatoia per Soi 6 e mi viene un’idea bizzarra: “Sono le undici, potrei andare al 7 Heaven per una doppia pompa della buonanotte”, quindi senza pensarci troppo tiro dritto fino alla BTS e una ventina di minuti dopo sono in Soi 33, non c’ero mai stato di notte ma la viuzza traversa dov’è il locale è tranquilla, c’è un pub in fondo ma poca gente in giro, entro dalla porta, mi avvicino al banco della reception e la signora mi domanda se avevo un appuntamento, rispondo di no, a quel punto si scusa e mi dice che non ci sono ragazze disponibili e a mezzanotte chiudono, quindi scusandosi ancora mi invita a tornare domani. Ci resto un po’ male ma era una possibilità vista l’ora tarda, giro i tacchi e torno sui miei passi per finire la serata sullo sgabello di un tranquillo e anonimo baretto di soi 7 bevendo una birretta in relax senza altre avventure perché ormai mi sento letteralmente svuotato di tutto, in senso positivo naturalmente.
Lunedì 8 è il mio ultimo giorno effettivo in Bangkok poiché ho il volo l’indomani intorno alle 13:00. Inizio a sentire la pressione del rientro, mi alzo tardi dal letto e resto in Hotel fino al pomeriggio a riposare e mangiare gli snack che ho nel frigo seduto in balcone, poi vista la delusione della sera prima mi vesto umanamente e torno al 7 Heaven. Varco la soglia, arrivo al bancone e sul solito Book fotografico nel tablet questa volta ci sono ben 6 operatrici libere, evito quelle già conosciute e mi sento ispirato da una che non avevo visto nemmeno sul sito del locale ma che sembra il mio tipo, un po’ come Bella del Passion e Bella del Kokoro (coincidenze?), ma questa si fa chiamare Green, e quando entro e me la trovo davanti mi si illuminano gli occhi, è molto più bella di persona che in foto ed è più bella delle due Bella. Seguo il suo bel posteriore su per le scale, mi invita a togliere le scarpe prima di entrare nel corridoio dove sono le stanzette poi come da copione mi parcheggia e torna dopo due minuti, sistema le sue cose, lavaggio accurato del pisellino che nelle sue mani si imbizzarrisce impennandosi all’istante, ne approfitta per mettersi avanti con il lavoro indugiando nel lavaggio, ha delle manine stupende e lei mi piace un casino, se è brava quanto bella ho fatto bingo, poi ci spostiamo sul lettino e quando scopre il suo bel seno naturale e praticamente perfetto non posso fare a meno di saggiarne la bontà accarezzandolo fino a che dopo avermi stuzzicato a dovere si posiziona in ginocchio tra le mie gambe e lo prende in bocca; da li in poi è stata una delle mezz’ore più piacevoli che abbia mai provato, tanto che al lavaggio di fine giochi sarei già pronto per un altro giro e il soldatino resta sull’attenti in suo onore, ma il tempo è finito ed il servizio è “one shot” quindi mi arrendo e torno in abiti civili, ma prima di uscire le lascio una lauta mancia perché la merita tutta e perché spero di ritrovarla li quando tornerò. In conclusione posso dire che lei è senza dubbio la migliore del lotto tra quelle che ho conosciuto li al 7 Heaven, e che il locale è stata una bella scoperta della scorsa estate e si riconferma come uno dei miei luoghi di relax preferiti qui a Bangkok. La mia ultima serata è un po’ il riassunto delle precedenti, mangio del buon Padthai al Det 5, passo ai baretti di soi 7 per una birra, poi entro in Nana Plaza e cerco l’ispirazione che non arriva, fumo l’ultima marlboro sulla balconata in alto fuori dal Billboard, saluto la Plaza e torno giù in strada. Tutto sommato è una serata fiacca per gli standard di Nana e dintorni e nonostante sia appena mezzanotte non ho voglia di cercare avventure, forse perché ho già in testa il pensiero del rientro e non voglio arrivare in aeroporto con i postumi di una sbornia e non mi va nemmeno di portare in camera qualcuna l’ultima notte che poi se mi ci trovo bene mi dispiace mandarla via perché devo partire la mattina, insomma ormai i giochi sono chiusi e comunque l’ultimo giro di giostra del pomeriggio è un ottimo ricordo da portarsi a casa insieme agli altri. Prima di tornare in Hotel però approfitto dei negozietti di souvenir nei dintorni, non sono solito acquistare cianfrusaglie turistiche ma per questa volta faccio un’eccezione e compro dei regalini per amici e parenti, così per fare qualcosa di diverso, poi mi viene fame e mi fermo al McDonald’s dove ci sono anche quattro ragazzi italiani sulla trentina che con aria malinconica stanno per andare in aeroporto, li sento parlare e non mi sembrano molto esperti di come funzionano le cose in questa zona, probabilmente sono solo di passaggio a Bangkok per tornare a casa, ma quegli sguardi nel vuoto fanno capire che anche loro non hanno nessuna voglia di tornare al freddo, poi se ne vanno in fila indiana e appena finisco il mio hamburger esco anch’io per tornare in Hotel, effettuo il Check In del volo di rientro direttamente online perché tanto non ho bagagli da imbarcare e non devo fare altro, poi dormo come un bimbo fino al mattino.
