Il mio ultimo viaggio prima della pandemia Covid è stato in Thailandia, una settimana a Bangkok dal 23 al 29 Febbraio del 2020. Una quindicina di giorni dopo, il governo italiano ha annunciato il lock down, un tempismo quasi perfetto per una breve ma intensa vacanza prima che chiudessero le frontiere e che il mondo per come lo conosciamo andasse alla deriva per un paio d’anni…

Avevo prenotato il volo mesi prima, a settembre, quando ancora di Covid19 non se ne parlava, Diretto A/R da Roma con Thai Airways a circa 600 Euro, non male direi, comunque in media con i prezzi di stagione, e il fatto di non avere scali ha contribuito a rendere il viaggio molto più veloce.

Il 22 mattina prendo il solito Frecciarossa da Firenze e viaggio in poltrona singola come piace a me fino a Roma, poi piccoli problemi col trasferimento verso l’aeroporto per un ritardo dovuto a problemi di ferrovia, ma ho un buon margine di tempo e nel pomeriggio riesco a prendere il volo senza problemi. L’aereo è un Boeing 747 , avevo prenotato anche il posto lato corridoio visto che la scelta era compresa nel prezzo del biglietto al momento dell’acquisto ma con mia grande sorpresa l’aereo era per metà vuoto, tant’è che poco prima della partenza i due posti vicino al mio erano liberi “Evvai, mega-divano privato!” ho pensato, poi però gli assistenti di volo hanno giustamente pensato di distribuire i passeggeri in modo che quasi tutti avessero un posto libero a fianco, che comunque non è male in confronto al solito e infatti, complice anche la poca quantità di passeggeri a bordo e quindi una maggiore quiete generale, non avevo mai dormito così bene in volo.

Arrivo al Suvarnabhumi di Bangkok molto rilassato, le procedure di sbarco e ingresso sono molto più rapide del solito, così come il cambio valuta, mi dirigo quindi ad acquistare la sim telefonica al piano inferiore laddove parte la metro, qui però c’è un po’ di gente in coda e visto che sono almeno 14 ore che non accendo una sigaretta e ho voglia di arrivare all’hotel, non volendo trattenermi oltre in aeroporto decido che mi procurerò la sim in giornata in un centro commerciale. Acquisto il gettone alla biglietteria automatica poco più in là e cinque minuti dopo sono sulla linea sopraelevata che porta in città, cambio treno allo scambio di PhayaThai e da li arrivo e scendo alla stazione Nana poiché devo andare in Soi 8 che è li a due passi. Il sole splende e riscalda, non c’è l’umidità di agosto e magari fa un po’ meno caldo ma considerato che quando sono partito dall’Italia nel Granducato di Toscana c’erano in media 8 gradi la differenza si fa sentire tantissimo, però il breve cammino verso l’albergo è piacevole, come bagaglio ho solo il mio grande zaino-valigia da viaggio acquistato pochi giorni prima su Amazon, dopotutto starò in giro solo una settimana, c’è anche un po’ di spazio libero per metterci dei souvenir prima del rientro, per dire.

