I soliti italici politicanti bigotti se ne inventano una nuova ogni giorno, e stavolta direi che l’hanno sparata grossa…
Proprio in questi giorni è arrivata alla Camera una proposta di legge di un gruppo di maggioranza che si ostina a “combattere” contro il mestiere più antico del mondo (invece di contrastare efficacemente quella fetta marcia del settore che involve sfruttatori/trafficanti di esseri umani e veri pericolosi delinquenti in genere), e dato che si cagano sotto al solo pensare di combattere veramente con i criminali che operano dietro le quinte come al solito se la prendono con i clienti ovvero i puttanieri, che sebbene per qualcuno siano “moralmente sbagliati” in genere non possiamo definirli criminali o dannosi per il solo fatto di usufruire di un servizio, pagandolo profumatamente tra l’altro (poi ci sono le eccezioni ovviamente, ma quelle le troviamo in qualunque campo, non solo tra i punter). Questa proposta di legge è stata firmata da un manipolo di cattolici accaniti più o meno famosi come Rocco Buttiglione, Gian Luigi Gigli, Lorenzo Dellai, Mario Sberna, Paola Binetti e altri che militano nelle file del gruppo politico “Per l’Italia” fondato lo scorso anno da quel fenomeno di Mario Monti (che se i puttanieri sono moralmente sbagliati lui e i suoi simili non dovrebbe proprio esistere nell’universo), e propone l’introduzione del «articolo 602 quinquies del codice penale, concernente il divieto di acquisto di servizi sessuali e altre norme in materia di prostituzione» che se divenisse legge darebbe la possibilità alle forze dell’ordine di infliggere pene assai severe ai malcapitati clienti che venissero colti sul fatto in compagnia di una prostituta (che se fosse applicato solamente alle strade potrebbe anche essere utile, ma dato che non viene specificato questo dettaglio si intuisce la volontà di estendere tali controlli anche ad altri ambiti, come ad esempio le Loft e i sempreverdi centri cinesi et similia. Parliamo di multe dai 500 ai 2000 euro per la prima volta fino ad arrivare ai 6000 euro di multa se si venisse colti con le mani nel sacco, o per meglio dire “nella vulva” per la terza volta consecutiva. Ma non è tutto, perché dalla quarta in poi scatterebbero le manette: «In caso di reiterazione del reato per più di tre volte , il soggetto che ha commesso il reato è condannato alla reclusione da tre mesi a un anno».
L’idea di questi idioti col prosciutto sugli occhi e la merda nel cervello sarebbe quella di seguire il modello svedese dove di fatto queste misure hanno portato ad una sensibile riduzione del numero di prostitute e dei relativi clienti, nel Regno di Svezia. Questo almeno secondo le statistiche e i dati ufficiali. In realtà è più verosimile che buona parte dei puttanieri svedesi abbiano deciso di non correre inutili rischi in patria spostandosi di tanto in tanto in altri paesi per appagare la loro voglia di signorine dai facili costumi, e comunque dal momento che non esiste un albo professionale delle prostitute è impossibile sapere con esattezza quante professioniste siano ancora in attività e quante ce ne fossero realmente prima dell’introduzione di tale legge, senza considerare poi che buona parte degli incontri non sono monitorabili e quindi restano fuori da statistiche e analisi di ogni genere. In poche parole: Aria Fritta.
E poi, tornando alla proposta di legge di inizio articolo mi chiedo: Dove diavolo avrebbero intenzione di metterli quei 9 milioni di clienti (secondo le statistiche ufficiali, ma da frequentatore direi anche di più) che andrebbero ad arrestare se dovessero applicare tale legge e tutti i puttanieri non volessero abbandonare il proprio hobby preferito? Stiamo parlando di circa un sesto della popolazione italiana, e più precisamente di almeno 30% della totale popolazione maschile del paese, che abitualmente o saltuariamente usufruisce, abitualmente o meno, dei servizi sessuali di vario genere offerti dalle sex-workers.
In fondo, per chi frequenta i vari Sauna Club FKK o bordelli e bordellini al di fuori dell’italico suolo non cambierebbe quasi niente, ma già solo l’idea che a qualcuno possa venire in mente di applicare una legge simile mi da i brividi. In un paese dove orde di immigrati più o meno clandestini se ne vanno a spasso a prendere a picconate la gente e a delinquere quasi impuniti e dove le carceri sono sovraccariche di detenuti per reati più o meno gravi, è assurdo voler punire chi si concede ogni tanto una scopata senza impegno (offerta da chi ci guadagna un giusto compenso), piuttosto che cercare di dare un senso all’attività delle prostitute creando leggi che le tutelino veramente dal punto di vista lavorativo, sanitario e fiscale (cosa che seguendo il modello tedesco invece di quello svedese porterebbe anche enormi entrate nelle casse dello stato oltre ad innescare una serie di attività collaterali che risanerebbero parte della situazione lavorativa ed economica del paese). Opinioni personali a parte, magari è soltanto un tentativo di manovra politica volto ad eliminare la concorrenza considerato che tra i tanti politicanti al governo sono in molti a concedersi soventi scappatelle dalla escort di turno, o almeno questo è quello che ci hanno fatto intendere fino ad oggi tramite qualunque media esistente, e non trovo alcuna difficolta nel credere che sia vero.
Intanto vado a fare scorta di arance, non si sa mai…
…A presto Viaggiatori!