Lunedì 21 agosto arrivo a Pattaya verso le 15:00, questa volta evito il bus e viaggio comodamente in taxi alla modica cifra di 1500 Baht, come nel 2017. Il viaggio in taxi è tutta un’altra cosa e onestamente vale la pena di spendere quei mille baht in più, soprattutto se hai un bagaglio a spalla che ormai pesa quanto una ballerina di un GoGo. Ho prenotato da Booking.com al Twin Palms , un Residence situato in una traversa privata parallela al Hard Rock Hotel (di tutt’altro livello e molto più costoso) che va dalla Beach Road fino a Sai Song Road con entrata su entrambe le vie e in mezzo una serie di strutture più o meno moderne oltre alla zona piscina, bar, reception etc.   L’omino addetto mi accompagna col caddy elettrico fino al mio alloggio che si trova in mezzo a palme e vegetazione varia a formare un giardinetto abbastanza curato con tanto di fontanella con le carpe e amenità decorative varie sparse qua e là, alcune di dubbio gusto estetico, ma nell’insieme l’ambiente è godibile e totalmente isolato dal caos delle due strade principali. L’edificio a due piani dove si trova la mia camera con balcone è molto “old style” ma apparentemente ben tenuto e pulito, il balcone poi è delizioso e attrezzato con tavolino e sedie basse tipo sdraio piuttosto comode, ci sono anche due lampioncini ai lati che illuminano le palme di fronte, penso sarebbe un posto carino anche per portarci una ragazza e stare un po’ all’aperto di notte (anche se non avrò modo di scoprirlo, poi vi dirò il perché). L’unica vera pecca è forse il fatto che la piscina si trova vicino all’entrata lato Beach Road ovvero all’altro capo del vialetto interno, ma in tre minuti a piedi ci si arriva. Tutto sommato, considerando che siamo a 300 metri dalla famigerata soi 6 e praticamente a tre passi dal lungomare, direi che per circa 30 Euro al giorno è affatto male. Quando arrivo in camera inizia a piovere, mi riposo nel pomeriggio perché ho dormito poco e quando mi sveglio continua a cadere una leggera pioggerella; esco a mangiare al “Little Brother”, un ristorantino coperto ma all’aperto che ho scoperto l’anno scorso, dove si mangia benino ed è abbastanza spartano ma tranquillo e si spende il giusto. Torno verso la Beach Road sfumacchiando ma la mia serata si conclude poco dopo perché non mi sento troppo bene. Una serata di merda, letteralmente. Va beh capita.

Il secondo giorno, dopo aver ripulito il pancino e aver dormito decentemente fino a tardi, mi sento bello carico, mi concedo una passeggiata sul lungomare, poi vado a mangiare e torno all’ovile perché è ancora presto per fare serata, e diciamo che è una mossa indovinata, infatti ho scansato l’acquazzone dopo cena tornando nel mio alloggio, ma appena il temporale svanisce decido che è ora di fare un salto in Soi 6 a vedere che aria tira, tanto ce l’ho qui a 300 metri, ci vado a piedi. Era da un po’ che non mi affacciavo su questa via ma non ricordavo un rapporto Girls/Puttanieri così alto, forse perché ci sono meno avventori di un tempo ma le ragazze nei vari bar sono anche troppe, e la qualità estetica nel totale non è certo delle migliori, ho passato più tempo a schivarle camminando che a bere nei vari bar, ma ci sta, tanto nel mucchio se ne trova sempre qualcuna più che piacevole.
Il locale che mi è piaciuto di più è il Roxy bar (forse perché mi ricorda la canzone di Vasco) tant’è che una giovine donzella dopo un paio di bevute mi ha convinto senza troppa fatica al boom boom. Non le ho nemmeno chiesto come si chiama, ma poco importa, è mediamente bellina, non bellissima, ma quel fisichino maneggevole è davvero tanta roba.
Rientro verso le tre di notte dopo aver bevuto in compagnia di altre girls, sono stanco e dopo l’ultima sigaretta in balcone mi accascio sul letto in pace con il mondo. Quando mi risveglio vado in bagno per una doccia e ho una spiacevole sorpresa: non arriva acqua da nessuna parte. Al che scendo giù a chiedere all’omino di turno il quale mi spiega che, a causa della forte pioggia del giorno prima e di questa notte fino al mattino, gli si è praticamente intasato l’impianto idrico che serve la struttura dove mi trovo anch’io. Siccome è ancora presto provo ad attendere un paio d’ore lavandomi nel frattempo l’essenziale con delle bottigliette d’acqua che ho chiesto all’omino, poi visto che la situazione non si sbloccava ho aperto “SanBooking.com e ho prenotato al volo 3 notti al Hotel Adelphi vicino soi Buakhao, praticamente lo stesso dell’anno scorso dove mi ero trovato bene. Rifaccio i bagagli e venti minuti dopo sono alla reception, dove mi hanno rimborsato la differenza dei tre giorni mancanti scusandosi, una piccola consolazione per lo sbattimento e il disagio, ma comunque onesti, e mi sembra il minimo vista la situazione di totale disagio. Chiamo un taxi con Bolt e dieci minuti più tardi arrivo a destinazione desideroso di buttarmi in doccia.

L’ Adelphi Pattaya è un Hotel 4 stelle situato in una traversa di Soi Buakhao a 100 metri dalla zona notturna di LK Metro, più lontano dalla Beach Road ma ben più vivace e caotica fino a tarda notte, infatti nel raggi odi 500 metri si trovano decine e decine di locali di ogni genere, dai classici bar all’aperto ai Go Go Bar e tutto quello che sta in mezzo. L’hotel però è in una strada molto tranquilla e nel dubbio la camera ha ben due porte scorrevoli che la dividono dal balcone (piccolo ma attrezzato con sedie e tavolino) e l’insonorizzazione all’interno è totale. Camera di 34 metri quadri con Balcone a circa 30 euro a notte, un buon prezzo considerando la bella piscina sul tetto, la palestra (per chi è interessato) e la vicinanza alla zona notturna più vivace di Pattaya, oltre che lo staff gentilissimo e attento e la bontà della struttura sempre pulita e accogliente con tanto di musica jazz nella lounge giorno e notte, che sembra una cazzata ma fa atmosfera, mi piace.