L’Hotel che ho prenotato con Booking.com è l’HopeLand, un classico 4 stelle di media grandezza come se ne trovano tanti qui a Bangkok ma con tutti i servizi essenziali per non farsi mancare niente, stanza di 42mq con balcone completa di divano e tavolo da pranzo e ovviamente tv, frigo, microonde etc., a circa 1400Bath cioè meno di 40 Euro al giorno. Sul tetto poi c’è la piscina e un giardinetto, ben curato ma fin troppo dispersivo considerate le poche persone che ho incontrato lassù nei giorni successivi, ma meglio così, totale relax, mi piace. L’unica pecca è che arrivo in reception verso le 11:00 del mattino e devo attendere fin quasi le 14:00, per fortuna nella hall c’è una macchinetta da caffè espresso, non ricordo la marca ma è un buon caffè “Bravi! 100 punti a grifondoro!”. Nel frattempo per mitigare l’attesa lascio il bagaglio in reception e faccio un giretto a piedi da li a Nana Plaza, mi fermo a un bar per un thè freddo, niente di che, ma mi rinfresco e la cameriera è caruccia. Quando torno indietro finalmente mi dicono che la camera è pronta, “YAY!” Doccia, riposino, un paio d’ore in piscina e poi vado al Central World per acquistare la benedetta sim telefonica. Il Central è un buon centro commerciale con prezzi decenti, per arrivarci conviene scendere alla fermata Chit Lom dello Skytrain (così viene chiamato il treno che viaggia sulla linea sopraelevata), da li sono 5 minuti a piedi o poco più. Al negozio di telefonia prendo il numerino e mi siedo sulle poltrone in sala d’attesa, ci sono giusto un paio di persone davanti a me e altrettanti operatori a servire la clientela, tutto molto ordinato e abbastanza rapido, la signorina che mi assiste nell”acquisto è anche discretamente figa, ma dettagli. Appena fatto provvedo a inviare il numero al solo contatto che ho attualmente in città, un simpatico italiano residente in Bangkok, ci accordiamo per la cena e mi dice che ci sarà anche un suo amico appena tornato in città, ottimo, un po’ di compagnia non guasta mai. Ci ritroviamo in un bar vicino al mio Hotel e poi andiamo a mangiare dell’ottimo PadThai e altra roba a base di pesce in una viuzza li vicino ma fuori dai soliti giri turistici, ristorantino molto spartano all’aperto ma tranquillo, tutto molto buono, poca spesa tanta resa, da solo non lo avrei trovato probabilmente, il vantaggio di avere dei contatti in loco non è cosa da poco.

