Questa sera il vostro amichevole Redattore di quartiere è in vena di riflessioni che con postriboli e altri luoghi di sollazzo non hanno a che vedere. Parlando di cose che poco c’entrano con le nostre solite attività di svago prenderò quindi spunto da un fatto accaduto proprio oggi per discutere su certi atteggiamenti ridicoli e dannosi tipici delle italiche subdole Melanzane che come ben saprete sono spesso oggetto di discussione tra i punter di ogni età.

Il tutto nasce da un fatto di questo pomeriggio, ve lo racconto:  Ormai chi mi segue da anni e chi mi conosce dovrebbe sapere che il mio lavoro principale (oltre ad essere web designer nonché scribacchino a tempo perso^^) è quello di artigiano nell’arredamento di interni, motivo per cui quando sono in giro per lavoro mi sposto quasi sempre a bordo di un furgone; bene, oggi ero in zona mare, guidava il mio collega, arriviamo all’indirizzo del cliente, rallenta cercando un posto per parcheggiare e poco più più avanti vediamo uno spazio adatto, a questo punto come il codice della strada insegna lui mette la freccia e si accosta di fianco all’auto subito dopo il posto vuoto lungo strada per effettuare la manovra di parcheggio (penso e spero che chiunque abbia una patente sappia che questa è la corretta procedura per parcheggiare un mezzo a filo del marciapiede a bordo strada); con ancora la freccia inserita innesta la retromarcia, il furgone inizia a fare il suo sonoro “Bip Bip Bip” che avverte tutti del fatto che la retromarcia è inserita, un’occhiata dagli specchietti per vedere se arriva qualcuno e poi piano piano all’indietro. Dopo circa un metro, sempre a passo d’uomo, si sente il “bipbipbip” all’interno che avvisa di un ostacolo, non abbiamo avuto nemmeno il tempo di capire perché diavolo stesse suonando, considerato che un attimo prima di fermarci oltre il posteggio vuoto non c’era niente li sulla strada e nemmeno nessuno in vista sul marciapiede, ma sentiamo come un rumore di pugni sulla portiera posteriore del furgone. “E che cavolo è successo?” – Scendo a vedere è c’è una tipa in piedi a cavallo del motorino (un cinquantino tipo il piaggio beverly) con il parafango appoggiato al paraurti posteriore del furgone, quindi dico al mio collega, altrettanto stranito dalla situazione, di tornare avanti. Lui esegue, il parafango del motorino torna a posto(sono fatti di plastica e non si rovinano così facilmente), al che torno dietro per accertarmi che la tipa stesse bene anche se era palesemente rimasta li ferma in piedi come una pera cotta incapace invece di girare il manubrio e spostarsi di lati scansando il furgone come farebbe una persona normale, ma nel frattempo lei aveva già messo il motorino sul cavalletto e si incamminava verso il conducente dall’altro lato. La giovane Melanzana inizia a discutere e inveire contro di lui con appellativi poco signorili offendendolo più volte, lui non avendo ancora capito cosa diavolo fosse successo pensava che qualcuno avesse attraversato all’improvviso dietro di noi o chissà che altro, ma non comprende ancora cosa sia accaduto poiché il motorino è ancora nascosto dietro e risulta invisibile dal posto di guida; quindi vedendolo in difficoltà e giustamente stranito dalla situazione entro nella discussione cercando di venirne fuori in modo tranquillo così come dovrebbe essere tra persone civili adulte e ragionevoli. La Melanzana non la smette di sbraitare, pretende di avere ragione ed esige che lo ammettiamo, ma senza esiti positivi perché anche volendo non saprei come dargliela… Le spiego quindi garbatamente che esiste una cosa chiamata “Distanza di Sicurezza” e che in genere andrebbe rispettata onde evitare situazione del genere; le spiego inoltre che se lei con il motorino si ferma a un metro da un furgone che si è appena accostato e fermato sulla strada con la freccia accesa, e se resta li dietro nel centro ovvero nella zona cieca dove è impossibile vederla con un motorino mentre il suddetto furgone inserisce la retromarcia con relativo avviso acustico, e se resta li ferma come una pietra e non suona nemmeno il clacson per far capire a chi sta facendo la manovra che lei (sbagliando) è li nascosta e appiccicata al culo del furgone come un cazzo di ninja, forse è probabile che chi è al volante non sappia che tu sei li dove in teoria non dovresti essere (perché chi cazzo è che si mette con il motorino fermo dietro a un furgone che sta facendo retromarcia per parcheggiare??).

