Domenica, cioè ieri, dopo la vivace nottata di sabato mi sveglio molto tardi per poi sdraiarmi al sole in piscina (e a giudicare dal color gambero che ho questa mattina devo averlo preso tutto io il sole), esco solamente per andare a far rifornimento di bevande al 7 eleven vicino all’albergo e la sera dopo una tranquilla pennichella pomeridiana al fresco vado a mangiare Chicken Wings mentre osservo culetti in shorts che camminano qua e là da Hooters.  Sono indeciso se fare un salto in qualche bar di soi 7 (dove tra l’altro c’è una sorta di bagno pubblico con tornelli all’entrata diviso tra maschi e femmine, e mi sorge spontaneo chiedermi quale delle due sezioni utilizzino i/le lady-boy) utilizzabile al costo di 10 Baht, dove la sera prima mi sono infilato per sbaglio nella parte dedicata alle femmine, e me ne sono reso conto solamente quando me l’ha fatto notare una delle signorine presenti, momento in cui ho pensato che forse avevo bevuto un po’ troppo), poi ci penso e torno in Nana Plaza, indovinate dove? ..Ebbene si, al solito Angel Witch, mi piace la musica, è tranquillo, ci sta. Questa volta però c’è una giovane bambolina con la schiena completamente tatuata che mi ispira tantissimo, non è una da top list ma è decisamente molto molto carina e ha un bel corpicino con un fondoschiena invidiabile. La pecca più grande è che di inglese ne capisce quanto io capisco il thailandese, cioè molto poco, ma mi ispira un casino. Beviamo due drink e poi invoco il bar-fine, la mamasan chiede 1000+2000 per lo short time, le dico che non voglio andare nel mio albergo, la istruisce, si cambia e usciamo. Camera di hotel a ore nel vicolo poco più avanti, doccia al volo e lei tutta nuda è uno spettacolo, una bella patata scura e morbidosa, bella polposa diciamo, ma… Nonostante sia fresca di doccia non ha totalmente un buon odore… L’assaggio per spirito esplorativo ma ha un sapore un po’ acidino che non mi convince, così a malincuore evito l’abbuffata. Lei si fa perdonare con i suoi modi gentili e una premura degna di nota, e nonostante non sia una tigre passa a pieni voti l’esame della sacra pecora, che con quella schiena tutta dipinta mi piace anche di più. Poi a cose fatte l’abbandono li in soi 4 davanti a un carretto del cibo e faccio un salto in Hotel perché forse ho esagerato con le alette di pollo di Hooters e devo rientrare ai box.
A evaquazione completata sono di nuovo fresco come una rosa e intorno all’una di notte punto al LustyLady che come locale mi ha dato una buona impressione la prima volta, e so già che la simpatica ballerina tatuata con la quale ho fatto amicizia l’altra volta ha il day off, ma sono in tante la dentro e non penso soffrirò di solitudine. Spalanco la porta e vedo che c’è la ricciolina meticcia di nome Guitar che non mi dispiace affatto ma è già occupata, ordino un Jack e si avvicina una sbarbina in abiti borghesi (Bowie) a farmi compagnia, ma ahimè non parla molto inglese, l’altra cameriera (Nela/Nila/quel che è) meno attraente e meno giovane, è comunque simpatica e fa da traduttrice, chiedo se c’è la tipa di nome Sky, che mi aveva fatto una buona impressione, ma da quanto ho capito qualcuno l’ha portata via, peccato perché tra le ragazze in borghese sembrava la più bellina la dentro. Offro un paio di bevute alle due tipe e dopo un secco tre a zero a Forza 4 , la giovincella paga penitenza col suo culetto (ne ho solo saggiato la consistenza, non pensate male), poco dopo si unisce una pseudo-nanabastarda un po’ alticcia e “super aggressiva” ma in senso buono, che nonostante sia esteticamente tra le peggio del locale me lo fa venire duro come un palo della luce (i misteri della chimica), e a un certo punto con le altre due che la osservano vagamente basite prova ad aprirmi i pantaloni ma non riuscendo nell’impresa chiede a me di farlo; ok nessun problema, “Vediamo cosa combina” penso, e apro la zip dei pantaloni… Lei si abbassa sotto al tavolino e dopo aver sfilato il wurstel dalle mutande se lo mette in bocca senza indugio e con discreta arte oserei dire, tanto che se non avessi già fatto un giro di giostra poco prima con quella del Angel Witch e fossi più sobrio rischierei di venirle in bocca in un attimo vista la stimolante situazione. Il siparietto si conclude in meno di un minuto perché me la tolgo letteralmente dal cazzo in quanto lei è piuttosto ubriaca e non penso che la direzione gradisca certe iniziative in sala, ma si è guadagnata la mia simpatia a dispetto della sua poca avvenenza. Poco dopo le luci si accendono e il locale è in chiusura, saluto le altre, la pseudo-nanabastarda versione thai mi accompagna fuori decisa a voler venire da me in Hotel (non le ho nemmeno chiesto quanto vorrebbe per la prestazione, ma dettagli), le dico che se domani è ancora li forse la trombo, risponde che domani è il suo day off , al che ribatto che io passerò di lì verso mezzanotte e se ci sarà faremo qualcosa.“Ok, bye bye!”.  Poco più in là ancora in soi 11 mi fermo al Burger King aperto 24 ore perché il pancino aveva fame, e poi lascio che Morfeo mi accolga nel suo mondo.