Dopocena ci incamminiamo verso Nana Plaza per fare due bevute al BillBoard, il GoGoBar più grande e probabilmente più famoso della zona, un parterre di tavoli in mezzo a due grandi palchi, uno con piattaforma girevole e l’altro con vasca da bagno e schiuma, entrambi pieni di ragazze in bikini o in topless che ballano e lanciano occhiate in giro in cerca di prede, poi c’è “la tribuna” una gradinata di divanetti da dove si tiene sott’occhio praticamente tutto il locale tra una bevuta e l’altra, un bel posto insomma. Restiamo a chiacchierare seduti in gradinata intanto che buttiamo giù qualche birretta, poi il nostro amico si fa mandare un paio di signorine e offriamo da bere anche a loro, una mi si siede addosso, non è esattamente il mio tipo però ha un bel corpicino e a furia di strusciarsi e ammiccare inizia a salirmi una certa voglia, ma essendo abituato ad avere intorno ragazze nude per giornate intere da oltre una decade di frequentazione dei Sauna-Club FKK europei non mi è così difficile resistere alla tentazione, immagino però che per un “comune mortale” non sia così facile rimanere lucidi in questa situazione. Intanto che rimugino sul senso della vita il mio contatto principale riceve una chiamata e deve tornare a casa dalla mogliera, quindi ci salutiamo e mi lascia in compagnia del suo amico, mio coetaneo e buon bevitore di birra, che mi propone di spostarci in un altro dei locali della Plaza, al che mi libero con gentilezza della signorina seminuda che ho addosso e dopo aver fatto un giro tra corridoi e scale affacciati sulla piazza raggiungiamo l’Angel Witch, più piccolo, più cupo, meno fighe, musica rock e spettacolini con coreografie degne di una recita scolastica di fine anno, ribattezzato scherzosamente tugurio per ovvi motivi. Ordiniamo altre birre, lui sempre fedele alla Singha, tant’è che da qui in poi quello sarà anche il suo soprannome per quanto mi riguarda. Qui le ragazze tra uno spettacolino e l’altro passano tra le file della piccola arena a tener compagnia a chi si offre di offrir loro da bere ma non solo. Io prendo in simpatia una biondina, bassa ma tosta e con due tette di tutto rispetto, che dopo un paio di drink offerti torna li di sua sponte a cazzeggiare amichevolmente tra un ballo e l’altro, al che dopo un’ora o forse due, con una quantità imprecisata di birra thai in pancia e con addosso ormai il suo profumo le propongo di appartarci fuori dal locale, pago il conto e il barfine per uno short-time, lascio il signor Singha in compagnia di un paio di tipe allegre e la biondina mi guida al piano superiore della Plaza dove ci sono camere in affitto a ore, cosa che non avevo ancora provato ma che risulta oltremodo comoda per eventuali sveltine con necessità di tornare in campo al volo, come in questo caso. La camera devo dire che non è niente male, c’è un piccolo ma pratico bagno con doccia, stanza pulita, ordinata, luci adeguate, niente suoni molesti dall’esterno, meglio di quanto mi aspettassi. La tipa ci sa fare ed è pure simpatica, il mio quinto senso e mezzo ci aveva visto giusto. Torniamo al Tugurio tipo un’ora e mezza più tardi e ritrovo il collega più o meno dove l’avevo lasciato in compagnia di una manciata di ragazze, anche perché oltre a noi adesso ci sono si e no altri tre avventori e l’ora di chiusura è vicina, ma l’infaticabile bevitore mi invita a lasciare Nana Plaza e spostarci fuori in strada; qui subito dopo la chiusura dei vari locali notturni assisto a quella che per me è una sorpresa, (anche se non del tutto una novità avendo già notato questa cosa in precedenza ma in una zona meno “notturna”) il marciapiede inizia a riempirsi di sedie portate fuori dai vari bar e arrivano diverse bancarelle su ruote che si posizionano lungo strada con cibo e bevande, in più anche molte delle ragazze che lavorano nei locali si fermano li a mangiare, cazzeggiare, bere o semplicemente a salutare qualcuno, e ovviamente anche in cerca di compagnia se ne hanno voglia. Tutto molto folkloristico e piacevole devo dire, ma dopo l’ennesima birretta sorge un problema, devo assolutamente pisciare. Chiedo lumi al mio nuovo amico nonché cicerone del momento e dovendo usufruire egli stesso della toilette mi invita a seguirlo per svelarmi un nuovo pratico consiglio ovvero andiamo a pisciare nei bagni della hall di un grande albergo li vicino, lui entra e con nonchalance saluta il portiere in reception, io lo imito e lo seguo fino ai bagni in fondo al corridoio dalla parte opposta all’entrata e a cose fatte usciamo salutando nuovamente l’omino che distrattamente saluta di rimando. Facile, comodo, geniale, fossi stato li da solo non ci avrei mai pensato. Comunque ci salutiamo poco dopo e stanco ma fin troppo allegro torno in hotel camminando nella calda notte di Bangkok pensando che in quel momento a Firenze farà di certo un freddo cane, e mi sento felice.

