E ci risiamo, mentre sto scrivendo è ormai finito anche l’ultimo giorno di Agosto qui a Bangkok, sembra ieri che sono tornato da Hua Hin e invece è già trascorsa una settimana. Adesso alloggio al Hyde Sukhumvit 11, un condominio vagamente di lusso, (o almeno per gli standard italiani lo sarebbe) in Soi 11 appunto, sempre in zona Nana BTS ma più distante da Nana Plaza. La zona è movimentata almeno quanto Soi 4 (Soi Nana) ma al posto del complesso di Nana Plaza qui l’attrazione principale sono i locali alla moda e quindi l’età media dei turisti nella zona è sensibilmente più bassa, diciamo che i puttanieri incalliti tendono a soggiornare dall’altro lato della Sukhumvit, come del resto ho sempre fatto anch’io, ma dato che stavolta ho preso praticamente “residenza” al Orange Bar dove lavora un mio conoscente e che sto frequentando più i baretti di Soi 7 che non i Go Go Bar di Nana, ho deciso di spostarmi qui per vedere se ne vale la pena, anche per le prossime volte magari, ma su questo darò un giudizio alla fine, ci sono pro e contro che devo ancora valutare bene.

Per quanto riguarda le avventure del sottoscritto posso dire che ogni volta che vengo qui a Bangkok diminuisce di anno in anno la voglia del “Boom Boom a tutti i costi” e aumenta quella di scoprire cose e soprattutto situazioni “nuove” che nuove non sono, si lo so che detto così sembra non avere senso, ma vediamo se riesco a spiegare meglio il concetto:

Chiunque sia stato a Bangkok e in Thailandia in generale bene o male sa come funziona un classico Pool Bar, si gioca a biliardo, si beve e ci sono le ragazze da portare eventualmente in Hotel invocando il Barfine, bene, questa è la superficie, lo strato esterno, ma scavando un po’ c’è molto da scoprire, tipo: Cosa fanno le BarGirls quando il bar chiude? Dove vanno a svagarsi o a cercare altri clienti e altri soldi? Nei bar lavorano solo ragazze del bar o anche freelancer e arrotondatrici saltuarie? Una che arriva già in compagnia di un cliente o ancor meglio del suo “fidanzato-sponsor” sarà disponibile a lasciarti il suo contatto per incontrarla?  Queste ragazze dove dormono, quanto dormono, come fanno a mantenere certi ritmi e buttare giù decine di LadyDrink ogni sera?  Quanto si conoscono tra di loro? Che rapporto c’è tra le mestieranti dei vari Bar concorrenti? Ci sono altri posti dove andare a fare “After” quando i Bar e gli altri locali chiudono le serrande?

Queste sono solo alcune delle domande che mi sono posto, e se per alcune avevo già trovato parziali risposte per altre ho avuto modo di scoprire poco a poco una parte di questo lato nascosto al quale generalmente il turista non si interessa quasi mai, perdendo una parte molto interessante di certi ambienti e se vogliamo anche un po’ più “estrema” o comunque abbastanza sopra le righe. Così mi sono ritrovato a vagare più volte per locali “nascosti” insieme ad alcune delle Bar Girls, ho fatto chiusura e “dopo chiusura” scoprendo che spesso la parte interessante della serata inizia dopo le 5 del mattino, mi sono ritrovato a fare offerte al tempio la mattina alle 7 e poi colazione con cibo thai e vino, ho toccato con mano la routine giornaliera di una BarGirl un po’ svalvolata e gli assurdi cambi d’umore di un’altra, conosciuto gente che gestisce certi locali praticamente clandestini dove alcune freelancer e arrotondatrici vanno a spendere tempo e soldi e si accampano sui divanetti a mangiare e bere tra una canzone e l’altra del karaoke thailandese, anche con i loro amici e conoscenti thai, non solo con qualche Farang spendaccione e bevitore come il sottoscritto e altri soggetti che ho incontrato più volte negli stessi giri notturni. Ma di queste mie elucubrazioni mentali e relative storie ne parlerò meglio più avanti in uno dei soliti “Pensieri Random di un Puttaniere”, mi sembra più appropriato e in tema.

Adesso parliamo invece “della ciccia” ovvero delle cose più pratiche e tromberecce fini a se stesse.