Insomma, la Giovane Melanzana non sente ragioni e continua a starnazzare come se fosse una cosa personale, al che le dico senza tanto girarci intorno che se è convinta di avere ragione può chiamare i vigili urbani o chi vuole lei e ne parliamo come si deve. Lei continua a grugnire, non si capisce cosa diavolo voglia ma insiste a dire che il mio collega è in torto e che io sto dicendo che lui ha ragione solo perché siamo insieme (puro delirio, anche perché di fatto è il mio apprendista e se veramente fa una stronzata sono il primo a cazziarlo, ma dettagli).  A quel punto ripeto almeno altre quattro volte la stessa cosa con tono deciso ma molto calmo: “Tu attaccata a un metro dietro a un furgone che viaggia o che è accostato con la freccia e la retromarcia inserita in procinto di fare una manovra di parcheggio non ci devi stare, ma se ti senti di aver ragione chiama i vigli urbani e risolviamo senza problemi, tanto per un po’ siamo qui a lavorare, non c’è problema”.  Ma lei niente, inizia a dire cose senza capo né coda in cerca di approvazione facendo avanti e indietro in faccia a me e al mio collega con fare inquisitorio. A quel punto le ripeto un’ultima volta la stessa cosa: “Allora chiama i vigili se vuoi, ma tanto non ti daranno ragione perché non dovevi essere li attaccata al furgone in manovra, non si guida appiccicati a chi sta davanti, si deve tenere una certa distanza che il codice della strada chiama Distanza di sicurezza per un motivo, oltretutto potevi tranquillamente spostarti di lato e ne avevi la possibilità, ma fai pure come vuoi, noi siamo qui per almeno un’ora”. Ancora non intende ragione e continua a sbraitare, poi aggiunge: “Ero li dietro al furgone dall’inizio della strada!” – A quel punto le dico che sono motociclista da 30 anni e non mi sognerei mai di viaggiare a un metro dal culo di un furgone dove chi guida non può vedermi, e che in 26 anni di lavoro non mi è mai capitata una cosa del genere, quindi lei si infervora e punzecchia dicendo che si meraviglia del fatto che non abbiamo ancora messo sotto qualcuno perché il furgone ha delle ammaccature qua e là e aggiunge che visto il modo in cui guidiamo è normale che poi succedano queste cose (Non ribatto in merito perché dovrei spiegarle che spesso per arrivare in certi posti devo percorrere delle strade assurde e che parcheggiando spesso in cantieri o in stradine di campagna o del centro non è raro che qualcuno si appoggi al furgone con un camion mentre fa manovra e cose del genere, ma dettagli).  A quel punto inizio a spazientirmi perché intuisco che l’apprendista Melanzana probabilmente deve solo sfogarsi dalle sue frustrazioni e non vuole arrivare a niente di effettivamente utile se non creare caos per sentirsi al centro dell’attenzione o qualcosa del genere, quindi vista anche la sua giovane età le rispondo istintivamente in modo ironico: “Si, te invece si vede che hai la patente da vent’anni e te la cavi bene del traffico, ma con il motorino al culo dei furgoni non ci devi stare comunque”.  Lei torna verso di me con un’aria vagamente minacciosa (che se fosse stato un uomo gli avrei dato una testata per legittima difesa preventiva^^) e dice: “Ho la patente da 8 anni, ma te quanti anni hai che prendi in giro una ragazza di 24 anni?” . Hum, mi faccio due conti, 24 – 8 fa 16. Ok pensavo fossimo in Toscana e non in California…  Forse si riferiva alla patente del cinquantino? (e chiamala patente, va beh). Insomma dopo averla invitata un’ultima volta a chiamare i vigili urbani per vedere chi ha ragione sulla questione, aggiungendo che a parer mio avremmo solo perso tempo tutti senza motivo visto che né il furgone né il motorino hanno riportato danni (anche perché si è giusto appoggiato alla ruota toccando il parafango di plastica che è piuttosto flessibile), lei borbotta qualcosa, torna al motorino e se ne va.