Il mattino successivo ho già l’aria di chi è in pace col mondo, e sono qui solo da un giorno. Raggiungo lo sky train e arrivo alla stazione Phrom Phong, quindi dopo una breve passeggiata mi concedo una colazione al centro commerciale The Emporium, che pur non essendo il migliore in fatto di cibo ha dei dolcetti buonissimi al piano dedicato, dopodiché giro ancora per negozi al fresco prima di tornare in albergo con calma occupando la piscina per quasi tutto il pomeriggio. La sera somiglio vagamente a un gambero rosso ma senza scottature fastidiose, mi sento bello rilassato e carico, pronto per uscire. Ceno li a due passi in uno dei ristorantini quasi di fronte all’hotel, e poi attendo che il signor Singha mi raggiunga al bar. Giusto il tempo di bere la prima birretta e lo vedo arrivare, ci spostiamo di nuovo in Nana Plaza come la sera precedente. Stesso copione, più o meno, giriamo diversi GoGoBar , iniziando stavolta dal Tugurio, poi altri due di cui non ricordo il nome, tornando nel frattempo un paio di volte al BillBoard; in sostanza beviamo un bel po’ e siccome sono in vacanza a briglia sciolta, ovvero breve ma intensa, offro da bere un po’ a tutte le tipe che mi sembrano carine e socievoli con le quali ci intratteniamo nei vari locali. Stavolta pero’ non scatta la scintilla, o meglio sono un po’ meno infoiato del primo giorno e dunque a una certa ora il signor Singha propone di fare un salto all’Hillary e accetto volentieri. L’Hillary è un posto definibile come Disco Pub con musica dal vivo, ce ne sono più di uno in verità, questo è Hillary 2 se non sbaglio, comunque beviamo e c’è buona musica nell’aria. Martini, Cointreau, Ghiaccio, e sono un bimbo felice, ottimo per spezzare il ritmo delle birre ma non troppo forte da risultare fastidioso, e poi lascia un buon sapore in bocca che non guasta mai. Mi guardo intorno e vedo bella gente perlopiù allegra, c’è una mini band sul palco con una cantante che sa il fatto suo, gente che balla e socializza, ma non serve gridarsi nelle orecchie per parlare come in discoteca, mi piace. Approccio una tipa a un tavolino li accanto con un’amica e con un paio di battute stupide coinvolgo il signor Singha che si unisce alla conversazione, le tipe sono simpatiche ma non così irresistibili e quindi vado fuori a fumare col mio amico. Li c’è una che lui conosce, la saluta e io mi intrattengo con l’amica di questa, una ragazza un po’ pazzarella ma simpatica, poi le lasciamo li e torniamo dentro, altra bevuta e attacchiamo bottone con altre tre belle allegre delle quali almeno una lavora solitamente al Lollipop, altro GoGo di Nana Plaza, le altre non so; comunque si beve e si balla un po’ prima di chiusura, poi tutti fuori; a quel punto le tipe ci chiedono se vogliamo andare con loro a proseguire la serata in un altro posto, mi consulto col Signor Singha che sa il fatto suo e dopo la sua approvazione prendiamo un taxi tutti insieme, un po’ stretti dietro ma ci stiamo. Come mi aspettavo arriviamo davanti a un’anonima entrata di un anonimo palazzo, da li le ragazze fanno strada e scendendo giù nel seminterrato ci troviamo in un locale simile al precedente ma decisamente più underground-club aperto fino all’alba, che in pratica se non ti ci porta qualcuno che già lo conosce non lo trovi perché c’è ma ufficialmente non esiste. Qui continuo a bere e soprattutto a ballare con questa tipa che sembra non finire mai le energie e in quel vestitino rosso a cuoricini con un cappellino in testa e il suo fisico asciutto dimostra una trentina d’anni, anche se scoprirò dopo che ha esattamente la mia stessa età, complimenti. Insomma ci divertiamo tutti ma con questa ci prendiamo particolarmente in simpatia e a furia di strusciarsi e stuzzicarci mi è venuta anche una certa voglia di portarmela in albergo, lei non dice di no, mi accerto che con Singha boy sia tutto a posto ed esco con lei che chiama un taxi che ci porta in Soi 8, intanto parliamo e il suo inglese è buono quindi è piacevole, ci fermiamo a prendere del cibo in strada da portare in camera perché un po’ di fame c’era e dopo aver mangiato due cose già mezzi nudi in camera il resto sono docce e porcate, di quelle belle…

A un certo punto dopo aver appagato a sufficienza i sensi, complice anche la stanchezza e l’alcol che avevamo in corpo, mi sono addormentato con lei sdraiata sopra che già aveva chiuso gli occhi. Mi sveglio ancora stordito nella penombra della stanza con le tende chiuse, un attimo per realizzare quanto successo fino ad allora e mi ritrovo a letto con questa tizia nuda che quasi non ricordo come si chiama. Mi alzo, vado al frigo prendo un tè freddo, lei dorme di brutto. Mi sposto in balcone a fumare ripensando a quanto mi sono divertito e quanto sono stato bene, mi affaccio, dorme ancora. Torno dentro, vado in bagno a lavarmi, torno fuori, non si è mossa di un centimetro.

