L‘altro giorno, come sovente accade tra nostalgici puttanieri in vena di chiacchiere si parlava di donne, in particolare di puttane e di pseudo-coccole post trombata.

“Coccole del cazzo” mi vien da dire. Sarà che in fondo personalmente non me ne frega molto delle „coccole“ in generale, ma a volte non riesco proprio a comprendere la morbosa necessità che alcuni hanno nei confronti del famigerato GFE (GirlFriend Experience, per i profani). Comprendo il voler instaurare un rapporto di simpatia con le giovani meretrici, quello fa parte del gioco e se c’è un minimo d’intesa genuina la prestazione finale sarà sicuramente migliore. Ma se le cosiddette „coccole“ sono anch’esse acquistate dal vil denaro mi chiedo: “Che senso possono avere?”. Per come la vedo io nessuno, perché se concordi una prestazione „coccolosa“ prima di conoscere la ragazza, alla fine anche se questa sentisse il desiderio di scambiarsi due moine più o meno sincere tu pensi sempre che si stia comportando in quel modo perché è stata una tua richiesta esplicita e lei è solamente una buona professionista. Eppure, alcuni punter non vanno con alcune ragazze solo perché non offrono questo tipo di atteggiamento nel menù standard, spesso perdendo l’occasione di godersi delle scopate incredibili con ragazze molto belle, che quando le conosci si rivelano pure simpatiche e magari una volta che le conosci meglio diventano anche più „coccolose“ di come sembravano fuori dalla camera. Io ’sta cosa del GFE concordato proprio non la capisco; non ne vedo la necessità.

In verità anche l’approccio selvaggio di alcune signorine in alcuni locali ha pur sempre i suoi lati positivi: Ad esempio, riduce il bacino di scelta semplificando così la selezione delle meretrici più meritevoli e simpatiche; inoltre offre spunti interessanti per i novizi punter che imparano più in fretta a riconoscere le „venditrici di fumo“ ovvero i cosiddetti missili, prima di entrare in camera; perché in fondo è tutta una questione di esperienza. Il fatto che poi alcune giovani meretrici siano più ribelli e meno petalose o coccolose di altre, è un buon incentivo per quella che io definisco „una sana trombata cattiva“ (o PSE per chi ama usare il gergo tecnico dei punter), tipo quando cerchi una che ti stia sul cazzo anche in senso figurato; perché per la vera trombata cattiva è necessaria una che ti piace esteticamente ma che ti sta anche un po’ sulle palle, tipo quando trovi quella che ti fa:  «Ciao amorinooo! Ti faccio belo pompinooo! Andiamo in cameraaa!», e tu, beatamente rilassato e appena rientrato in sala, magari dopo aver sparato il primo colpo della giornata, ti avvicini a lei e accarezzi la sua pelle perché comunque il suo corpo ti piace, quindi prendi affettuosamente le sue mani tra le tue in segno di pace(ma i più raffinati e i romantici possono anche optare per un elegante baciamano che non passa mai di moda) e garbatamente rispondi: «Ma anche no, grazie. Magari più tardi, ho il pisello in sciopero al momento…».

A questo punto, se la giovane meretrice reagisce altrettanto garbatamente la metti in lista d’attesa, poi prima di appartarti con lei ci fai due chiacchiere per vedere se la prima impressione era quella giusta.

Se invece la sua risposta è qualcosa del tipo: «Uff…Che palle…» o «Ma che ci vieni a fare qui se poi non scopi…» oppure «Seh, vabbè ciao…» o anche una semplice smorfia di disprezzo misto a frustrazione per l’ennesimo rifiuto; in tal caso si può mettere la signorina stronza nella „lista delle signorine stronze“, appunto, per poi andarla a cercare al momento opportuno ovvero quando si ha voglia della famigerata TrombataCattiva©. A questo punto la si deve prelevare dalla sua postazione senza preavviso, indicandole la direzione delle camere con un gesto della mano o anche solo ammiccando la via con un secco movimento della testa; il tutto accompagnato obbligatoriamente da una sonora pacca sul culo prima di entrare in stanza, seguita a ruota da un semplice ma significativo: «Andiamo che c’ho voglia d’una SacraPecora®»

…Se poi, dopo la SacraPecora®, la signorina in questione vorrà trattenersi un po’ con voi a scambiare effimeri gesti d’affetto prima di tornare nella bolgia infernale, beh’, se non altro potrete avere il ragionevole dubbio che in fondo in fondo prova per voi almeno un po’ di simpatia, e che magari ha veramente bisogno di ricevere un gesto d’affetto da un uomo gentile o di due parole dolci nella sua travagliata esistenza di puttana da bordello.

Ma anche questi son pensieri troppo impegnati per noi intrepidi e spensierati puttanieri; forse è meglio godersi le pecorelle senza porsi inutili domande, che poi alla fine ci tocca pagare pure quelle.

Buon proseguimento, „FavePetalose!“