Lunedì mi sento fiacco, ozio in piscina nel primo pomeriggio mentre le signore delle pulizie mi sistemano la camera, poi torno a dormire fino a sera e quando mi risveglio stranamente stanco, a un’ora che non è presto, ripiego sul Mac donald’s perché non c’ho sbatti di andare altrove, quindi curioso di vedere che aria tira al Lusty Lady il lunedì mi avvio sfumacchiando giù per soi11, che non so ancora se è una via che mi piace o no, è piena di gente e localini e caotica come altre zone notturne della capitale, ma forse è una via più adatta ai più giovani e un po’ meno ai puttanieri seriali considerando la tipologia della maggior parte dei locali che vi sono, ovvero discoteche e bar vagamente più “sobri” nei quali ho visto anche molte coppiette e turiste occidentali sedute a bere qualcosa tra di loro, ma dettagli.  Arrivo quasi in fondo alla via, giro a destra all’ultima traversa accanto alla discoteca Eden , e nell’altra sponda del piazzale c’è il Lusty Lady Bar, spengo la mia Marlboro thailandese nel posacenere di uno dei tavolini all’entrata e apro la porta. Nel locale e mi trovo davanti due dei compagni di cene, un residente e un vacanziero che conosco dalla scorsa estate, ma oltre a una ballerina sul bancone che balla con movenze piacevoli avvinghiata al palo e un’altra con la faccia da zoccoletta che mi offre la sua compagnia non c’è altro di interessante, l’atmosfera al contrario anche della sera prima (senza citare la serata del party che ovviamente è tutt’altra cosa rispetto ai giorni normali) è piuttosto spenta. Ordino un Jack, rifiuto la compagnia della giovane signorina e intanto che uno dei compari li al tavolo di fronte visiona le foto di famiglia della cameriera che ho snobbato la sera prima perché mi stava un po’ sulle balle così a pelle, scambio due parole in croce con l’altro viandante mentre guardo la zoccoletta di prima appena salita sul bancone a ballare al posto dell’altra, ci faccio un pensierino per un nanosecondo e poi “Nah, non è il mio tipo”.  Pago il drink, saluto e ritorno sul lato pari della Sukhumvit, in soi Nana.  Entro al Butterflies dove la simpatica cameriera a cui ho offerto da bere ieri mi saluta e mi accompagna in poltrona vicino a un paio di asiatici, e si ricorda anche che ho bevuto una San Miguel l’ultima volta, se non altro ha buona memoria. Anche mamasan passa di lì a salutare dicendo che si ricorda di me; non so se esserne preoccupato o meno, ma ne deduco dipenda dal fatto che ieri stavo su uno sgabello lì in mezzo e mi ero fissato sulla simpatica cameriera (che non è figa ma è la sosia della moglie thai di un mio amico in Italia), dicendo che era lei la mia ragazza preferita e snobbando per gioco le altre ragazze mentre lei mi intratteneva per quanto possibile, considerato che è li per portare da bere e non per fare altro. Comunque nonostante l’atmosfera sia buona non entro nel giusto mood e me ne vado dopo la birra.
Scendo giù al Rainbow 4 affollato di asiatici, prendo una Chang, un paio di sbarbine molto “teen style” che mi ispirano ci sono, ne placco una al volo, lady drink, si struscia un po’, cedo alla tentazione… “Barfine!”, ma anche questa non la porto in Hotel e per quanto alla fine abbia fatto il suo dovere è comunque più bellina che brava, diciamo che è sempre una soddisfazione mettere a 90 gradi una che ha la metà dei miei anni, anche se non c’è chimica e non mi sconvolge.
A cose fatte la saluto e punto ai baretti di soi 7 per non andare a letto “presto”. Faccio il giro, non c’è niente che mi ispiri vagamente cose belle, schivo quelle che mi si parano davanti e alzo bandiera bianca. Una serata tutto sommato piacevole ma un po’ sottotono per certi versi.
Intanto visto che era presto e non prendevo sonno ho prenotato da Booking.com al Dynasty Grande Hotel, un altro 4 stelle con piscina e balcone in soi 6 traversa a trecento metri in linea d’aria dal Hope Land dove sono adesso, e resterò a Bangkok fino al 21 per poi spostarmi alcuni giorni al mare.

Ci sentiamo al prossimo aggiornamento, Buon Ferragosto a tutti!