Durante la mia permanenza a Bangkok sono andato giornalmente al 7 Heaven (escluso ieri e dopo capirete il perché) e a questo punto penso di poter dire che le ho provate tutte a meno che qualcuna non me la tengano nascosta di proposito, ma ne dubito^^, quindi tra le tante posso fare una manciata di nomi, almeno quelli che mi ricordo se li ricordo correttamente (lo sapete che con i nomi e la memoria ho un pessimo rapporto). Dunque, premesso che le Girls al 7Heaven sono più o meno tutte carine ma quello è sempre gusto personale, la differenza oggettiva sta nel modo di offrire il servizio oltre che nelle doti particolari di ognuna di esse, e le mie preferite sono:

  • “Lin” . Pelle chiara, magrolina, tettine piccole e sode da teen, tratti del volto molto nipponici per essere thailandese, giocosa e simpatica ma quando c’è da svolgere il lavoro sa il fatto suo ed è un crescendo di sensazioni e ritmo che dopo un po’ non ci capisci più niente, non risparmia niente nemmeno nel finale continuando imperterrita finché non ha prelevato l’ultima goccia di sacro nettare. Per quanto riguarda la mia esperienza potrei dire che la sua specialità è il Deepthroat CIM (cosa che nel primo incontro non ha eseguito ma da quando ci sono tornato e mi riconosce lo ha sempre fatto, magari era in giornata no la prima volta, o è un plus per i clienti affezionati, non saprei), tanta roba.
  • “Tina” , non esattamente una “Teen” ma comunque giovane, è probabilmente la più veterana della scuderia, aggressiva al punto giusto nell’arte orale e simpatica in quella oratoria prima e dopo il servizio, se siete a rischio di eiaculazione precoce evitatela, resisterete nemmeno 5 minuti con lei, grande tecnica e infaticabile idrovora succhiatrice.
  • “Beer” , età presunta più verso la trentina o giù di lì, tette al silicone ma belle e fisico degno di nota anche se non perfetto come alcune colleghe più giovani. Tra tutte è anche la più propensa a chiacchierare prima del servizio e durante il lavaggio, è molto simpatica e lavora bene, si prodiga nello stuzzicare con la lingua e con le tette prima di avventarsi sul birillo per fare sul serio, ma la sua peculiarità è il sapiente uso delle mani, infatti ho lasciato che mi finisse con una “sega rotante” con schizzo in bocca ed è stato molto appagante anche da vedere, almeno finché non ho chiuso gli occhi perché godevo troppo, il che è tutto dire. Alla fine mi ha fatto anche un discreto massaggio a gambe e spalle, una santa.
  • “Mini” , di nome e di fatto, quindi se come il Redattore avete un debole per le Mignon lei vi piacerà; oltre a questo conosce infinite tecniche di “sollazzo del pisello”, di sicuro non vi farà annoiare e vi porterà al piacere a suon di colpi di lingua, la sua opera di succhiatura non è potente come altre ma ha praticamente una centrifuga in bocca con quella linguetta saettante che non si ferma mai se non per prendere fiato e lanciare qualche gridolino in stile “Anime Hentai” che ci sta sempre bene (e se è all’opera in una stanzetta vicina sentirete la sua inconfondibile vocina tra un risucchio e l’altro).
  • “Jan” (o Jen, visto che ha un tattoo col nome Jenny sulla spalla) , più pacioccosa, morbida e tranquilla delle colleghe precedenti, sorridente e socievole ma gran professionista. I suoi punti di forza sono la delicatezza e la calma, vi porta all’orgasmo piano piano, la sua tecnica è quasi tantra, lenta e costante e delicata ma decisamente efficace. L’arte del “pompino GFE”, se siete amanti del genere. Tra l’altro ha un gran bel tatuaggio a tutta schiena che finisce sul culo, sarebbe una bella “pecora” ma non è un’opzione prevista dalla casa e lei è fisicamente un po’ più morbida dei miei canoni (anche se ho trombato di molto peggio esteticamente parlando, lo ammetto^^).
  • “April” , un posto sul podio anche per la signorina con le orecchie a sventola. Premesso che nelle foto sembra più brutta di quanto non sia di persona, è la più “average” tra le mie preferite, nel senso che non ha doti particolari che la contraddistinguono ma, ha un bel fisico, due onorevoli tettine che sono un piacere da guardare e da toccare, è carina (a mio gusto s’intende) e svolge il suo lavoro senza distrazioni fino in fondo. Se proprio dovessi assegnarle una nota particolare sarebbe il fatto che pur non eccellendo in niente non le si può trovare un difetto degno di tale nome.
  • “Cat” , la medaglia di legno va a lei, perché è stata la prima che ho provato li dentro e per inserire una quota “ciccetta” su questo podio allargato. Fa parte dello zoccolo duro delle operatrici del 7Heaven, una valida professionista, non eccelle in niente probabilmente ma se vi piace la morbidezza è quella che fa per voi. Brava anche per il duo, è una che sa come fare il suo lavoro in compagnia.
  • Menzione speciale infine per “Bella”, incontrata un paio di volte in precedenza ma stavolta assente o non pervenuta dal sottoscritto; lei è una via di mezzo tra le sopracitate, una furia Mignon con un bel fisichino, un bel viso, simpatica e socievole e gran professionista. Non so se ce la ritroverò prima o poi ma era giusto menzionarla.