Restiamo li un’oretta per lavoro e poi ci spostiamo in un’altra località, quindi verso le sei torniamo alla base rimuginando ogni tanto sulla follia di certe persone che non sanno stare al mondo e ti rovinano la giornata per un niente.

Arrivati in azienda poi la segretaria(non melanzanica, per fortuna) si affaccia in ufficio mentre organizziamo la giornata di domani e ridacchiando dice: “Tutto bene oggi?“.  A quel punto sia io che il mio collega abbiamo intuito che la giovane Melanzana frustrata dovesse aver chiamato lì dopo essersene andata (la stupidità umana ormai non mi stupisce più) e infatti subito dopo la segretaria conferma l’ipotesi dicendo che ha chiamato una ragazza per lamentarsi che “siamo brutte persone e che non sappiamo guidare e che si è sentita offesa per come è stata trattata (quando in realtà è stata lei che ha offeso noi ripetutamente in vari modi con parole molto poco carine), raccontando tra l’altro che noi eravamo fermi ad uno stop e all’improvviso abbiamo fatto marcia indietro con il furgone (Si, certo, ci piace andare in retromarcia agli stop all’improvviso per abbattere i motorini retrostanti, a chi non piace? Mi sembra ragionevole come cosa, no? -e questa è ironia spicciola se non si fosse capito, non si sa mai, vista la gente che c’è in giro è meglio specificarlo-) aggiungendo che non sarà mai nostra cliente (come se avessimo bisogno di una poveraccia psicotica del genere per lavorare) e che dovrebbero scegliere meglio il personale etc…

Ora, il punto è che io faccio questo lavoro da una vita e ho avuto a che fare con migliaia di clienti nelle loro case, e che io ricordi è capitato in totale due volte che qualcuno poi si lamentasse del mio essere, la prima era una vecchiarda che non voleva saperne di usare il metro e per voler dimostrare che il lavoro non era preciso prendeva le misure con lo spessore dei libri(storia assurda ma posso giurare sulle mie palle che è vero, per fortuna avevo dei testimoni^^), la seconda è stata quando un riccone spocchioso che fa il dentista e vive in una mega-villa con mega-parco (con tanto di stemma nobiliare di famiglia qua e là, il che la dice lunga su quanto poco debba aver faticato per fare una vita agiata), abituato a vivere nella bambagia e a non essere contraddetto da nessuno, voleva insegnarmi a fare il mio mestiere continuando a dire che lo stavo facendo nel modo sbagliato, fino a quando ho perso la pazienza per poi sbottare in un glorioso e liberatorio “E allora fattelo da solo!” (che se dipendeva da me lo avrei proprio a fanculo come cliente, ma non ho dei limiti decisionali poiché l’azienda non è mia).  Molte volte invece arrivano complimenti e chiamate di ringraziamento per l’ottimo lavoro e la gentilezza e via dicendo. Di fatto ormai tutti sono consapevoli del fatto che sono molto bravo nel mio lavoro oltreché una persona onesta, ragionevole, affidabile, disponibile e tranquilla (so che non conta se lo dico io, ma sto solo riportando quello che dicono altri), il mio collega apprendista invece è più giovane e ha ancora molto da imparare ma è con me da diversi anni ed è un bravo ragazzo, onesto lavoratore e ha il cervello che funziona. La cosa quindi si è risolta raccontando la versione corretta della vicenda a tutti per poi farci una risata insieme sul comportamento ridicolo e vile oltreché scorretto della ragazza, arrivando in modo unanime alla conclusione che probabilmente la signorina avesse le palle girate per i fatti propri o si fosse indispettita perché non le abbiamo dato le attenzioni che cercava (che poi se si fosse rivolta a noi con un tono civile avremmo anche potuto parlarne tranquillamente e scusarci a priori per il quieto vivere, ma visto che ci ha subito attaccati come un pitbull rabbioso è andato tutto in caciara con lei che abbaiava e noi a cercare di farle capire che da dentro al furgone era impossibile vederla e che non doveva stare li dietro a un metro nascosta come un cazzo di ninja. Ma tant’è, alla fine nessun problema ed è rimasto solo un vago malumore temporaneo, per fortuna.