“Oh ma è viva?”

Torno nel letto, inizio a baciarla sulla schiena e poi sul collo delicatamente, finalmente reagisce, mugugna qualcosa e rifiugia la faccia sotto al cuscino; sembra una bimba che non ha voglia di svegliarsi, la lascio stare, per quello che ho da fare è piacevole guardarla dormire ancora per un po’, poi si sveglia, le offro da bere, ricominciamo a stuzzicarci a vicenda e lo facciamo di nuovo, ed è meglio della notte appena trascorsa… Si rifugia in bagno per un po’ e sapendo che è comunque una che lavora in un GoGo, pur non avendo mai accennato a compensi o servizi, le infilo una manciata di banconote nella borsetta come ringraziamento per la bella nottata. Quando alla fine se ne accorge mi ringrazia ma dice anche che non era necessario e che vorrebbe rivedermi e uscire insieme qualche volta, quindi le dico che è solo un piccolo regalo e ci scambiamo i numeri. Tutto teatrino probabilmente, ma vista l’età e il fatto che non ho dubbi sul fatto che ci siamo divertiti entrambi mi sembra piuttosto sincera anche se ovviamente apprezza, poi se è una che cerca marito o semplicemente un altro sponsor non lo so, e sinceramente non mi interessa, so solo che è stata una piacevole compagnia. Ora però è tempo di salutarci, scendiamo, andiamo a far colazione e l’accompagno in fondo alla strada. Fine della storia. Avevo pensato di portarla su in piscina con me nel pomeriggio, ma non volendo tirarla troppo per le lunghe ho preferito evitare, e poi non mi sono ancora fatto fare un bel massaggio da quando sono arrivato…

Nel pomeriggio vado al DaisyDream, dove fanno dei discreti massaggi e il full service è ottimo, o almeno è quello che ho trovato io in quel posto con quella che si chiama Pink, non chissà quale figa, intendiamoci, ma quando sono andato li la prima volta aveva un sorrisetto stampato in faccia che era tutto un programma e infatti poi mi ha fatto stare bene e mi son pure fatto due risate perché è simpatica e sa il fatto suo. Per arrivarci si scende alla fermata di Phrom Phong e poi si cammina fino a soi33 e li si cammina ancora fino alla terza traversa sulla destra, comunque google maps lo sa, chiedete a lui. Certo che come posto non è esattamente economico, ma l’ambiente è carinissimo, curato e pulito; per il listino prezzi chiedete direttamente a loro, ci sono varie opzioni e mi sembra cambi anche in base alla stanza se normale o la deluxe con vasca; io in certi casi entro, vedo una che mi ispira, pago, mi godo il servizio e non ricordo più una sega. Mi son ricordato il nome di lei proprio perché era facile e l’aveva scritto anche sul caricabatterie del cellulare appoggiato sulla mensola…

In serata, la tipa col cappellino mi manda dei messaggini per rivedersi, rispondo che sono già impegnato, e dopo cena mi trovo nuovamente col signor Singha. Due bevute li in soi 8 al bar che ho preso come punto di riferimento in quanto “bar normale” e tranquillo, poi torniamo ancora in mezzo alla Topa a Nana plaza. Il Tugurio piace a entrambi, e ci restiamo un bel po’ dopo aver girato altri due localini più caotici e confusionari ma che sinceramente non mi ispiravano più di tanto, e qui c’è una coppia di americani sui venticinque forse trent’anni, lui un ragazzone di bell’aspetto e lei meglio di lui, che si divertono con la tomboy del locale, anche lei una discreta gnocca che coinvolge più che altro la ragazza facendola diventare a tratti l’attrazione principale del posto, tutto molto interessante direi. Io invece prendo in simpatia quella che a parer mio è la più affascinante li dentro, soprannominata 18 da me e il signor singha, perché di ricordarsi il nome non c’è verso, ma lui già un po’ la conosce e io me la porto in albergo per un paio d’ore di “ginnastica”, poi sul tardi torniamo li al Hillary e senza combinare altro se non bere e chiacchierare con tipe a caso, dopo ci ritroviamo fuori in strada fino all’alba a cazzeggiare, poi siccome c’era della fame nell’aria andiamo più o meno dall’altra parte della strada dove c’è un minimarket che all’entrata ha un mini ristorantino dove si mangia seduti al banco seduti su sgabelli, la cucina è completamente a vista e il cibo buono ed economico, mangio un PadThai da leccarsi i baffi e penso che anche questo posto mai l’avrei trovato senza che qualcuno me lo indicasse. L’importanza dei contatti in loco non è da sottovalutare, non indispensabile, ma aiuta molto a godersi appieno il posto, e questo vale un po’ ovunque, non solo qui in Thailandia, ovviamente. Comunque, dopo il fugace pasto saluto il mio amico e torno di nuovo in hotel, buonanotte mondo…

