La mattina del 7 Dicembre, reduci dalla serata al Casa Carintia, ci svegliamo verso le dieci, appannati dal sonno ma euforici per la giornatina di topa che ci attendeva di li a poco. Prima però c’era da placare il pancino, così usciamo e presa la trombomobile dirigiamo su Villach per vedere i mercatini di natale e buttare giù qualcosa di caldo prima di pranzo. Il centro città è tutto addobbato per le feste, c’è una calca esagerata di gente che passeggia e osserva le bancarelle e noi non siamo da meno, è ancora presto per andare a mangiare quindi facciamo i turisti fino a mezzogiorno e dopo ci concediamo un ottimo pranzo al solito Gasthof Steirerhof , dove si mangia molto bene e si spende il giusto. Qui il nostro caro Gianni (conosciuto in tutto l’universo per la sua conoscenza delle lingue e per l’innata capacità di far figure di merd…Triste) non ha perso l’occasione di sfoggiare le sue doti, infatti quando ci rechiamo a pagare, la signora della locanda era impegnata al telefono con un cliente italiano che voleva prenotare delle camere per San Silvestro, ma non riuscendo lei a capire bene la nostra lingua e sapendo che noi siamo italiani, decide di farsi aiutare e chiede se uno di noi può fare da intermediario nella conversazione telefonica porgendoci la cornetta per parlare con l’ignaro prenotatore dall’altra parte. Non faccio in tempo ad allungare il braccio per prendere il telefono, che subito quel folle di Gianni mi anticipa: “Buongiorno! Mi dica… e intanto si atteggia ad albergatore navigato mentre continua la conversazione per quasi una decina di minuti, mentre fornisce indicazioni e suggerimenti a un certo signor Lombardi all’altro capo del telefono, il quale ignaro del fatto che stesse parlando con un perfetto estraneo completamente fuori posto in quella situazione, continua a chiedere se c’erano camere libere, ma non conoscendo lui il tedesco né l’inglese non sa come comunicarlo alla signora della locanda quindi tocca a me e al Aleandro fare da interpreti in tutto questo caos, e la signora, dapprima un po’ spiazzata ma fiduciosa, ci presta attenzione cercando di risolvere la questione. Poi ilnostro eroe se ne esce con queste parole al telefono: “Si si signor Lombardi non si preoccupi…Due doppie e una singola?…No, non le abbiamo disponibili ma ci pensiamo noi a trovarle un altro albergo qua in zona, richiami pure in serata… Si si, per un vecchio cliente lo facciamo con piacere, non c’è problema, richiami stasera e le faremo sapere qualcosa…”. Muoio dal ridere, non riesco a trattenermi, il Aleandro pure, e la signora della locanda vedendo Gianni così serio e noi due che ci strozzavamo dalle risate non comprende ma comincia a ridere pure lei contagiata dalla follia del momento. Il nostro amico chiude la telefonata e la signora chiede lumi sulla situazione, Gianni la guarda e sorridendo dice “Siete rovinati…” , lei fortunatamente non comprende ma le dico poi che siccome il mio amico ha fatto confusione, il Signor Lombardi richiamerà in serata per farsi consigliare un albergo nelle vicinanze. Lei ormai l’aveva presa a ridere e visto che dovevamo ancora pagare ci offre pure caffè e ammazzacaffè. Ringraziamo e salutiamo, poi via diretti verso l’Andiamo… Ovviamente pensando alle sorti del povero Signor Lombardi, che probabilmente trascorrerà il capodanno e la notte di SanSilvestro da qualche altra parte.Linguaccia

Entriamo verso le due e mezza, ci sono già molti avventori dentro e una buona quantità di ragazze, poi ne arrivano altre, in serata ne conto poco meno di una cinquantina, ma non è certo facile contarle in mezzo a quel caos, e comunque a me interessavano le bionde, solo le bionde. Maledette bionde… Prendiamo posto al bar e immancabilmente veniamo importunati dalle prime Andiamine di passaggio. Impossibile ricordarle tutte, e poi dovevo concentrarmi sulle biondine e far finta che le altre non ci fossero… Più facile a dirsi che a farsi, dico io. Arriva Lori, draculina dal fisico non atletico ma con due belle tette naturali e polpose con un viso che ricorda molto vagamente una giovane Sharon Stone (ho detto vagamente eh…). Si struscia un po’ al Aleandro, ma lui non essendone troppo attratto la spinge nella mia direzione dicendole che oggi cercavo solamente le bionde. La metto tra me e Gianni, che apprezza molto, e lei si dimostra subito pacifica e tranquilla quindi ci facciamo due chiacchiere insieme ridendo e scherzando poi le dico che siamo appena arrivati e non c’è fretta, e intanto il mio collega si distrae con una moretta, le do appuntamento a più tardi e salutando continua il suo giro. Vedo un paio di facce conosciute, l’immancabile pompinella al suo solito posto ormai da anni, e accanto a noi in quello che storicamente è l’angolo bulgaro del locale c’è quel bel pezzo di mora della Nina, che infatti è Bulgara, ed a parer mio è anche una delle ragazze più sottovalutate di sempre. Lei è una gran professionista, magari a primo impatto non è la più bella del reame, ma ha un corpo niente male e una volta che entri in camera sa come farti stare bene. Peccato che abbia i capelli maledettamente Neri e quindi devo scartarla, almeno per oggi. Però il Aleandro non c’è mai stato con lei e vedendolo indeciso sulla prima scelta gli consiglio di portarsela via prima che sparisca, anche perchè se lui (che dovrebbe essere il mio controllore ufficiale)se ne va, io posso barare un po’ sulle presunte biondine che mi porto in cameraRisatona. Nel frattempo arriva una