Le altre lavoranti al 7 Heaven sono tutte più o meno brave e professionali, ma secondo me le più meritevoli sono queste e volevo condividere il giudizio con voi amici Viaggiatori che magari volete andarci ma non sapete chi scegliere quando vi mettono davanti quel tablet con le foto.

Un paio di giorni fa dopo essere uscito dalla mia pompineria preferita mi sono fermato fuori a fumare una marlboro ma, essendo uscito dalla sessione con Jen “a cazzo imbarzottito” come si suol dire dalle mie parti, avevo ancora voglia di qualcosa di buono, e visto che nello stesso vicolo di Soi 33 dove si trova il 7Heaven è apparso un nuovo centro massaggi con alcune signorine interessanti davanti all’entrata e un menù in bella vista sulla strada, ho deciso fermarmi anche li a vedere cos’ha da offrire. Il Centro si chiama Princess, si trova 20 metri prima del 7 Heaven sul lato opposto, e per quanto ne so è stato aperto tra gennaio e agosto perché durante il mio ultimo viaggio a Bangkok non c’era, l’avrei notato visto che passo di li praticamente tutti i giorni quando sono in città. Diverse ragazze molto carine campeggiano fuori davanti al locale tutte con la medesima “uniforme” del locale, top bianco e gonnellino da studentessa palesemente made in Japan (il quartiere è quello, da queste parti dove vanno i giapponesi di solito c’è una certa qualità) e ogni volta che passo li davanti all’andata mi invitano a entrare per un massaggio, al ritorno salutano sorridenti e pacifiche sapendo da sono appena uscito. Questa volta però invece di tirare dritto le stupisco, mi fermo un attimo a guardarle, sono in sei e potrei sceglierne una a caso senza pentirmi, poi ce ne sono altre dentro, ma una di loro mi ispira particolarmente e puntando dritto a lei ho già scelto chi sarà la mia operatrice, scelgo la tariffa base per 60 minuti di massaggio “all inclusive” che loro chiamano “special” ma in qualunque modo la si voglia chiamare è sempre una scopata. Il massaggio c’è ma non entusiasma, sarà perché ho scelto l’opzione Thai Massage, la versione asciutta ovvero senza olio, comunque mi rilasso un po’ ma quando inizia a massaggiarmi anche i gioielli di famiglia mi sveglio di nuovo, e grazie anche alla bontà della signorina ala fine il servizio vale decisamente quei 2200 Baht spesi. Bella trombata direi. Mi ritiro quindi nelle mie stanze a riposare e in serata passo all’Orange Bar, dove in compagnia delle solite scimmiette urlanti e il resto del circo di passaggio arrivo all’alba mangiando robe thai che le girls comprano alle bancarelle di passaggio, poi scappo e vado a riprendermi dalla sbornia prima di ritrovarmi nuovamente in giro per locali loschi fino a mezzogiorno.