I restanti giorni di questa breve vacanza non si discostano molto l’uno dall’altro, daltronde il tempo a disposizione era poco e visto che dopo il tramonto appariva anche il simpatico signor singha ho preferito arrivare a fine giornata bello fresco per fare baldoria tutte le sere, pero’ due o tre cose degne di nota ve le dico:

Un altro centro massaggi dove mi son trovato bene è un posticino chiamato Kiss (mi sembra il 2, ma ce ne sono un paio con lo stesso nome uno dopo l’altro in soi 22 insieme ad altri ancora), comunque il primo Kiss che si trova in quella traversa, (e dire che l’ultima volta che ero stato a Bangkok non c’ero mai nemmeno entrato in quella viuzza, e alloggiavo all’hotel Admiral, ora guardate dov’è sulla mappa e datemi pure di bischero, me lo merito), qui ho scelto l’opzione da 2200 baht per due ore, body to body + servizio orale; e non perché sono tirchio e ho voluto risparmiare 400 baht, ma solo perché avevo voglia di non fare un cazzo e rilassarmi al 100%, e così è stato. Purtroppo nome e numero della signorina non me li ricordo, diciamo che la tipa era onestamente più brava che figa, però molto carina e tranquillona, pelle chiara, un bel viso, occhietti maliziosi. Non male, ma nonostante queste fugaci puntatine, per quanto i massaggi di ogni genere siano un po’ un’istituzione in Thailandia non sono la parte più esaltante per quel che mi riguarda, anche perché ho i miei posti dove andare in toscana dove vivo e con quei prezzi ricevo più o meno gli stessi trattamenti, magari con la metà del tempo, ma la sostanza resta quella.

Una cosa che invece mi attrae e mi è piaciuta molto in questi giorni è il girovagare per locali e intrattenersi le donzelle al costo di un paio di bevute, anche senza necessariamente poi portarsele a far del bene, ma soprattutto quel senso di “avventura” quando ad esempio nana plaza chiude i battenti ed esci in strada a vedere chi e cosa c’è, e magari ti infili in un locale con le tende chiuse ma assolutamente vivo e animato all’interno, e li fai un po’ quel che hai voglia di fare, tanto le tipe, per lo più, se non tutte, sono freelancer in cerca di lavoro ma anche di un po’ di cazzeggio, o magari di un po’ di cazzeggio dopo il lavoro e se capita che la serata finisca in un letto è comunque un guadagno extra, e chissà magari anche di più; tant’è che in una manciata di giorni son riuscito a collezionare anche un pedata nel sedere da quella che mi dormiva nel letto il secondo giorno, perché come da copione mi aveva tempestato di messaggi per vedersi ancora (accidenti a me che lascio buoine mance ) e invece non l’ho praticamente più cagata poiché c’erano troppe cose da fare e troppo poco tempo per farle, e quindi quando il penultimo giorno ero li all’Hillary avvinghiato a una simpatica ragazza ubriaca almeno quanto me, mi son sentito arrivare un piede nel deretano, mi son voltato a vedere chi cazzo fosse ed era lei, che seppure in compagnia si è presa la briga di esternare il suo disappunto a riguardo, congedandosi poi in fretta e furia con un sorriso e delle scuse per l’avventato gesto. …menomale che ha un 36 di scarpe…