Mi chiedo però: “E se fosse accaduto a qualcuno che ha iniziato a lavorare per un’azienda da un paio di mesi invece che da vent’anni?” Ovvio che una cosa del genere avrebbe creato dei problemi a questo qualcuno per mille motivi. Dal mio punto di vista quello che ha fatto la “ragazza Melanzanica” è una cosa piuttosto grave, puoi far perdere il lavoro e rovinare la vita a una persona solo perché vuoi fare un dispetto dopo che hai provato a imporre le tue ragioni senza capo né coda e nel modo sbagliato. Poi dico, se veramente pensi che gli altri siano in torto perché non chiami la municipale per discuterne dopo che ti è stato proposto di farlo più e più volte?  Già da questo si capisce la malafede dell’ignobile Melanzana e il fatto che volesse solamente discutere e sentirsi dire che aveva ragione lei dopo aver fatto una cazzata ed esserci rimasta male, non vedo altri motivi per un comportamento del genere. Tanto più che c’erano diverse persone ad osservare la scena, se avesse voluto dei testimoni non sarebbero certo mancati, solo che avrebbero dovuto dire le cose come stavano e non le avrebbe certo fatto comodo, questo è palese.

Il vero Problema è che questo tipo di comportamento viene poi applicato anche ad altri ambiti della vita, e pensando a questo immaginatevi quanti danni può fare una persona che si comporta così, soprattutto una donna in Italia (dove, checché se ne dica, nel 2024 la parola di una donna che accusa qualcuno ha sempre più valore di quella di un uomo, non prendiamoci in giro dicendo che non è vero). Questa secondo me è capace di accusare qualcuno di stupro dopo averci fatto sesso illudendosi che sia una cosa seria quando poi il tipo le dice che invece è stato solo sesso per lui (e non sarebbe la prima volta che sento una cosa del genere, per dire). O magari se sei un suo collega di lavoro ti fa passare dei guai alla prima occasione inventandosi chissà cosa se non fai quello che vuole lei. Gli esempi sarebbero molti, ma penso che il concetto sia chiaro e non credo di essere l’unico a pensare che una persona così sia un pericolo per gli altri sotto vari aspetti. Eppure mi è capitato di incontrarne altre cocì, in vari tempi e in diversi ambiti, Melanzane incapaci di intendere ragione e far pace con la realtà, che pur di sentirsi appagate per cose assurde se ne fregano delle logiche e del rispetto delle esistenze altrui usando menzogne e mezzucci infimi per “farla pagare” a qualcuno che credono abbia fatto loro un torto in qualche modo, anche se poi sono loro stesse la principale causa del problema, come nel caso della melanzanina di cui sopra; e vista la giovane età della signorina in questione mi chiedo quanti danni potrà fare una così nel corso della vita e quante persone rovinerà o farà andare in galera senza motivo perpetrando tale comportamento fuori da ogni logica di civile quieto vivere e rispetto altrui. Non auguro a nessuno di trovarsi a far coppia con una del genere, ma inizio a capire come mai molti uomini si sono ritrovati nei guai o sotto a un ponte dopo aver frequentato o sposato simili Melanzane, che probabilmente erano come quella con cui ho avuto a che fare io oggi per quei dieci minuti, o forse anche peggio.

Ma quindi la morale in tutto ciò qual’è…

Nessuna, volevo solo sfogarmi perché onestamente certe persone mi danno la nausea, ma se proprio dovessi trovarne una direi che è questa: “Meglio un’Onesta Puttana che una Melanzana Infame”. Ricordatevelo la prossima volta che vi sentirete in colpa per aver fatto sesso con una professionista mentre la vostra Melanzana è in giro a importunare il resto del mondo, vi sentirete più leggeri.

Ciao ciao cari amici viaggiatori.^^