Recap degli ultimi giorni prima di andare al mare…
Visto che ho deciso di restare altri 4 giorni qui a Bangkok mi sono trasferito dal solito Hotel Hope Land di soi 8 al Dynasty Grande in soi 6 traversa, struttura di pari livello con prezzi e servizi praticamente uguali, l’Hope Land ha una piscina più piccola ma più “intima” situata sul tetto, il Dinasty Grande (da non confondere con il vicino Dynasty Inn che si trova in soi 4 , più economico e di categoria inferiore) ha la piscina al terzo piano in mezzo alle due strutture che ospitano le camere dell’hotel, da un lato quelle con il “finto balcone” ovvero una porta-finestra dove affacciarsi in piedi e niente più, dall’altro quelle con balcone vivibile e attrezzato con tavolo e sedie, come la mia. Indispensabile nel mio caso poiché sono un fumatore e mi piace stare all’aperto, soprattutto la mattina quando rientro mezzo ubriaco o quando mi metto a scrivere dopo una notte brava o ancora quando sento il bisogno di lasciare la signorina di turno a dormire dopo aver fatto sesso e di dormire proprio non ne ho voglia. Per il resto sono entrambi ottimi Hotel 4 stelle dove una Camera Deluxe con Balcone da 35 – 45 metri quadri costa circa 50 – 60 euro a notte, o anche qualcosa meno prenotando da Booking.com se ci sono sconti e offerte particolari, e comunque ci sono altre tipologie di camera più o meno costose, ma la media è quella. Forse l’unica differenza tangibile è la posizione, poiché il Dinasty Grande è letteralmente a 50 metri da soi 4 dove si trova Nana Plaza, e se volete portarvi una tipa in camera per uno Short Time quei 300 metri fanno una certa differenza. Per il resto direi che uno vale l’altro. Ma veniamo a noi…

Appena trasferito nella vicina soi 6, con il fedele Zaino-Valigia in spalla passando dalla scorciatoia nella traversa di soi 8 dove si trova il Lolita e dove in fondo c’è un passaggio pedonale nascosto che spunta proprio di fianco al Kasalong (altra pump station, poco appariscente e spartana, ma efficace diciamo),  Mi concedo un massaggino sul presto al Daisy Dream, noto centro massaggi situato in una traversina di soi 33 dove praticano il Nuru massage; è solo la quarta volta che ci vado in diversi anni ma è sempre un piacere, bel posto, buon servizio, ragazze ok, il prezzo non è dei più bassi ma è onesto per il livello della struttura e per il servizio offerto direi. Poi ho mangiato roba thai piccantissima tornando a piedi verso la stazione BTS di Asok e sono rientrato in hotel bello rilassato. Ho dormito come un bimbo e quando ho riaperto gli occhi fuori c’era il diluvio quindi ho aspettato approfittandone per sbrigare due cose col tablet sfumacchiando al fresco in balcone sopra la piscina. Verso mezzanotte torno in Nana Plaza diretto al Butterflies dove ormai mi riconosce sempre qualcuno, e va beh.. La capa/mamasan deve avere imparato anche i miei gusti (mi spaventa l’efficienza quella donna), perché dopo un po’ che sono lì e sto puntando una manciata di signorine sparse qua e là, me la vedo arrivare con quella più bellina di tutte, almeno secondo i miei gusti, e scusate se non ricordo i numeri ma ormai lo sappiamo che ho una memoria di merda per questi dettagli, il suo nome però è Melanie o qualcosa del genere. Davvero bellina, “un chicco” come si dice dalle mie parti, però… Sembra bere come una spugna e nonostante mi abbia violentato il pacco con quel culetto incredibile per più di mezz’ora, non è scattata la scintilla, molto bellina ma un po’ monotona, mi è venuta a noia e l’ho sbolognata…Capita. Però bellina davvero.
Volevo quasi andare altrove ma vista l’ora e il fatto che non ero troppo in forma mi sono ritirato, anche se fare nuvole di fumo affacciato su nana plaza pensando a chi è in Italia mi strappa sempre un sorrisetto beffardo, un po’ come quando penso all’Italia dentro al caldo di un FKK austriaco mentre fuori si gela.
Oggi invece ho fatto il turista standard, un giretto al Paragon ad acquistare amenità varie e a mangiare schifezze buone alle bancarelle fuori dal MBK, piccola deviazione sul ritorno per gironzolare a cazzo nel quartiere giapponese (o almeno quello che credo sia il quartiere nipponico di Bangkok visto che tutte le insegne sono in giapponese così come molta della gente in giro ), poi torno e mi accascio un po’ stanco sul letto.
Cazzo sono le undici!  Mi do una sistemata ed esco ancora mezzo assonnato e stordito più del solito, mangio una roba in quel posto dove mi ha portato la Nila due sere fa e dopo volevo andare al Lusty ma a pancino pieno ho cambiato cambio idea e sono tornato in Nana per una birra tranquilla al solito Angel Witch . Serata sfortunata, ce ne sono solo un paio papabili ma entrambe già impegnate. In compenso una cameriera tutta sorridente dice che si ricorda di me (o sono molto simpatico o inizio a preoccuparmi, mi sa che sto sbagliando qualcosa nella mia esistenza se le cameriere si ricordano di me più delle altre ragazze). Mi approccia una di cui non mi interessa niente e anche dopo averle detto no, no grazie, no no no, continua a stare lì agitando il suo culo (che oltre la simpatia è l’unica cosa vagamente decente che ha) davanti a me, poi siccome avevo finito sia la birra che le sigarette me ne vado e torno in strada. Mi approccia al volo una signorina africana, una delle tante nella via, ma questa è molto bellina, mi ispira, tiro dritto, attraverso la strada, entro al 7 Eleven, prendo le sigarette e torno da lei. Beviamo due birre li al carretto lungo la strada, mi propone le solite porcate da fare e un “1500, i have a room” , ribatto con “1000, my hotel is right there” indicando l’angolo con soi 6 traversa li a tre passi, lei accetta. Doccia insieme perché il bagno è enorme e un’oretta di “succhia succhia salta salta e sacra pecora” (e il culo delle black è sempre una soddisfazione), poi mentre riprendo fiato sul letto lei si lava, mi do una rinfrescata al volo scendo giù con lei, la saluto, torno su e muoio felice sul letto.