L’ultima sera poi, dopo aver portato di nuovo in camera la signorina 18 per un ulteriore check delle sue doti da pecora, son tornato li al tugurio per birreggiare insieme al compare e poi, abbandonata la tipa, ne ho raccattata una al billboard dove siamo stati a bere e cazzeggiare in allegria fino a chiusura, e siccome questa mi ispirava cose buone me la son dovuta arrangiare fuori, perché di portarla in hotel non avevo voglia e pensavo di chiudere poi la serata lo all’Hillary o altrove fino a giorno. Alla fine mi son fatto guidare da lei in un hotel a ore li accanto, una stanzetta lugubre, spoglia, poco illuminata e con un bagno piccolissimo, però dopo 6 ore di birre e bagordi e una diavoletta tentatrice che ti aspetta sdraiata sul letto a cosce aperte non è che ci fai troppo caso…

Il giorno dopo avevo il volo e a mezzogiorno dovevo lasciare l’hotel, ma appena salutata la diavoletta dopo una delle trombate più appaganti della mia carriera di punter, poco dopo le 4 di notte, vado a vedere al solito Hillary se il mio compagno di bevute fosse ancora in giro, entro, “Asahi!”, pago, lascio mancia perché mi va e mi guardo intorno; solito movimento e solito via vai di gente, nonostante sia li solo da pochi giorni riconosco già qualcuna delle solite facce, però il caro “signor singha” non lo vedo proprio, mi sa che si è arreso. Va beh, ormai son li ed ho una birra in mano, mi godo il posto per l’ultima volta prima di tornare in soi 8 fuori dal chaos. A un certo punto dietro di me, vicino al bancone del bar appare una tipa che non avevo inquadrato prima, non saprei darle un’età, forse 25, forse 28 ma direi sotto i trenta; ha un bel viso, è magra ma non secca, capelli corti che non arrivano alle spalle, pelle chiara, degli orecchini piuttosto vistosi ed elaborati ma in stile occidentale, non ha niente addosso di quell’odioso oro giallone thailandese che in verità mi sta un po’ sul cazzo. A vederla cosi’, per quanto ne so e cioè niente, potrebbe essere una giapponese (ovvio che no, è thai, ma si confonderebbe bene con le nipponiche se fossimo in un underground-club di Tokyo, diciamo). Senza nemmeno rendermene conto mi eclisso a fissarla per un po’, un rapido scambio di sorrisi e mi invita a sedermi su quello sgabello vuoto… Insomma, senza tirarla troppo per le lunghe, ha 32 anni e sorpresa delle sorprese parla anche un po’ d’italiano e un po’ di francese oltre a un inglese piusto fluente, seppur con quell’inconfondibile accento thai. Ecco, avessi trovato lei la prima sera potrei (ma dico forse eh) anche aver continuato a farla dormire nel mio letto qualora l’avesse desiderato, e in quella mezz’ora che siamo stati li mi ha preso tantissimo, non intendo solo nel senso dell’aver voglia di trombarla, anche perché in quel frangente ero ormai apposto, ma lei mi piaceva proprio, uff… Alla fine, tanto era tardi, tanto un’altra birra non mi andava, e so che non avrei concluso nulla di decente per i motivi di cui sopra, le ho offerto da bere e poi l’ho salutata.

Lei era esattamente la tipa giusta nel posto giusto al momento sbagliato.

Quel che intendo dire è che se ti lasci un po’ trasportare dalla corrente (e dalle birre) tutto può accadere. “Infinite Possibilità”, questo è il senso di una città come Bangkok per come la vedo io.

Volevo condividere questa breve esperienza con chi magari già è stato da quelle parti e un po’ ci si ritrova e chi magari vorrebbe andare ma non è ancora del tutto convinto a partire. Io aspetto solo il prossimo giro.

See ya in Bangkok!

Booking.com