modella bionda e si ferma li con noi, la squadro un attimo “Antonella!” dico ad alta voce, lei mi guarda stranita e fa “E te come fai a sapere il mio nome?” – “S’è trombato l’estate scorsa, ma sicuramente non ti ricordi di me con tutti i piselli che vedi..”, ribatto sorridendo beffardo. “No, non mi ricordo” dice lei, aggiungendo “Ma rimediamo subito. Piacere, Antonella, e tu sei?” mentre mi si piazza davanti in piedi e mi porge la mano. Sto al gioco e mi ripresento ma anche a lei dico che voglio aspettare e che comunque sarò li fino alle 2 di notte quindi magari ci rivedremo più tardi. Sembra un po’ scocciata ma da professionista qual è saluta gentilmente e visibilmente indispettita, ma con grazia, se ne va sculettando. Tra le altre si ferma anche Lucrezia, molto figa ma apparentemente antipatica, e Daria, Stessa cosa, ma forse anche un po’ più figa dell’altra. Gianni intanto è alle prese con una moretta che non conosco ma lo vedo preso e credo scomparirà a momenti. Poi ecco che si avvicina Nina, mi guarda, poi osserva i miei compari e rivolgendosi nuovamente verso di me, dice “Io ti conosco. Loro non li ricordo, ma con te sono stata in camera.” La ragazza ha un’ottima memoria, infatti ci sono stato una sola volta, e nemmeno recentemente, però ci siamo visti molte volte e si ricorda di me. Mi fa piacere ma, con l’aiuto del Aleandro, le spiego il perchè non posso salire in camera con lei oggi anche se mi piacerebbe perchè la trovo in splendida forma. Aggiungo però che il mio amico gradirebbe molto la sua compagnia, e che sono sicuro che lei sa come farlo star bene. Comprende la buffa situazione, poi fissandomi negli occhi e sorridendo gentilmente dice “Peccato”. Trenta secondi dopo si avvia a prendere gli asciugamani, faccio gli auguri al mio collega, e scompaiono al piano di sopra per un’ora. Anche Gianni se ne va in camera con la sua moretta Bulgara, ma non sapremo mai come si chiama perchè al ritorno non riuscirà più ad indicarmela e la sua memoria è forse peggiore della mia, comunque è giovane, carina mora e con un culetto da urlo. La prossima volta la intervisterò a dovere perchè sembra una ragazza interessante. Rimango solo e vado a sdraiarmi dalle parti dei divanetti sottoscala. Qui vengo avvicinato da „nonricordocomesichiama“, una moretta molto figa, abbastanza alta, magra e tirata, porta gli occhiali ed ha un viso piuttosto bello e intrigante. Ma quei capelli neri me la escludono dalla lista almeno per oggi, quindi devo rifiutarla spiegandole il motivo. Non ci crede e pensa che la prenda in giro (in effetti è strana come cosa per essere credibile, ma si sa, noi siamo pazzarelli), quindi se ne va dicendo che se non mi piace potevo anche dirglielo e non si offendeva. E va beh, poi ditemi che non ho ragione quando dico che in fondo le puttane son ragazze come tutte le altre eh… Basta colpirle nell’orgoglio(anche non intenzionalmente) e s’indispettiscono subito come ragazzine capricciose.Linguaccia Mi alzo, prendo una birra e mi sposto sul caro divanetto affianco all’entrata del ristorante attendendo il prossimo assalto. Arriva Una procace Draculina rossiccia, un volto che non mi è nuovo ma che non riesco a identificare. Si china su di me e parliamo un po’. Si chiama Amanda. …Amanda? Ricordo questo nome, ma non sono certo che sia la stessa ragazza, anche se la somiglianza c’è. Gli chiedo da quanto lavora li all’Andiamo e li da circa un anno ma aggiunge ancheche ha fatto diverse pause, anche piuttosto lunghe. Comunque più la osservi e più son convinto di esser già stato con lei, magari somiglia solamente alla sua omonima, o forse sono io che faccio confusione, è imposisbile ricordarle tutte. Comunque sia, la ragazza mi piace. C’è un problema però, lei ha i capelli rossi, o meglio rossicci, anche se piuttosto chiari e dal colore poco definito. Le racconto la storia del perchè posso scegliere solamente le bionde e si fa una risata dicendomi “Ma c’è del biondo nei miei capelli! Guarda…” e mi fa vedere le punte che effettivamente presentano dei riflessi biondicci in mezzo al colore rossastro, “Ho detto alla parrucchiera che li volevo biondi ma il colore è venuto male” aggiunge beffarda. Mi vien da pensare “Cazzo, questa è un genio del male, è quasi peggio di me!”, e in fondo un che di biondo ce l’ha, quindi non mi sento in colpa se la scelgo. Alla fine mi convince, andiamo di sopra e prendiamo posto sui divanetti centrali in attesa di una camera libera. Mi raccomando di non farsi vedere dal mio amico che ancora era in camera con Nina. Lei sta al gioco, si lega i capelli, prende un asciugamano e se lo mette in testa come un foulard “Così va bene?” mi dice ridendo, “Sei perfetta! …E anche molto carina” ribatto io. Quindi passiamo i successivi dieci minuti a giocare a nascondino con lei che ogni volta vede uscire una coppietta dalle camere mi chiede “…è lui il tuo amico?” e si aggiusta l’asciugamano sulla testa, finché passa Gianni insieme alla sua moretta e allora mi butto su Amanda e la bacio sul collo cercando di mimetizzarmi tra la follaLinguaccia. L’amico tira dritto e non mi nota, Amanda mi dice “Se hai tutta questa voglia possiamo andare al cinema eh!”, e giù risate, è pure simpatica oltre che belloccia, ottima scelta… Finalmente la camera si libera ed entriamo. Tralascio i dettagli ma posso dire che a parte il fatto di aver coperto il fratellino dopo solo un paio di minuti ed aver continuato in quel modo la fellatio, per il resto è stata impeccabile, si