Oltre al solito passaggio in pompineria, diventato oramai una piacevolissima routine quotidiana, una sera ho visitato un altro centro massaggi che si chiama AYA e si trova in Soi 23, sulla strada per andare al KOKORO. Lo avevo notato in precedenza perché passando li davanti c’erano un paio di ragazze che invitavano a farsi un massaggio, strano per questo tipo di centri che generalmente non attirano la clientela in questo modo, ma essendo in una strada poco frequentata ed avendo l’ingresso in una piccola corte interna non troppo visibile dalla strada, ci sta che facciano un po’ di marketing più becero del solito per farsi notare dai passanti che magari vanno al kokoro o altri locali nel tratto seguente della via. Arrivo intorno alle dieci di sera e vengo accolto all’entrata da due tipe che cazzeggiano sedute li fuori, mi accompagnano dentro e passando nella sala principale verso la reception vedo ragazze accampate qua e là, chi mangia e chi dorme, qualcuna cazzeggia distrattamente col telefono altre parlano tra di loro, tutto molto più sguaiato di quanto sia solitamente in altri centri massaggi che vogliono darsi un tono come appunto vorrebbe fare questo. L’ambiente ha un certo stile e la struttura è bella grande, si intuisce che non è il classico Teen massage da quattro soldi ma nonostante questo fanno di tutto per farlo sembrare tale, almeno per quanto riguarda la condotta delle operatrici in questo frangente. Arrivo alla reception e la signora capa mi fa accomodare su un divano per scegliere il tipo di servizio che desidero, sono un po’ titubante ma scelgo il NURU 60 Minuti, quindi la signora suona il campanello sul tavolino li di fronte e le Girls arrivano da ogni angolo del locale per mettersi in riga di fronte a me. Il momento della scelta è sempre un misto di gioia e angoscia, ti senti come un bimbo in un negozio pieno di giocattoli ma la mamma dice che puoi prenderne soltanto uno, ecco la sensazione è un po’ quella. Le guardo, ce ne sono diverse papabili, scarto mentalmente quelle che non mi piacciono fisicamente e poi guardo le loro facce, un paio devono essersi appena svegliate e altrettante hanno una faccia seria che non promette niente di buono, ne restano 3 che sorridono e ammiccano e sono piuttosto carine, la mia scelta ricade su quella più bassa e apparentemente più vogliosa di guadagnarsi lo stipendio, non è una strafiga ma mi ispira. Scelgo e le altre si dileguano in un attimo tornando alle loro cose, quindi pago i 3000 Baht in cassa e la tipa mi accompagna al piano di sopra. Una volta  entrati nella stanza mi abbandona per due minuti e torna con il classico “kit della piccola massaggiatrice”. Avevo già letto in giro che qui non fanno un vero e proprio Nuru massage ma usano solamente il Gel Nuru per il massaggio Body to Body, una cosa un po’ ibrida diciamo, ma volevo provare di persona e sono qui. Doccia insieme e poi la tipa stende un asciugamano sul letto e mi fa accomodare, onestamente ce l’ho già duro come il marmo perché in doccia mi ha fatto eccitare fin troppo, ma voglio vedere com’è il servizio e faccio il bravo sdraiandomi a pancia in giù, lei prende il Nuru Gel e inizia a massaggiarmi con quello, poi quando ne sono praticamente ricoperto ovunque se ne versa un po’ addosso e inizia a massaggiarmi con le tette e con la vulva e ogni parte del corpo di cui dispone, la tecnica c’è, peccato per la mancanza di attrezzature adatte al Nuru, ma la signorina si muove bene e mi massaggia ovunque strusciandosi senza sosta, poi mi invita a girarmi e prosegue l’opera sul davanti. Con la figa mi massaggia il pisello egregiamente, era da un po’ che non trovavo una così brava nel farlo, ma la voglia è troppa, se ne accorge e provvede a incappucciare il soldatino per poi impalarsi sopra, essendo bassa ci si siede accovacciata e la cosa mi piace, ma ha un gran bel culetto e mi viene voglia di farle il Test della Sacra Pecora™. Si lascia maneggiare a mio piacimento da dietro , inarca la schiena che è un piacere, mettendo in mostra quelle chiappette morbide e rotonde, e appena trovata la giusta posizione la tengo giù con la testa sul cuscino e inizio a sbatterla senza pietà. Sembra anche gradire il trattamento dopo un po’, infatti mi fermo un attimo e la zozza continua a spingere sbattendomi forte le chiappe addosso “Brava, così si fa'”, quindi riprendo a pistonarla con una certa cattiveria finché ne ho le forze ma poi e chiedo di finirmi con la boccuccia perché il condom è un po’ stretto di misura e in questi tempi non riesco a concludere in quel modo. Insomma, alla fine è stata una buona esperienza, sono curioso di andarci in un orario più consono per vedere se la situazione di “accampamento delle girls” è sempre la stessa, e forse quei 500 Baht in più del Nuru Gel sono anche eccessivi per quello che viene offerto, ma i 2500 Baht del pacchetto più economico senza nuru sembrano una valida opzione.

