Giorno 3 (mattina): Wellcum
Venerdì ventidue Agosto. Terzo ed ultimo giorno di permanenza in Carinzia. La notte a portato consiglio, e pur con un giorno di ritardo e un paio di “Sassolini nelle Ciabatte” che vorrei togliermi in quel dell’Andiamo (tipo Micky e Ionela), decido alla fine di seguire il programma iniziale dedicando la giornata ad altri due Trombodromi che si trovano più o meno sulla via del rientro: il Wellcum di Hohenthurn, e il Marina di Nova Gorica.
Lascio le chiavi sul bancone, saluto la bella receptionist, e recuperata la Trombomobile nel parcheggio sotterraneo abbandono l’hotel. Mi sento un po’ come Batman che esce dalla BatCaverna, e visto che in effetti sto andando dalle BatTone, direi che siamo in tema.
Praticamente non faccio altro che seguire la via davanti l’albergo, ovvero Kärntner Straße, in direzione di Tarvisio fino a che trovo sulla destra le indicazioni per la strada che porta al Wellcum. Pochi minuti più tardi arrivo nel parcheggio del locale che è aperto da una mezz’ora, infatti sono quasi le undici e trenta e il piazzale non è ancora molto affollato, ci sono solamente le auto di chi ha pernottato nell’albergo e di chi al Wellcum ci lavora, oltre a quelle di una manciata di avventori mattinieri come il sottoscritto. All’entrata, dopo aver pagato i quarantanove euro d’ingresso, le solite carinissime e gentilissime addette mi consegnano l’attrezzatura. Intanto alcune ragazze sfilano giù per la scala, danno il buongiorno, e scompaiono in arena. Seguo l’esempio e raggiungo lo spogliatoio. Svestizione rapida seguita da un altrettanto rapida doccia bollente, e indossato il BatCostume l’accappatoio sono pronto per entrare in azione. Come era prevedibile, gli avventori in giro sono ancora pochi, ma ci sono. Così come le signorine, che arrivano con calma, un po’ alla volta. Mi affaccio fuori. Non avevo ancora avuto modo di apprezzare il giardino dopo l’apertura estiva, ma devo dire che hanno fatto un buon lavoro e l’area esterna risulta molto piacevole e ben organizzata, ci sono anche i divanetti a bordo piscina che danno un tono vagamente chic all’ambiente. Adesso il locale è veramente completo (ed era anche l’ora, visto che ormai è aperto da quasi nove mesi).
Il clima è gradevole e non sarebbe una cattiva idea quella di svaccarsi un po’ su un lettino, però dato che l’obbiettivo principale del giorno non è questo FKK, ma è invece il Marina di Nova Gorica, il tempo a disposizione qui sarà limitato al minimo. Rientro dunque in sala, e prima di darmi alla caccia mi dedico alle cibarie andando ad ingurgitare le solite “robe crucche”, giusto per rimettermi in forze dopo la lunga giornata precedente.
Il buffet è senza infamia e senza lode, ma essendo rimasto solamente un paio d’ore intorno all’ora di pranzo, non posso dare un giudizio sulla cena. Comunque il cibo è più o meno lo stesso, anche se qui forse avrei fatto meglio a darmi al dolce piuttosto che al salato (in ogni caso i wurstel dell’Andiamo, ripieni di formaggio e rinvolti nello speck sono i più buoni, anche se il mio stomaco forse non la pensa allo stesso modo). Affogo il pasto con un decente caffè, poi decido di cercare una bella fanciulla che mi faccia compagnia per rivedere le camere e per testare il nuovo sistema di pagamento.
Naturalmente il reparto topa non è ancora al completo, ma vengo avvicinato da una anonima ragazzetta. Il suo nome è Kim, rumena, ma di sangue serbo a quanto ho capito, e seppure a vederla non attira l’attenzione come altre supermodel, quando mi prende nelle sue grazie trovo difficile sfuggire a una così stimolante gattina in calore. Dunque, considerando che non avevo né troppo tempo a disposizione, né troppa voglia di intervistare tutte le presenti, mi faccio rapire volentieri da lei, e… Mai scelta fu più azzeccata.
Ma prima di accedere alla camera c’è da fare una sosta alla cassa del piano di sopra, infatti adesso la prima volta che si va alle camere si devono obbligatoriamente versare trentacinque euro (per questo il prezzo d’ingresso è stato ridotto alla modica cifra di quarantanove euro). Dopo aver pagato il pedaggio ricevo un braccialetto colorato che mi consentirà l’accesso alle camere per tutto il dì, anche se in questo specifico caso dovrei dire “mi consentirebbe l’accesso”, perché di fatto sono andato via poco più tardi. Comunque è una politica del locale per adattarsi alle nuove normative, e va bene così.
Riguardo a Kim che posso dire, in sala è carina, convincente e ammaliante quanto ti guarda con i suoi bellissimi occhi e si atteggia con fare da gatta. In camera invece è anche meglio. Sensuale al punto giusto, sa come muoversi, come parlare, ma soprattutto come succhiare, e quando passa all’azione salta sul pezzo e mi violenta come una furia. La interrompo per non concludere troppo prima del tempo e gli faccio l’ormai rituale test della “Sacra Pecora” che passa a pieni voti assecondando perfettamente i miei movimenti con perfetta maestria e una certa partecipazione. Quindi superata la prova decido di farmi uccidere dalla sua cavalcata selvaggia, ed invertiti nuovamente i ruoli si riaccavalla sopra facendomi godere senza ritegno, mentre fissandomi negli occhi con un’espressione porca e soddisfatta continua a muoversi come un’indemoniata finché non smetto di ululare e me l’avvicino per baciarla, sorridendo poi dal piacere mentre muoio in pace. Ma il tempo è scaduto, e dopo la doccia, ci ricomponiamo e scendiamo. Saldo il conto e la saluto con un bacio. È veramente brava, e da sola vale il biglietto d’ingresso. Direi che sono stato fortunato.
Rientro un attimo in arena per un tè e noto che l’ambiente è leggermente più popolato di prima, ma non certo caotico. Decido comunque di andare, perché per quanto trovi gradevole stare in questo locale, anche se non sono ancora le tredici e trenta, oggi il Wellcum non è l’unica né tantomeno la principale meta del giorno, e voglio godermi al meglio la prossima meta. Mi libero delle vesti da FKK e rimessi gli abiti civili ripasso in cassa. La receptionist mi domanda se è tutto a posto, «Si si, solo che devo scappare» dico io. Buona giornata, arrivederci, e riparto a bordo della Trombomobile. Destinazione: il Marina Club, in Slovenia.
Purtroppo non ho avuto il tempo di dedicarmi al Wellcum come avrei voluto, ma dovendo scegliere e volendo rientrare a casa per sabato mattina, ho preferito lasciarmi più tempo da dedicare al locale sloveno, dato che è nuovo e nell’unica precedente visita, a causa del poco tempo a disposizione, non ho avuto modo di testarlo appieno. Comunque il Wellcum dimostra di essere un ottimo locale, arricchito adesso da un’area esterna ben concepita e disegnata con il solito tocco vagamente elegante che contraddistingue il locale. Anche le ragazze viste in giro, alcune volti noti, altre a me sconosciute, mi sono sembrate di buon livello, per non parlare della Kim che m’ha ribaltato come un calzino in quella sola mezz’ora… Indimenticabile!