muove bene e quel corpicino con le curve giuste nei posti giusti è una gioia per gli occhi in ogni posizione e da ogni angolazione. Concludo nella sua bocca riempiendo „il gommino“ con buona soddisfazione mentre mi aggrappo alle sue tettone morbide e naturali. Promossa! Alla mezz’ora torniamo di sotto vado all’armadietto e… Cavolo non si apre! Devo chiedere in direzione per farmelo aprire (fortuna che ho il 75 e sono vicinissimo), gentilmente l’addetto risolve la cosa, quindi prendo i soldi, richiudo, e mentre sto per tornare in corridoio arriva Amanda preoccupata dalla lunga attesa. Le spiego il fattaccio e mi consiglia di mettere il denaro nella cassetta di sicurezza, “Ma va? Non ci avevo proprio pensato”. Le do il dovuto e mi fa “Niente mancia?” – “Se la chiedi non l’avrai, e comunque stavolta no. La prossima vedremo…”. Fa un sorrisetto beffardo, c’ha provato, capisce che non sono un novellino sprovveduto e si riprende dicendo “Stavo scherzando, va bene così.”, l’abbraccio per sentire ancora quelle tette addosso e la saluto “Ci si vede in giro!”, quindi se ne va. Torno in spogliatoio, tento di riaprire l’armadietto ma non va. Uff, che sfiga. Chiamo nuovamente l’addetto alla cassa che chiama un’altro dalla stanza dei monitor il quale tenta di sistemare la serratura ma non conclude, o meglio apre e chiude con la sua chiave eletrronica, ma la mia è fuori uso. DioComeSonoFortunato. Provo a vedere se la cassetta di sicurezza in corridoio funziona ma anche li niente da fare, decido quindi di infilarmi il portafogli in tasca e tenerlo li per il resto della giornata. Chiamo ancora l’addetto e sistemo momentaneamente la questione, poi torno in sala dai miei amici. Li trovo al bar, ci prendiamo un caffè parlando delle rispettive esperienze in camera e il Aleandro da buon controllore vuol sapere con chi sono stato, cerco Amanda con gli ochci ma sembra scomparsa, gli dico comunque che un po’ di biondo ce l’aveva e, complice l’ora passata in camera con Nina, diciamo che me la passa per buona senza vederlaSorridente. Si avvicina una biondina che si struscia indistintamente su tutti e tre e dice che viene dalla transilvania, “Il tuo nome?” le domando, “Adriana!” – “Piacere Adriana. Io sono Rocky.” le dico, “Davvero?!” mi chiede stupita – “Si, e lui è Apollo e lui Ivan Drago” ribatto, presentandole i miei compari. Mi fa la linguaccia, provvedo a presentarmi correttamente e la guardo meglio. Ha qualcosa che mi ispira sesso allo stato brado, non so perchè ma mi vien voglia di sbatterla e basta, né più né meno. La rimando a più tardi e intanto arriva Lori che si rimette in gioco ricordandomi che appena arrivati le avevo detto ci saremo visti dopo. “Hai ragione” le dico, “Ma te arrivi sempre nei momenti sbagliati, sono appena tornato dal piano di sopra!”, se ne fa una ragione e si avventa su Gianni al quale mette praticamente le tette in faccia mentre parliamo. “Dagli una leccata e portala di sopra, tanto ormai sei suo” gli dico in tono beffardo. Lori si diverte e lo provoca, mi giro dall’altra parte e li lascio alle loro cose poi ovviamente cede e se la porta in camera. “Bravi ragazzi, andate e copulate come si deve”. Il Aleandro è ancora sconvolto dall’ora con la Nina e si accascia su un divano. Mi siedo di fianco a lui e cerco una preda. C’ho voglia… Tante morette papabili, in altra situazione ne avrei presa una a caso e sarei salito, ma oggi tocca alle bionde(piu o meno…) dunque appena vedo Adriana che passa la davanti aspetto che mi guardi e la chiamo. Ha delle espressioni simpatiche ed è piuttosto vivace. Le chiedo conferma del fatto che venga dalla Transilvania e risponde in tono goliardicamente minaccioso Si, e ti Succhio il sangueee” – “E se invece tu mi succhiassi il cazzo?” ribatto sorridendo sornione, “Ti succhio anche le palle” rilancia lei. Ok, hai vinto!”Fico. Ma come dicevo, ho solo voglia di sbatterla come si deve quindi taglio corto e la invito subito ad andare su per la scala, sapendo anche che c’era da fare la fila per le camere ed il social-time non sarebbe certo mancato. Prendiamo posto sull’unico divano rimasto libero, dove gli altri „colleghi“, con le rispettive andiamine sedute sulle gambe, erano impegnati a massaggiar loro la schiena. Mi adeguo al divertente teatrino, Adriana mi si siede addosso ed esclama “Ma ce l’hai già duro?!”, quindi si alza leggermente per toccare con mano ma…è solo il portafogli che avevo in tasca. Ci facciamo una grassa risata, poi si siede nuovamente(stavolta nel punto giusto) ed accenno svogliatamente un massaggino rilassante. Si crea un piacevole salottino, di fianco a me c’è un giovane che ha per le mani la bella Lucrezia la quale si dimostra più simpatica di quel che sembrava di fronte c’è una bionda che non conosco ma che sembra non parli italiano, probabilmente è li da poco anche lei. L’attesa è lunga ma Adriana la rende piacevole accennando un balletto a tempo di musica sul pacco e dopo un po’ “Uh uh! Ma questo non è il portafoglio!” dice mentre controlla nuovamente con mano la consistenza del birillo e stavolta trova quel che si aspettava di trovare. Si diverte a strusciarsi, tanto che avrei voglia di scanzare l’accappatoio e infilarla allo spiedo, ma purtroppo non si può…Sorpreso. L’ultima arrivata era la Lucrezia, poi si libera un’altra camera ed entriamo in stanza anche noi. Adriana è una mezzasega poco appariscente in confronto a molte colleghe, ma anche se esteticamente non è al livello di altre se l’è cavata