Torno a piedi verso la zona di Nana, che da Soi 23 attraversando Soi Cow Boy non è così lontano, poi mi viene la brillante idea di passare dal Check In Bar in Soi 10 per una birra; mi piace quel locale, non c’è musica assordante, non ti pressano per i drink e volendo c’è sempre qualcosa da fare, se non siete di mentalità chiusa, s’intende. Approdo al bar, ordino una San Miguel Light e mi guardo intorno. Ci sono almeno una quindicina di LB nella sala del biliardo principale, ed escludendo i soliti “rutti che non toccherei nemmeno col cazzo del mio peggior nemico” la maggior parte è più che guardabile, poi mi approccia una che in quanto a estetica vince a mani basse sulla maggior parte delle “ragazze senza pisello” che si vedono in giro, quindi mi lascio approcciare e offro da bere, poi tocca di qui, struscia di là mi vien voglia di fare quel culo e ci spostiamo su in camera; tutto molto divertente e piacevole. Il bello delle ladyboy è che avendo il cazzo (o avendolo avuto se operate) a differenza delle ragazze nate tali sanno cosa si prova e di conseguenza c’è un’intesa istantanea su certe cose, nel senso che quando io lecco la patata a una ragazza bene o male so cosa fare e come per darle piacere, ma non ho realmente idea di cosa lei provi mentre lo faccio, invece un’altra ragazza lo sa benissimo e non ha certo bisogno di tanti anni di pratica e centinaia di prove per raggiungere la mia stessa esperienza nel farlo; ecco il concetto è questo. Torno giù soddisfatto, un’altra birra e poi abbandono per passare al solito Orange Bar in Soi 11/1 dove faccio di nuovo le ore piccole in compagnia di gente un po’ svalvolata a cui piace bere e divertirsi fino all’alba e anche oltre.

Il giorno seguente mi sveglio alle due del pomeriggio e vado per centri commerciali, poi naturalmente faccio un salto al 7Heaven dove la cara Lin mi lascia soddisfatto e si merita anche un po’ di mancia e in serata passo dai bar di soi 7 a vedere se trovo quella piccola furia di Baimon (sembra il nome di un pokemon in verità) che ogni tanto manda messaggini su Line ma è da quando son partito per Hua Hin che non la cago, la vedo impegnatissima e non ho voglia di farmi scroccare drink inutilmente, tantopiù che in quel bar c’è anche la sua collega invadente e una LB che non è male ma si appiccica come la colla e non ne ho voglia, quindi passo in Nana Plaza a vedere come butta, salgo su diretto al Butterflies, trovo sulla porta una che mi ispira simpatia e mi siedo con lei a bere. Solito cazzeggio, strusciamenti, palpatine, routine, ma è molto simpatica e dato che la sua amica balla sul palco proprio sopra le nostre teste faccio scendere anche lei e mi ci metto in mezzo fino a che non mi sale la voglia di trombare proprio l’amica che si chiama Po o qualcosa del genere, li odio sti cazzo di nomi non li capisco mai, comunque di faccia mi piace un po’ meno ma ha un corpicino invitante e un culo che grida “PECORA!“, dunque Barfine di 1000 più i 3000 per lei e andiamo a farci del bene nell’hotel a ore li vicino perché di portarla in camera mia non ho voglia. Una buona trombata, la saluto e scappo in soi 11/1 al solito Orange che in questa vacanza mi fa da “quartier generale” tra una scorribanda e l’altra, oltre ad essere un posto piuttosto vivace con alcune ragazze interessanti, ma quelle che mi ispirano di più sono un po’ restie a concedersi o le trovo impegnate con i fidanzati-sponsor e quindi mi svago e cazzeggio li nel bar senza andare oltre. Almeno fino a quella notte in cui è successo un po’ di tutto.