Trascorro il pomeriggio in piscina visto che finalmente c’è un bel il sole, poi relax e mi risveglio che è già sera. Late dinner di nuovo al Little Brother e poi un salto in LK Metro. Entro al Queen, un Go Go Bar dove ero già stato, il posto è bellino e le tipe non sono male, ma un po’ piccolo e troppo caotico per i miei gusti, finisco il drink ed esco. Poco più in là c’è il Paradise, altro Go Go che ricordo con piacere dall’ultima visita, infatti è più tranquillo, le ragazze ci provano, ma a parte qualcuna diciamo che sono mediamente pacifiche e indottrinate a dovere. Entro, vado dritto in gradinata d’angolo e subito mi si accolla una tipa che mi segue a ruota, la rimbalzo perché non mi piace, un minuto dopo ne arriva un’altra, si presenta e me la tengo perché mi ispira. Drink e dopo un po’ sale a ballare, nel frattempo passa una nanetta con un bel viso, è già un po’ mbriachella, simpatica, le offro un drink e mi fa compagnia. Scende l’altra e torna da me, la cameriera nel frattempo ha il feticcio di imparare come si dice “HI” in tutte le lingue del mondo, le dico che da dove vengo io si dice Ciao e poi la interrogo sulle altre lingue intanto che le maialine in costume mi tengono al caldo con i loro corpi poco vestiti, tra l’altro la cameriera mi fa comodo perché le altre due parlano solo le basi dell’inglese e quindi fa da traduttrice, offro un drink anche a lei, ma solo uno per la simpatia e il servizio svolto. Poi è il turno della nanetta mbriachella che deve salire sul palco, si assenta e al suo posto ne raccatto un’altra lì davanti che ha un culino bello pieno e due tette al limite del perfetto, una terza scarsa ma belle morbidose e dalla forma a mio gusto perfetta, devo tastarle con mano per capire che c’è del silicone, qualcuno li ha fatto davvero un ottimo lavoro. Cazzeggio un po’ con queste due e siccome ne avevo una sopra e l’altra a fianco mi prendo anche quella seduta nel gradino sotto a scaldarmi il fianco sinistro. Sono carico a pallettoni e inizio un a perdermi con loro che si toccano le tette a vicenda e io che non so più dove tenere le mani.  Altro giro di drink e mi sale sopra quella con le tette belle che con quel culetto si sa muovere e me lo fa venire di marmo, anche perché nel frattempo ho una mano tra le gambe di quella a destra e con l’altra sto strizzando una tetta a quella a sinistra che ne approfitta per mettermi la lingua in gola, ma dettagli… La stronzetta sopra di me nel frattempo se ne accorge, lo sente bello turgido e insiste, poi si scansa un attimo e tocca, invitando le altre due a tastare con mano quanto è stata brava.
Arriva la tipa che fa il giro con gli shottini di tequila nel vassoio, la rimbalzo e prima di allontanarsi dice che si ricorda di me dall’anno scorso, ok che c’ero stato più di una volta e mi ero presentato benino dissetando diverse ragazze, ma mi sembra strano che ricordi la mia faccia, e io proprio non me la ricordo, ma ok, poco importa. Dopo tutto ciò una va in bagno e le altre due salgono sul palco per un breve turno sul palco. Le lascio andare, si avvicina un’altra, si presenta, scambiamo due parole, torna quella dal bagno e poco dopo le altre due, le accolgo su di me e dico all’altra che sarà per un’altra volta, ci resta quasi male ma se ne va salutando. Altro giro di drink con le tre farde che ormai non mi mollano e dopo un po’ decido che è il caso di portarmene via una perché altrimenti ci muoio.
“Pikachu scelgo te!” , cioè mi prendo quella che avevo scelto per prima, che non ha le tette belle come l’altra e sembra meno maiala della terza, ma nel totale mi ispira di più così a sentimento. Invoco il barfine, sono 1000 Baht per il locale e 2000 per la Girl per uno short, che è comunque sempre meno di quanto ho speso nel locale, pago il dovuto a mamasan che ha già capito che sono un buon cliente e mi augura buon divertimento, la tipa va a cambiarsi intanto che le altre mi fanno compagnia e finisco il mio drink. Torna in sala in abiti civili, saldo il conto dei drink, “bye bye see you tomorrow” , dicono loro, “maybe” ribatto io. Esco con la signorina avvinghiata addosso e ce la facciamo a piedi con calma poiché l’hotel è a 5 minuti di camminata, mi fermo anche al Seven a prendere due cose, tanto non c’è fretta, fosse stato per lei sarebbe rimasta anche a dormire vista l’ora, nonostante l’accordo fosse per uno Short Time, ma le ho detto da subito che stanotte dormo da solo. Però si rivela una maialina niente male nonché un’ottima conclusione per una bella nottata allegra, e tanto per cambiare sta quasi facendo giorno un’altra volta intanto che bevo ‘sta lattina di nescafè del Seven Eleven e mi godo il venticello sfumacchiando mentre i mototaxi qua sotto continuano a riportare a casa altre signorine, o puttane se preferite un termine più tecnico.

Mi sa proprio che è ora di dormire, e domani, anzi oggi ormai, chissà cos’accadrà in questo angolo di mondo che mi piace tanto…