alla grande e ho chiuso la pratica in poco più di venti minuti esplodendo di piacere dentro di lei che dopo essersi data da fare sopra di me ed aver subito una pecora a velocità smodata (condita da sonori schiaffoni sul sedere) senza nemmeno scomporsi troppo, eccetto che per un paio di gridolini che mi hanno esortato a cambiare posizione, si è infine lasciata andare a diverse espressioni gaudenti, quando in ginocchio tra le sue gambe l’ho afferrata per le tettine e l’ho sbattuta come non ci fosse un domani. Alla fine è stata una bella soddisfazione osservare quella faccia da porca mentre godevo come un riccio in calore in quella fighetta stretta e avvolgente. Di fatto è più brava che bella, ma mi ha dato soddisfazione, tanto che a fine serata sarò indeciso se fare il bis con lei o sceglierne un’altra. La cosa è stata stranamente veloce e c’è tempo per una doccia in compagnia, poi scendiamo giù saltellando e non mi si spiccica di dosso. Arrivati in corridoio mi ricordo che avevo i soldi in tasca e quindi non devo nemmeno tornare all’armadietto. Saldo il conto, mi abbraccia “Vade retro satana!” le dico, “Altrimenti facciamo subito il secondo giro!” aggiungo. Rientriamo insieme nell’arena, mi fermo dai due bischeri svaccati sui divanetti del sottoscala, e lei vola a fondo sala “ Ci vediamo dopo!” dice. „Si si, ci vediamo dopo gran maiala di una figlia del conte Vlad“ penso… Il Aleandro è più o meno dove l’avevo lasciato e Gianni è sdraiato li vicino e quando lo intervisto riferisce che la Lori fa dei gran pompini. Prendo nota e parliamo d’altro, cioè di quell’esile morettina sdraiata nel divanetto affianco insieme ad un altro Punter. “Sono li da un quarto d’ora, se non se la porta su ci vado io.” dice Gianni, “Ma l’hai vista? E’ perfetta!” aggiunge subito dopo. La osservo meglio, nella penombra non riesco a vederla bene ma sembra una modella in miniatura, è corta, magrolina, ma proporzionata e con le dovute forme nei posti giusti, però non riesco a vederla in faccia finché non si alza e va su per le scale con il suo cliente. Si, confermo, è molto carina. Gianni decide di attendere il suo ritorno e non vuol saperne di salire con altre prima di lei. Intanto ripassa di li Adriana, mi nota, si ferma a salutare e poi rimane in zona a far teatrino insieme a un paio di colleghe, tra le quali c’è la Draculina con gli occhiali che avevo accanto poco prima sui divanetti al piano di sopra. Impossibile non riconoscerla, e poi credo sia l’unica la dentro ad avere un leone tatuato sul dorso della manoLinguaccia. La osservo attentamente mentre scherza con le amiche e importuna un paio di passanti che però dopo averla palpata un po’ tirano dritto. Mi piace. La voglio. Esco dalla penombra e mentre i miei compagni d’avventura erano impegnati a pennichellare sui divani vado da lei e l’abbraccio da dietro, quindi si volta e appoggiandomi addosso le morbide tette cominciamo a chiacchierare, si chiama Lucrezia e si dimostra abbastanza socievole, ma quel che più interessa in quel momento è quel corpicino sinuoso che istiga sesso ad ogni movimento. Praticamente la vedo già a pecora con le tette che ballonzolano e rimbalzano senza ritegno. Cinque minuti più tardi siamo già in camera, infatti ci sono camere libere e non c’è da attendere nemmeno un minuto, probabilmente perchè è ora di cena e tanti sono andati mangiare. Con lei sono stato un’ora e mezza e mi son divertito parecchio. Come ho detto, è una bella topa e la descrizione è quella, occhialetti, lunghi e folti capelli castani dai riflessi biondicci, un viso particolare ma piuttosto carino, seno naturale e molto piacevole al tatto anche se risente un pochino della forza di gravità e un culetto piccolo ma rotondo e morbidoso. Dato che ero uscito dalla doccia poco prima e che lei è fresca come una rosa, saltiamo a piè pari le pulizie di rito e dopo un po’ di pastrugnamento in piedi ci buttiamo sul letto, continua a baciarmi dappertutto intanto che stuzzica con la mano, con una destrezza non indifferente veste il batacchio con un leggero cappottino e comincia un pompino molto molto gradevole seppur non „a pelle“, ma il cappottino è talmente leggero che quasi non si sente e lei è piuttosto abile, quindi non mi oppongo e mi godo il momento. Senza dilungarmi in particolari di stampo pornografico, aggiungo soltanto che per tutto il resto del tempo è stata una cazzo di maratona. All’inizio teneva la mano fissa sul pacco(le solite paranoie sul preservativo che hanno alcune ragazze, niente di cosi’ anomalo in fondo), poi gira e rigira s’è sciolta un po’ e la cosa è migliorata notevolmente. Una bella pecora da ricordare. Poi verso la fine dell’ora si arrende dicendo che aveva la figa in fiamme. Ero cotto anch’io. Ci sarei stato ancora un’ora da quanto era piacevole ma ero veramente cotto. Da li in poi l’ho lasciata fare un po’ di tette e di bocca, ma considerato che era già la terza e che la seconda l’avevo fatta poco prima di salire con lei ed essendo anche reduce dalla sera prima al CC ed avendo un paio di birre di troppo in corpo, alla fine ho concluso sulle tette mentre mi faceva un segone a due mani da standing ovation. In sostanza per quel che mi riguarda è stata la migliore della giornata, sia per bellezza che per soddisfazione personale. e fosse anche un tantino più „sciolta“ ci farei l’abbonamento fisso. A cose fatte, dopo una bella doccia saldo il salato conto direttamente in camera e ci accompagnamo fino a metà sala dove mi aspettano