Ho preso in simpatia una tizia del Bar (in verità più di una, ma dettagli) che i primi giorni quando sono arrivato era impegnata con un suo sponsor-fidanzato, il mio conoscente nonché suo collega di lavoro la chiama “la svalvolata” perché in effetti ha sempre un’espressione strana che non sai se vuole ucciderti o piangere o essere scopata a oltranza, e una sera in cui il suo fidan-sponsor era particolarmente ubriaco, quando le ho augurato la buonanotte mi ha detto “No, non lo sarà” ammiccando al fatto che lui era decisamente troppo andato e presumo sia un problema da gestire per lei, ma non sono fatti miei, sorrido, saluto e ciao. Quando poi sono tornato da Hua Hin il tizio non c’era più ed era libera, ma non essendo né la più figa né la più casinista del locale ho sempre preferito altre sue colleghe, in particolar modo una giovincella sui vent’anni con due tette notevoli che sembrava propensa a “socializzare in altri sensi” diciamo. La sera prima di questa però è successo che la svalvolata mi si è un po’ appiccicata e la giovincella si è un attimo chiusa, probabilmente perché ubriaca quanto me o più che altro perché la collega le stava fregando un buon cliente che non risparmia drink se la serata gira bene, presumo. Fatto sta che poi non si è comportata troppo bene e per evitare incidenti diplomatici me ne sono andato, salutando però di proposito tutti meno che lei, affinché capisse. Ovviamente non ha capito una sega e il giorno dopo (cioè quello di questa nottata che vado a raccontare) mi si è avvicinata salutando in cerca di un drink come fa solitamente(è il suo lavoro dopotutto) ma l’ho praticamente ignorata dicendole solo che non mi era piaciuto come si era comportata la sera prima. Questa volta Intende e un po’ stizzita se ne va senza insistere. Ma torniamo a noi, sono circa le 3 del mattino e il bar è piuttosto popolato, alcune freelancer e ragazze di altri bar sono arrivate, qualcuna da sola, altre con il cliente al seguito e tra queste c’è una tipa “Mignon” di quelle che piacciono a me, è alta un metro e un cazzo ma ha un fisichino che mi piace e un viso simpatico che non è niente male, però è in compagnia di quello che sembra essere un suo cliente affezionato o qualcosa in più, comunque la fisso distrattamente e senza farsi notare dal tizio con cui stava inizia a sorridere e ammiccare, è palese che sia una mestierante ma sto al gioco perché mi diverto, poi a un certo punto va in bagno e ne approfitto per andarci anch’io. Esco dal cesso e la trovo a lavarsi le mani, mi avvicino e invece di aspettare che abbia finito metto le mani sotto l’acqua insieme a lei prende la palla al balzo accarezzandole e sorride, “tu mi piaci troppo” le dico, quindi le chiedo se vuol darmi il suo contatto Line, dice ok, ma non faccio in tempo a prendere il telefono che entra il semi-katoey del bar a chiedere se è tutto a posto, probabilmente perché la conosce bene e non vuole che magari si creino problemi con il tizio arrivato insieme a lei, ci sta, però poteva anche farsi i cazzi suoi diciamo. Comunque anche se è un palese rapporto cliente/meretrice freelancer il suo comportamento e la situazione hanno un che di intrigante e lei mi ispira troppo, me la sarei scopata in quel bagno se avessi potuto, ma dettagli, lascio perdere. Dopo resto in compagnia della svalvolata per tutta la sera, ma ogni tanto se ne va fuori per fumare o per comprare del cibo alle bancarelle di passaggio, e a un certo punto quando lei non c’è e anche la troietta in formato tascabile resta sola perché il tizio che stava con lei è andato in bagno, quindi la vedo prendere il telefono poi viene lì da me e con il QR di Line aperto mi dice di fare in fretta. Ci metto un attimo a realizzare la situazione perché non ci pensavo più ma riusciamo per un soffio a scambiarci sto benedetto contatto, e non so in che rapporti sia esattamente con quello li ma tutta questa buffa situazione mi diverte, anche se visti i pochi giorni rimasti a mia disposizione sarà probabilmente inutile, almeno per questa volta.