Sabato c’era la solita cena tra italiani. Dopo l’ottima pizza e un limoncello offerto dalla casa si va in Nana, tutti al Butterflies. Di solito là dentro mi hanno visto da solo ma stavolta siamo un bel gruppetto. La mia cameriera di fiducia inizia giocosa ad ammiccare verso le ragazze sul palco che a loro volta sorridono per guadagnarsi un drink, al terzo tentativo offro da bere a lei e abbracciandola la sculaccio (è uguale alla moglie di un mio conoscente in patria, che posso dire, ognuno ha i suoi fetish), le girls sul palco lì davanti si indignano perché le ho snobbate (e non è la prima volta), decido quindi che la prima che mi viene a rompere le palle, se parla inglese, me la tengo, e purtroppo la prima che mi importuna passando di lì non è proprio un granché, ma è simpatica e sa di porcellina allegra, ci sta.  Dopo un po’ l’altra cameriera che ormai si ricorda della mia brutta faccia (e forse dovrei smettere di offrire drink alle inservienti) mi invita a spostarmi in tribuna sul divano che si è liberato dall’altra parte della sala, accetto e la signorina che avevo al seguito mi intrattiene bella vivace. Dopo un po’ arriva la numero 307 che ammicca sempre ma non l’ho mai considerata, però a guardarla bene mi ispira cose buone, “Vieni vieni anche te…”. Gli altri italici avventurieri si spostano al Billboard, io resto un po’ lì perché la situazione era piacevole, mani ovunque, culi addosso e solite cose da divano in un Go Go Bar. Bevi ora e bevi ancora, dopo un po’ mi ritrovo a fare un ditalino di nascosto alla 307 (anche lei bella mbriachella) intanto che l’altra mi struscia il culotto addosso, stranamente la tipa non ferma la mia mano e la cosa va avanti fin troppo, tanto che pare prenderci gusto, poi l’altra un po’ più lucida la riporta all’ordine, ma dopo un po’ mentre ne ho una a destra e una a sinistra la signorina 307 mi infila una mano nei pantaloni e accenna una sega (in verità era abbastanza andata e se la collega non la fermava di nuovo fermata stava per farmi una pompa lì sul divano, ma purtroppo non si può), l’altra però non vuole essere da meno, ci ripensa e la imita, così inizia un bel giochino e mentre una mi sculetta davanti l’altra con discrezione continua di mano e poi si danno il cambio. Alla fine la 307 alla fine ha vinto, ed è anche il motivo per cui sono dovuto passare in hotel a cambiarmi prima di andare al Lusty (menomale che la maglia era lunga abbastanza da coprire il misfatto).
Poco più tardi raggiungo gli altri al Lusty Lady dove si erano portati dietro un paio di girls dal Billboard, io mi intrattengo soprattutto con la mia amica tatuata e un po’ alla volta, chi in compagnia e chi no, se ne vanno tutti; alla fine se n’è andato anche il solito vecchiardo americano spendaccione che li è praticamente di casa, con un’uscita trionfale tipo corteo d’onore in mezzo alle signorine in fila a dargli la buonanotte, buon per lui che ne ha da spendere, se non altro direi che se li gode in buona compagnia.
Si libera quindi anche Guitar la ricciolina, non le offro nemmeno un drink ma mentre l’altra è in bagno scambiamo due parole ed è pure simpatica oltre che molto carina, poi se ne va via ed è bellina anche vestita in abiti civili un po’ “hip hop style”. Poi niente la tatuata torna in sala e restiamo li ancora un po’, poi il locale chiude e… ahimé non ricordo altro, so solo che è stata una bella nottata.
La domenica, nel pomeriggio, vago in zona Pratunam, due acquisti al mercato, mangio schifezze buone, “faccio cose, vedo gente”.  La sera siccome pioveva esco tardi con l’ombrellino tattico, mi ingozzo al McDonald’s sulla Sukhumvit lato arabo e poi tanto per cambiare vado a fare un salto in Nana Plaza, volevo quasi tornare al Butterflies ma bevo solo una birretta allo Spanky’s e poi mi accorgo che non mi va di stare nel bordello dei Go Go. Decido infine di dare una svolta atipica alla serata e vado al CIB (ci ho messo un po’ a capire a cosa si riferisse la sigla C.I.B. che nominavano sorridendo gli amici residenti, poi mentre ero lì al Check In Bar di soi 10 vedo la targhetta “Ah! Ecco che cavolo era!” ), atmosfera rilassata e tranquilla, due partite a biliardo, e qualche drink dopo sono di sopra a farmelo ciucciare, poi siccome c’ero e dovevo provare anche questa ho fatto il test della sacra pecora versione LB (che non significa Lord British ma Lady Boy), e che posso dire, questa mi mancava e mi sono divertito un casino (ma non credo di voler andare oltre a questo con gli esperimenti, e se un giorno cambio idea ve lo farò sapere eh).

…Ora devo cercare un taxi, Pattaya sto arrivando!