nuovamente gli amici ansiosi di andare a mettere qualcosa sotto i denti. In fondo si son fatte quasi le nove di sera e pur avendo divorato l’impossibile a pranzo un po’ di fame comincia a farsi sentire, prendiamo le bevande e quindi ci appropriamo del tavolo d’angolo in sala pranzo. La cena non è tra le migliori fatte la dentro, ma allaf ine sia i oche il Aleandro andiamo a riempire il piatto un paio di volte, quindi qualcosa di discretamente mangiabile c’era, ma sappiamo bene che il cibo è un po’ come la topa „Ognuno ha i suoi gusti“. A pancia piena torniamo nell’arena per il caffè quando ormai il locale è in piena modalità „Caos“. Ci rilassiamo un attimo e poi subiamo nuovamente alcuni attacchi delle Andiamine, ma quelle più aggressive sono sempre le stesse e con la scusa della cena appena trangugiata non è difficile tenerle a bada. Qualcuna si ferma a chiacchierare senza impegno, altre vagano in cerca di prede, altre ancora sono in pausa relax con i loro clienti più fidelizzati. Poi da fondo sala vedo arrivare Vicky, la moretta Bulgara della quale si è invaghito Gianni. Attiro la sua attenzione e ci raggiunge, ma prima che possa proferir parola le indico il mio

amico dicendole che la stava aspettando ansiosamente da almeno mezza giornata, quindi sfodera il suo miglior sorriso e va a sdraiarsi insieme a lui sul divanetto. So che tra poco si sposteranno in camera, ma nel frattempo scambiamo due battute tutti insieme tra un assalto e l’altro delle diaboliche draculine di passaggio. Cinque minuti più tardi la Vicky e il compare se ne vanno su per la scala e torneranno giù un’ora dopo. Mentre loro scompaiono all’orizzonte arriva un’altra giovane morettina che mi si siede affianco e subito chiede se parlo inglese. Le rispondo che parlo solo italiano, quindi si sforza di pronunciare quelle poche, pochissime parole che conosce dell’italico idioma e si presenta come Jennifer poi continua a parlarmi in inglese ed io le rispondo tranquillamente, quindi si accorge che qualcosa non quadra, ma continuo spudoratamente a fingere di non capire bene le sue parole di tanto in tanto. Voglio metterla alla prova e vedere di che pasta è fatta, se perde la pazienza è eliminata, se invece si dimostra socievole e tranquilla me la segno per la prossima volta (niente ninfette dai capelli neri per il Redattore oggi Sorpreso). Mentre parliamo scopro che viene dall’Ungheria e che è al suo primo giorno in Andiamo (Uh uh! „una verginella!“, la tentazione di provare le sue doti è forte, ma devo resistere, questa non posso certo farla passare per bionda…), poi, non ricordo nemmeno a cosa era riferita, ma esce fuori una frase con la parola „read“, al che faccio finta di non capire e lei si sforza di dirlo in italiano per aiutarmi. Alla fine la vedo disperata e non resisto, quindi continuando a simulare ignoranza le dico “Uhm… Read…Ah!…Leggere!” e intanto mi scappa da ridere, “Si Leggere!” esclama lei ridendo come una matta. In quel momento ho un dejavù di quando, quasi sei anni prima, ebbi l’onore di insegnare quella parola in italiano alla bella Laura (la prima bulgara dell’Andiamo), proprio in quell’angolo del locale. Ma al contrario di questa, ricordo perfettamente quella conversazione come fosse ieri (mi stava spiegando che non parlava italiano e che quindi si sforzava di leggere anche libri nella nostra lingua per imparare più in fretta) ma è passato ormai più di un lustro, „diocomesonovecchio“ Sorpreso. Ormai la mia copertura è saltata, la piccola magiara ha capito che comprendo perfettamente le sue parole e quindi sono costretto, con l’aiuto del mio compare, a spiegarle la situazione e confessare il perchè non posso portarla in camera. Le diciamo che è una scommessa tra di noi, lei la prende a ridere, rimane spiazzata da questa cosa ma non si arrabbia, anzi sembra proprio divertita dalla situazione. A quel punto decido di „premiarla“ e la spedisco dritta in braccio al Aleandro che dopo un po’ se la porta via volentieri lasciandomi solo al mio destino, e soprattutto senza alcun controllo per quanto riguarda „la selezione delle bionde“ Risatona . Un attimo dopo vengo avvicinato da Iuliana, anche lei capelli neri, che spende almeno una decina di minuti del suo tempo a chiacchierare brevemente con me del locale, dei posti nei quali ha lavorato in precedenza, delle città italiane che conosce ed altre amenità del genere, poi visto che non accenna a chiedermi di salire in camera, non voglio approfittare troppo della sua disponibilità e confesso anche a lei che mi piacerebbe molto portarla in camera e approfondire la conoscenza, ma che a causa di una „scommessa“ le more per me oggi sono off-limits. Ci rimane un po’ male ma rimane ancora un paio di minuti li con me, poi molto garbatamente mi dice che comprende le mie ragioni e che magari sarà per la prossima volta. “La prossima volta sarai sicuramente la prima” ribadisco, guardandola dritta negli occhi. Quindi saluta, si alza e se ne va. Intanto mi mangio le mani, e pure i piedi, perchè mi piace molto e inoltre mi ricorda vagamente, sia esteticamente che nei modi, la „vecchia Juliana“ ormai non più presente in quel di Villach. Decido quindi di fare un giretto per controllare la situazione, vorrei svaccarmi alcinema ma lo trovo quasi pieno, con almenotre „coppiette“ che stanno operando in sala quindi mi sposto ancora una volta sul divano affianco alla sala pranzo e mi fumo una marlboro in santa pace. Li davanti c’è una ragazzetta seduta tutta