Alle sette mi sveglio, è presto, prendo una lattina di caffè ed esco in balcone a fumare intanto che controllo di nuovo il volo e la carta d’imbarco sull’app di Lufthansa, poi già che ci sono apro Booking.com e prenoto un Hotel a Zurigo vicino l’Aeroporto poiché ho 12 ore si scalo notturno prima di ripartire per Firenze la mattina seguente alle 7:30. Torno in camera e dopo una doccia rinfrescante mi adagio sul letto con il telefono sul petto e un paio di sveglie programmate perché se mi addormento e non mi sveglio in tempo sono casini, mi rilasso, chiudo gli occhi, li riapro dieci minuti dopo svegliandomi di soprassalto col cervello nel panico dal terrore di aver dormito troppo, poi vedo che è tutto apposto ma decido di anticipare la partenza perché tanto non ho altro da fare qui. Il check out in reception è uno dei più veloci che abbia mai provato, do il buongiorno, consegno la scheda magnetica della stanza, la signorina controlla che sia tutto a posto e mi augura buon viaggio, due minuti netti e saluto lo Stable Lodge per l’ultima volta, credo anche di aver battuto qualche record, ma dettagli. Non prendo il taxi, ma visto che è presto e il mio fedele Zaino-Valigia è facilmente trasportabile vado in treno così come sono arrivato. Per quanto andarsene da Bangkok sia sempre triste, il tragitto è relativamente piacevole e arrivo in aeroporto con largo anticipo, faccio colazione, esco fuori a sfumacchiare e torno dentro salendo poi su verso i gate dopo i controlli che questa volta sbrigo in mezz’ora senza intoppi, il resto del tempo lo passo a gironzolare per i negozi fino all’orario d’imbarco verso le 13:00. Per questo volo ho prenotato il posto dieci giorni prima appena arrivato in città poiché all’andata ancora non conoscevo l’aereo in questione, ma ho notato che quello del ritorno è praticamente lo stesso e i posti migliori in assoluto nella economy class sono quelli a ridosso della premium economy che hanno uno spazio enorme per stendere le gambe senza dover stare attenti al passaggio dei carrelli e degli altri passeggeri, mi è costato 70 Euro in più ma ne è valsa la pena. Tra l’altro come vicini di posto avevo a destra un ragazzo austriaco molto composto e a sinistra una biondina sua conterranea con il fisico da modella ed entrambi hanno dormito per la maggior parte del tempo, quindi la tranquillità e lo spazio per rilassarsi un po’ non sono mancati e la presenza della signorina (che per la sua bellezza avevo notato anche in coda ai controlli) ha reso il tutto più piacevole. Atterrato a Zurigo cerco l’uscita e poi trovo la fermata del tram 100 metri più avanti dopo aver acquistato il biglietto al distributore automatico appena fuori l’aeroporto, la temperatura è intorno ai -2 gradi ed io non volendo portarmi dietro indumenti ingombranti ho solamente una maglietta e la felpa sopra ma stranamente non muoio congelato e inizio a sentire freddo solo quando sta per arrivare il tram dal quale poi scendo due fermate più avanti a tre passi dal Ibis budget Zurich Airport Hotel, che in verità mi è costato 95 Euro per una notte (che nei dintorni dell’aeroporto è comunque tra i più economici escludendo lo stravagante Capsule Hotel di fronte all’aeroporto) ma a conti fatti in totale avrei speso di più scegliendo il volo con lo scalo breve arrivando a Firenze alle 11:00 di sera con tutti i disagi relativi a quell’orario per tornare fino a casa, invece l’Hotel è decisamente confortevole e la sensazione di stare rilassati al calduccio quando fuori è freddo è sempre un piacere, tant’è che dopo una doccia sistemo due cose dal portatile e poi mi godo una dormita rigenerante fino alle 5:00 del mattino. Apro gli occhi al buio, il mio cervello ha bisogno di un attimo per capire che non sono più in Thailandia, vado alla finestra, strada deserta, nessun rumore e fuori c’è la neve. Decisamente non è Bangkok.
Ieri stavo in infradito a 35 gradi sotto il sole e oggi sono qui con 4 maglie addosso a lasciare impronte sulla banchina innevata della fermata del tram con 35 gradi in meno. A volte mi chiedo come cavolo faccio a non prendere nemmeno un raffreddore dopo queste follie, ma va bene così.
L’aeroporto di Zurigo è più grande di quanto potrebbe sembrare ma ho due ore di tempo prima del decollo e nonostante abbia dimenticato una bottiglia di thè nello zaino che mi costa una revisione del bagaglio ai controlli (ero talmente rilassato che proprio non ci ho pensato) ho tutto il tempo di fare colazione prima di andare al gate. Il volo Zurigo – Firenze è praticamente il decollo con un piccolo intermezzo in quota sopra le alpi prima di iniziare la discesa per l’atterraggio, ci vuole poco più che ad arrivare dalla stazione BTS di Nana al Suvarnabhumi a Bangkok, ed avendo il posto al finestrino mi godo la vista delle montagne innevate che fanno capolino come isolette sopra lo strato bianco di nuvole che è l’ultima meraviglia prima di tornare al grigiore e al gelo di questa parte del mondo in inverno. L’unica nota positiva è che sono rilassato e ho fatto scorta di ricordi che almeno per un po’ mi scalderanno l’anima nonostante tutto. E così si chiude questa breve gita al parco giochi estivo; adesso non mi resta che attendere il prossimo volo, ma come ho già detto “è un piacere stare al calduccio quando fuori e freddo” e a tal proposito gli FKK d’oltralpe sono perfetti…
Un saluto e alla prossima avventura miei cari Viaggiatori. Bye bye!