La svalvolata però rientra e se ne accorge e per paura di farsi fregare il cliente marca il territorio mettendosi in mezzo, poi si mette a parlare con lei e sembrava esserci tensione nell’aria mentre parlavano animatamente, poi l’altro tizio rientra e vedendo la situazione decide che sia ora di andarsene. Vai a capire che hanno in testa queste mestieranti thai, e va beh. Io resto, c’è sempre gente, arrivano diversi strani personaggi conosciuti nei giorni prima e facciamo mattina, intanto la cosiddetta svalvolata fa intendere che vuole venire a dormire con me, ma sono rimasto sul vago perché non lo so ancora se mi va o no. Fatto sta che verso le 7 del mattino inizia a raccogliere soldi dalle colleghe e poi mi fa “Vado al tempio, vieni con me”. “Ok” e che le devo dire, mi piacciono queste cose all’improvviso, sono curioso di vedere che ci va a fare al tempio alle 7 di mattina. Prendiamo un taxi e raggiungiamo il luogo. In pratica è venuta a fare offerte in cambio di fortuna, anche a nome delle colleghe, robe religiose buddiste a me estranee, ma c’è un foglietto anche per me sul quale mettere il nome. Poi con una palettina di legno stende una colla strana dietro ai bigliettini e li incolla su una parete dove ce ne sono già molti altri, la imito incollando il mio e quello con il nome del bar, dopodiché ci sono altri foglietti, da incendiare con una fiammella per poi gettarli in fiamme dentro un recipiente e a quel punto si può chiedere un augurio di buon auspicio alle divinità, o almeno così ho capito. alla fine ci sono tre campane da suonare con altrettanti bastoni di legno e la cosa è fatta. Fortuna assicurata^^. In effetti, detto tra noi non sapevo cosa pensare quindi ho esplicitamente chiesto a qualche divinità di trombarmela tutto il giorno come volevo e ha funzionato, ma pensa te, a saperlo prima…