sola, quasi isolata dalle altre. Incrociamo gli sguardi distrattamente un paio di volte, poi sorride e comincia a mimare un saluto con la mano come fosse la regina Elisabetta d’inghilterra. Non so se è idiota o se tenta di essere simpatica, ma rispondo allo stesso modo, giusto per non farla sentire l’unica idiota in sala. Il gioco dei mimi prosegue, o meglio sembra l’inizio di una conversazione a gesti, e il bello è che riusciamo a capirci!Triste Poi mi fa cenno di raggiungerla ma naturalmente rifiuto l’invito, non vorrei rischiare di darle troppa soddisfazione, non scherziamo! Ripete il gesto ancora una volta ma sono irremovibile, quindi si volta di scatto dall’altra parte come una bimba viziata che non ha ottenuto quel che voleva. In un attimo mi alzo e vado a mettermi proprio dietro di lei, con la faccia vicina alla sua testa. Non si accorge che sono arrivato perchè quando si volta nuovamente, credendo di trovarmi dove mi aveva lasciato un attimo prima, fa un balzo indietro quasi impaurita (Eppure non sono così brutto!Triste) poi scoppia a ridere, “Dimmi tutto, che volevi?” le chiedo sedendomi vicino a lei, “Ci facciamo compagnia?” ribatte prontamente, “Si, ma solo se non sei mora” l’avverto, mentre mi avvicino ai suoi capelli. Fa una faccia strana e naturalmente non capisce il senso di quella stravagante selezione “Non ti piacciono le more?” mi chiede stupita, “Si si, mi piacciono, ma oggi non posso, oggi solo bionde. Tu non sei mora, vero?” le domando mentre osservo i finti riflessi biondicci sui suoi capelli dovuti alle luci in quel preciso punto del locale, “Di certo non sono bionda!” esclama lei, ma io insisto “Per la prossima mezz’ora lo sei…”. Qui si conferma simpatica e scaltra quindi stando al gioco conferma “Si, vedi che non sono neri, sopra sono più chiari” dice indicando la propria chioma di capelli lisci e relativamente corti, „a caschetto“ o poco più. “Brava ragazza, vedi che hai capito!” esclamo sorridendo beffardo mentre avvicinandomi al suo collo accenno un finto morso che la induce istintivamente a scansarsi. “Guarda che non mordo eh” la rassicuro allontanandomi, per poi sdraiarmi li a fianco. Stiamo a giocare un po’ in quel modo, m’improvviso vampiro e la mordicchio dolcemente qua e la, lei intanto mi provoca aprendo le gambe quando mi avvicino alle sue cosce per farle sentire i canini, intanto noto con la coda dell’occhio che un gruppetto di colleghe ci sta guardando, una ride, un’altra osserva attentamente la scena, altre si voltano di tanto in tanto e probabilmente pensano che ci siano due matti di troppo in quella sala… La cosa mi diverte molto, perchè in fondo Rita (che poggia il culo sui divanetti dell’Andiamo ormai da parecchio tempo), non è certo una delle più appariscenti la dentro, è indubbiamente carina ma non la definirei una bella tra le belle, la definirei più una ragazza della porta accanto (se vivete accanto a un bordello ovviamente), e in quel momento mi sembra di stare più con un’amica che non con una puttana in un bordello. Dopo un po’ comincia a propormi „cose sconcie“ per convincermi a salire in camera con lei, “Hey finta bionda, non devi convincermi, mi avevi già convinto dieci minuti fa” le dico, “Andiamo in camera sennò te la lecco qui sul divano”, aggiungo sfiorandole la patata con la mano che tenevo poggiata sulle sue cosce. Ridacchia e mi chiede di aspettarla mentre va a prendere gli asciugamani, “E dove diavolo vuoi che vada?” dico io, quindi mi lascia solo un minuto poi torna e andiamo diretti nella camera numero otto, una delle tante libere in quel momento. In camera, dopo averle mangiato un po’ la patata senza però troppo coinvolgimento da parte sua poiché appena ha cominciato ad „agitarsi“ mi ha fermato, si è messa d’impegno per ricambiare il favore ma con scarsa tecnica e allora ho deciso di farmi cavalcare da lei ma non si è rivelata all’altezza. Ho ripiegato quindi su una sacra pecora usando i suoi capelli, legati a codino dietro la testa, come redini, ma anche in questo frangente non mi ha dato troppa soddisfazione, quindi ho giocato il jolly del missionario ma la sentivo distante anni luce, passiva ai massimi livelli. Ho concluso sullo scadere della mezz’ora dopo ancora un paio di cambi di „posa“ solo perchè è stata talmente passiva da lasciarmi fare praticamente tutto quello che mi passava per la testa (escluso il metterglielo in culo perchè non meritava assolutamente il centino dell’extra). Peccato, perchè in sala mi aveva dato un’impressione totalmente diversa. Alla fine posso dire che s’è guadagnata la pagnotta visto che non ha mai detto di no e che è abbastanza carina, ma non è stata certo un’esperienza entusiasmante, anzi, è stata una delle mezz’ore più anonime che mi siano mai capitate. Saluto la „bionda per mezz’ora“ e insieme ai due bischeri ci appostiamo per un po’ al bancone del bar. C’è ancora tanta gente in giro e l’atmosfera del dopocena è festaiola come al solito, ma molti degli orsi sono troppo stanchi o troppo appagati per continuare a salire nelle camere quindi le ragazze si danno da fare per accaparrarsi i clienti ancora rimasti in gioco. Quel grullo di Gianni dopo essere stato in camera con quello scricciolo di Vicky ha perso la testa e non fa che parlare di lei definendola come „La migliore scopata di sempre“, ma a pensarci bene lo dice ogni volta che ci segue in qualche trombodromo quindi direi che non è credibile. Comunque per lui i giochi sono fatti, vorrebbe tornare ai piani alti con la bulgarina ma ella è piuttosto richiesta e non la rivedremo fino a poco prima dell’orario di chiusura. Il Aleandro

intanto dichiara di volersi mettere in ammollo nell’idromassaggio quindi si assenta e scompare alla vista. Rimango un po’ con l’altro bischero che ancora continua ad elogiare la sua amata bulgara e intanto il Aleandro torna indietro perché la jacuzzi era troppo affollata. Dopo cinque minuti sparisce nuovamente e vola in camera in compagnia di Florentina, un’altra giovane moretta della quale parlerà bene ua volta sceso mezz’ora più tardi. Intanto che Gianni insiste nei suoi sconfinati deliri d’amore, mi passa davanti la Lori. “Oh innamorato, è lei quella che m’hai detto che fa dei bei pompini?” gli dico indicando la biondina in questione, “Si si è lei, quella che assomiglia a Sharon Stone. ” e aggiunge “Ma la Vicky è un’altra cosa, te l’ho detto che…” – “Basta co’ sta Vicky! Ripigliati!” lo interrompo all’improvviso, intervenendo brutalmente prima che i cuoricini sulla sua testa lo rendano del tutto dementeLinguaccia. Vedo che la Lori torna indietro e vedendomi che la osservo viene a tenermi compagnia. “Ciao! Mi cercavi?” dice lei mentre si siede sulle mie gambe, “Brava! Ti sei ricordata che ti avevo dato appuntamento!” rispondo accarezzandole i seni dopo averla abbracciata da dietro, poi aggiungo “Stavo giusto cercando una biondina che mi mangiasse la banana…”. Qui comincia a dirmi tutta una serie di porcate che potevamo fare in camera ma la blocco dicendole “Senti, io sono troppo stanco per fare le acrobazie, però avrei voglia di un bel pompino, e il mio amico ha detto che te molto sei brava a succhiare. Ti va bene?” – “Si! Ti faccio rilassare e ti mangio la banana” ribatte lei approvando la proposta. Intanto il mio compare li accanto ha finito di vaneggiare e si è appisolato, probabilmente starà sognando la Vicky, chissà…Triste In cima alle scale sembr ail giorno del giudizio, orde di Andiamine che sciamano tra il corridoio e i divanetti della sala d’attesa, qualcuna si struscia selvaggiamente sull’accompagnatore di turno, una coppietta sembra voglia iniziare i preliminari prima di entrare in camera, i posti a sedere sono tutti occupati e come spesso accade in questi momenti di affollato delirio, sembra di stare al mercato con le ragazze che ciarlano a tratti ciarlano tra loro in rumeno, tedesco o altre lingue a loro conosciute, e gridano „Cameraaa!“ ogni volta che escono da una stanza per consegnare la chiave alla coppietta in cima alla lista d’attesa. Un caos totale ma tutto sommato piacevole, perchè comunque stare li in mezzo a tanti bei corpi nudi e pronti a dare piacere, in compagnia di quella che di li a poco sarà il proprio personale angelo del sesso, è una sensazione che non si prova tutti i giorni. Così come non capita tutti i giorni di vedere delle giovani donzelle che discutono animatamente o come è successo in questa occasione che si sfanculano senza ritegno. Infatti, dopo che si è liberato un posto a sedere mi sono accomodato insieme alla Lori aspettando una camera libera, e la scena alla quale ho potuto assistere è qualcosa di incredibile da raccontare, ma ci proverò ugualmente: Eravamo li da almeno un quarto d’ora e sul divano di fronte a noi c’era un attempato avventore in compagnia della sua bella dea del sesso, e non sembrava affatto spazientito dalla lunga attesa, anzi, sembrava abbastanza felice di poter spupazzare la donzella mentre aspettavano che si liberasse una stanza. Ma pochi minuti dopo, il delirio! A un certo punto è uscita una dalla camera 17 (la sauna infernale) e nessuna sembrava voler prendere quel posto, quindi a quanto ho capito una delle ultime arrivate ha preso quella chiave e si è diretta in stanza, e fin qui nessuna s’è lamentata. Un momento dopo è successa la stessa cosa per la stanza numero 13(l’altoforno) , ed anche stavolta una delle ultime in coda e ancora in piedi vicino alla scala, ha preso la chiave al volo ed è partita per il corridoio, ma lungo il tragitto deve aver trovato un’altra collega con la quale ha fatto cambio di chiave, perché un attimo dopo la chiave numero 13 è tornata tra i divanetti. Al che la ragazza che insieme al vecchio orso attendeva il proprio turno di fronte a noi (è che non è certo una faccia nuova ma non ricordo come diavolo si chiama), ha perso la pazienza e si è infuriata cominciando ad inveire e lamentarsi pesantemente con le colleghe per almeno un paio di minuti di seguito. Una scena quasi imbarazzante. Intanto che lei dava di matta, il nostro brizzolato eroe si è dileguato alla chetichella lasciando la biondina sclerata al suo momento di pazzia. A quel punto la Lori, che stava godendosi la scenata comodamente seduta su di me, ha fatto notare la cosa alla „pazza“ che appena si è resa conto della situazione ha fatto una faccia da incorniciare, un’espressione di stupore mista a incredulità e profonda delusione, che da sola valeva il biglietto d’ingresso di tutta la giornata. Poi voltandosi nuovamente verso le colleghe le ha mandate tutte palesemente a fanculo, nessuna esclusa, e dopo aver recuperato la borsetta si è lanciata all’inseguimento (ormai tardivo) del fuggitivo.Linguaccia Giuro che se non avessi visto la scena con i miei occhi stenterei a crederci, ma è successo veramente e sono felice di poter dire “IO C’ERO! perchè è stata una cosa impagabile e ancora adesso se ci ripenso mi vien da ridere… Dopo lo stravagante siparietto tragicomico arriva finalmente il momento di entrare in stanza con la presunta pompinara D.O.C.G. che avevo addosso. Molto vagamente somigliante a sharon stone (almeno secondo il mio amico, perché io tutta sta somiglianza non la vedo), carina ma un po’ abbondante, in effetti fa delle pompe non indifferenti quindi su esplicita richiesta me lo son fatto mangiare per mezz’ora e alla fine non ha perso una goccia mentre agonizzavo confuso e felice sul letto dopo la quinta donazione giornaliera di „sacro nettare“. 