Torniamo in taxi fino al mio alloggio e dopo aver fatto un paio d’ore di “ginnastica” le dico che ho fame quindi usciamo e mi porta a mangiare cibo thai in un altro bar, mangio cose e bevo un po’ d’acqua ma lei fa colazione con uova e vino, dopodiché prosegue quella che credo sia la sua routine mattiniera, passa dall’altro orange bar in soi 7/1 a parlare con una collega e poi passando da un vicoletto che collega quel soi con il 9 mi ritrovo davanti a una porticina già vista. La porta è quella del localino losco dove mi avevano portato le altre una decina di giorni prima a fare mattina in giro. Entriamo, ci sediamo sui divanetti sgangherati e lei ordina due shottini di tequila per me e per sé, io rilancio di due birre perché almeno annacquo la tequila. Nel locale, che è una sorta di bar karaoke, un po’ fatiscente negli arredi ma tutto sommato decente in quanto a pulizia e bar, ci sono perlopiù ragazze thai accampate qua e là con drink e cibo un po’ ovunque, e anche alcuni ragazzi thai e uomini poco più giovani di me a vederli, poi ci sono altri due farang, uno dei quali è il signor Peter, un tipo arzillo che a vederlo sarà sui 60 anni, o 55 portati male visto quanto beve anche lui, capelli neri palesemente tinti e grandissimo spendaccione, lo trovo sempre negli stessi posti dove vado io, ormai è un volto noto, persona simpatica comunque. Arriva quella che gestisce gli affari e mi saluta chiamandomi per nome, poi anche il “boss” passa e mi fa “ci siamo già visti, mi ricordo”, io mi ricordo bene di lei perché è abbastanza figa e mi sono tenuto il contatto, di lui mi ricordo perché è un omino brutto che sa di losco da un chilometro, ma è piuttosto socievole con la clientela. La svalvolata mi guarda strano e mi chiede come faccio a conoscere tutta ‘sta gente la dentro, le dico “indovina”, quindi ci pensa un attimo e realizza che ci sono già stato, di certo non brilla per acume la ragazza, ma finché bevi vino e tequila a colazione che pretendi… Restiamo li per poco poiché non è il posto dove voglio stare in quel momento, finita la birretta si torna al bar li accanto a fare una partita a biliardo perché a quanto pare è una delle cose che la divertono e poi si torna in camera, nudi come gatti egiziani fino alle 6 di sera a trombare tra un riposino e l’altro, e anche se non è la più bella del reame mi piace fare sesso con lei, ha qualcosa che mi attira, e detto tra noi ha una bella figa e un culetto morbidoso che a Pecorina è decisamente molto interessante. Poi per non rischiare di stare li fino al giorno dopo, perché se volevo una tipa fissa me ne cercavo una altrove, con la scusa che ho fame la riporto li al Bar. Non sono insensibile e lei ha qualcosa che mi piace, forse è proprio quell’aria da svampita e un po’ svalvolata che mi affascina a suo modo, fatto sta che lei è senza dubbio in cerca di uno sponsor o ancor meglio un “fidanzato” che provveda alle sue spese e magari non scappi dopo averla trombata, come quel tipo scozzese con cui era quando sono arrivato a Bangkok, che a detta sua la vuole sposare ma vuole portarsela in scozia e lei col cavolo che ci vuole andare, le thailandesi di solito stanno bene a casa loro e posso capirle visto che io voglio andare a vivere proprio lì appena possibile. Comunque tralasciando il “drama” e le parole al vento, a una certa ora arrivano gli altri italici e ne approfitto per svincolarmi con una scusa, non che abbia degli obblighi, dopotutto i soldi sotto la borsetta glieli ho lasciati affinché sia chiaro che è un rapporto di lavoro per quanto possa esserci un po’ di “feeeling” che non guasta mai in certi casi, ma sul momento non mi andava di fare proprio lo stronzo perché in fondo penso che anche se fa la zoccola di mestiere, come tante mestieranti magari è solo una ragazza con tanti problemi poco risolvibili, e non sarò certo io a risolverli ma non mi piace essere cattivo con chi non se lo merita, in fondo mi sembra una persona dolce. Comunque me ne vado altrove in cerca di ispirazione, passo dai baretti in soi 7/1 a vedere se c’è la stronzetta dell’altra volta ma è già occupata, bevo una birra con la ladyboy molto discreta nello stesso bar e poi passo da Nana Plaza ma sono stanco e dopo un giro a vuoto torno li al Orange Bar dove faccio pace con la giovincella di nome Int (quanto li odio sti cazzo di nomi..) , la chiamo, le offro da bere e lei ricambia incollandomi il suo culetto addosso per un po’, cosa che gradisco molto. La svalvolata in tutto ciò sta lavorando a un altro tavolo e ogni tanto passa di li a marcare il territorio diciamo, le offro da bere comunque e poi la stanchezza si fa sentire e inizio a pensare troppo a cose fastidiose, come il fatto che tra due giorni dovrò tornare in Italia e tutto questo mi mancherà, di nuovo. Mi incupisco un attimo, resto un po’ li da solo a guardare quel piccolo universo fatto musica di alcol di soldi e di figa e di sensazioni effimere, sono quasi le 5 del mattino, la svalvolata non mi disturba, arriva in taxi un asiatico con due zoccole, dev’essere un cliente conosciuto e spendaccione perché una delle sue accompagnatrici dice che vuole la compagnia della ragazza al tavolo, indicando Int che cazzeggiava per la sala e il manager provvede a fargliela avere prontamente al tavolo con lei che si lascia tastare un po’ ovunque sorridendo. Quando poi vedo che le pastrugna le tette a piene mani sotto la maglietta decido che forse è meglio andarsene, tanto non c’è trippa per gatti quando c’è quel tipo di clienti in giro. Saluto per cortesia la svalvolata che non so nemmeno se aveva ancora il cliente da accudire ma mi dice se voglio “dormire” ancora con lei, le rispondo che non mi sento troppo bene e devo riposare, fa quella faccia da stordita che non sai se si è offesa o più probabilmente ci è rimasta male perché pensava di guadagnarsi la pagnotta grande anche a ‘sto giro e poi dice “ok” con un sorrisetto che è più falso di una banconota da 1500 Baht. Arrivo sulla strada e mi piomba addosso un meteorite, anzi no, è Int che ha mollato un attimo il cliente al tavolo ed è corsa fuori ad abbracciarmi, rimango stranito come un pirla a guardarla, poi mi saluta con un bacio e torna dentro. Avrà capito che mi fa piacere la sua compagnia e non voleva mi sentissi offeso in qualche modo, non me lo aspettavo ma è un bel gesto, molto professionale da parte sua lo ammetto.

Mi ritiro nei miei alloggi un po’ sbronzo e malinconico pensando è già il primo giorno di settembre e che devo assolutamente dormire perché non sono lucido.

Tocco il letto e sogno le pecore, piccole pecore che parlano thailandese…

…Mi piacciono le Pecorine Thai, le adoro.

つづく

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