120 eurini a lei per circa quaranta minuti totali dall’entrata all’uscita in stanza. In poche parole: Brava, onesta, morbida e rilassante. Ogni tanto ci vuole anche una tipa pacioccosa, dico io, e lei si è dimostrata perfetta per chiudere la serata in totale relax. Scendiamo insieme le scale e mi concedo una doccia prima di rientrare in arena. Raggiungo nuovamente quei due ragazzacci dei miei amici che ormai si sono arresi e sembra non abbiano più cartucce da sparare. Nel frattempo Daria, una bella rumena dal fisico piuttosto atletico si esibisce in uno scatenato show sul lungo palo da lapdance, arrivando praticamente fino al soffitto per poi volteggiare a gambe aperte giù fino a terra roteando la lunga coda di capelli sopra la testa per poi arrivare a terra con movenze feline e sensuali che alla fine fanno scattare un applauso spontaneo dei presenti. Senza dubbio è brava, ed è pure una figa non indifferente. Dopo lo spettacolino sarei tentato di portarmela subito in camera, ma vedo che è ancora in affanno e deve riposarsi dopo l’atletica performance quindi abbandono momentaneamente l’idea, e comunque non mi sentivo più il pisello dopo l’intensa pompa della Lori, quindi sarà per la prossima volta. L’ora è tarda, siamo appagati felici e stanchi, decidiamo quindi di andarcene una mezz’ora prima della chiusura ma prima devo bere qualcosa. Ci sediamo un attimo sugli sgabelli ed ecco che ricompare la piccola Vicky appena uscita dalla doccia, coperta da un’asciugamano e con i capelli tutti bagnati. Si ferma a salutare e Gianni improvvisamente si sveglia. Credo volesse portarsela in camera, ma vista l’ora stava anche lei per andarsene. Li lascio a parlare tra loro mentre bevo il mio thè in compagnia del prode Aleandro, poi la moretta saluta e scompare. Devo farmi nuovamente aprire l’armadietto dall’addetto alla reception, i compari sono già pronti quindi Gianni scappa fuori a fumare ed io mi destreggio in mezzo a un gruppetto di scalmanati ragazzetti pugliesi che nel corso della serata si erano fatti notare negativamente un po’ da tutti. Certa gente andrebbe buttata fuori a calci in culo, dico io. E credo che a un certo punto uno di loro ci sia andato vicino perché l’avevo visto andare in reception scortato da uno degli armadi della security e una delle operatrici al seguito. Chissà che diavolo aveva combinato, vabbè, probabilmente non torneranno più, quindi ormai poco importa. Salutiamo i presenti all’uscita e appena mettiamo il naso fuori dalla porta c’è Gianni che ricomincia con i suoi deliri da innamorato precoce “Vicky è appena andata via. Maremma quant’è bella, aveva dei jeans stretti che le facevano un culo troppo bello. Me la porterei a casa se avessi i milioni e non avessi una moglie…Ma l’hai vista?!” e così via all’infinito. Lo lascio stare, tanto prima o poi gli passerà, come le altre volte, e alla prossima gita s’innamorerà perdutamente di un’altra.Triste Io invece stavolta non mi sono innamorato di nessuna, ma pur avendo trombato solo biondine(o presunte tali) rumene, voglio spezzare ancora una volta una lancia a favore delle Bulgare, vecchie conoscenze e nuove arrivate, che come al solito hanno dimostrato di avere una marcia in più. Per il resto (a parte l’aver beccato forse l’unico armadietto con la chiusura non funzionante ovvero il 75) ho trovato il buon vecchio Andiamo di sempre, con più o meno le solite pecche e più o meno le solite note positive, ma alla fine mi son stato bene e mi son divertito, e credo sia questa la cosa che più conta. Devo dire che anche l’autoimposta limitazione sulla scelta delle sole biondine tutto sommato è stata un’esperienza divertente, che però non ripeterò, perché anche se ho cercato spudoratamente di barare quando il controllore era impegnato, c’erano troppe brunette con le quali mi sarei voluto accoppiare e se non fosse per il fatto che so di poterci andare quando più mi aggrada, probabilmente avrei ceduto alla tentazione di quelle belle donzelle dalle chiome corvine e le bionde non le avrei nemmeno prese in considerazione (forse, chissà…).

L’indomani ci svegliamo in tarda mattinata dopo un lungo, profondo e beato riposo, saldiamo il conto con la crucca signora dell’appartamento, circa 50 euro a testa per due notti, praticamente niente, soprattutto se paragonato alla spesa folle dei due giorni di FKK, e intorno all’una ci fermiamo a Tarvisio per un ottimo pranzo a base di pesce(anche se a rigor di logica non sembrerebbe il luogo più adatto dove consumare prodotti ittici) per poi rientrare a casa in serata con calma e senza intoppi.

La prossima uscita sarà al Marina in occasione della fine di questo pazzo e intenso 2014, ma considerata quest’ultima visita in Andiamo non è escluso che si possa cambiare idea e tornare in quel di Villach, fosse anche solo per trombare questa benedetta Vicky da parte del povero Gianni che ancora se la sogna la notte…Sorridente

Ciao ciao, „FaveDaBiondine!“

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