Viaggiare è bello, senza dubbio, viaggiare in cerca di nuove esperienze di ogni genere è assolutamente fantastico, conoscere gente, assaggiare nuovi cibi, scoprire usanze di posti lontani o semplicemente respirare un’aria diversa e vedere paesaggi nuovi, ebbene si, viaggiare è fantastico! Ma tra un viaggio e l’altro dobbiamo pur inventarci qualcosa per passare il tempo dico io; ecco perché oggi vi parlerò di un piacevole vizio utile a mitigare l’attesa e riempire i tempi morti tra un viaggio e l’altro…
Tra le mie impudiche cattive abitudini (e sono tante), c’è anche quella dei massaggi. Ovviamente non parlo di massaggi strettamente terapeutici, ma del famigerato Massaggio Rilassante con Happy Ending.
Anche se per ovvi motivi non viene pubblicizzato e inserito nel listino prezzi, questo genere di servizio, lo si può trovare praticamente ovunque, dai centri estetici minori alle più blasonate SPA, fino ai più remoti centri massaggi cinesi di periferia. Ed è soprattutto di questi ultimi che voglio parlarvi.
Generalmente nelle grandi città esistono decine di questi centri benessere, ma è doveroso dire che ultimamente l’offerta si è estesa anche alle città più piccole e addirittura ad alcuni borghi di provincia. Questo perché la richiesta non manca mai, anzi è in costante aumento, ed ho il vago sospetto che i numerosi servizi delle “Iene” in tv abbiano contribuito non poco a far crescere questo vizio tra la popolazione. Ma questa è solamente una mia opinione.
Personalmente sono venuto a conoscenza di queste pratiche di massaggio All Inclusive leggendo alcuni commenti su un noto forum dedicato ai servizi di intrattenimento sessuale per uomini, praticamente un sito di annunci per Escort del quale non farò il nome ed al quale arrivai dopo aver visto proprio uno di quei servizi televisivi che parlava dell’argomento.
…Che poi fanno tanto i bigotti in televisione, che se non era per loro adesso non sarei nemmeno qui a parlare di queste cose. Ma siamo nel paese delle contraddizioni, c’è poco da stupirsi…
Insomma, leggendo uno dietro l’altro i commenti su quel sito, la mia attenzione venne catturata da uno di questi in particolare che descriveva un fantomatico centro massaggi cinese, che secondo le indicazioni si trovava non lontano da casa mia. L’utente che aveva scritto quel commento raccontava di essere stato a farsi fare dei massaggi “con finale”, e non fu difficile immaginare a cosa alludesse con quel termine, quindi dopo aver letto con attenzione il racconto di quella e di altre esperienze simili, in quanto già amante dei massaggi rilassanti “normali”, decisi che dovevo assolutamente andare in quel centro e provare questa novità, e così avvenne.
Il sabato di quella stessa settimana, dopo essermi munito di tutte le informazioni utili a raggiungere il posto esatto, saltai dentro la Trombomobile e mi recai in loco.
Una volta arrivato, seguendo le indicazioni che avevo raccolto mi ritrovai in una selva oscura… O almeno così direbbe il buon Dante Alighieri. Io invece mi ritrovai davanti al portone di un palazzo appena costruito e ancora mezzo disabitato. Con una certa dose d’inquietudine cercai sul campanello il nome che mi era stato indicato, ma non era un nome cinese bensì un comunissimo cognome italiano. Non nascondo che in quel momento ero già pronto a correre via nel caso non mi avesse risposto chi mi aspettavo, ma allo stesso tempo riponevo una certa fiducia nelle informazioni in mio possesso, quindi poggiai il dito sul pulsante senza esitare oltre.
Ero abbastanza eccitato all’idea di questa nuova esperienza, ma anche pensieroso, in quanto era la prima volta e non sapevo nemmeno come comportarmi; intanto non ricevo alcuna risposta dal citofono, e dopo un secondo tentativo stavo quasi per allontanarmi, quando finalmente sento una vocina che dice: «PeL massaggio?»
«SI, massaggio» rispondo io avvicinandomi al citofono.
«TeLzo piano» ribatte la vocina dal citofono.
Un attimo dopo il portone d’ingresso del palazzo si sblocca ed entro. “Senza dubbio è cinese, su questo non ci piove”, penso mentre mi dirigo verso l’ascensore. Premo il bottone di chiamata e… Niente. Il maledetto elevatore non da segni di vita. Allora punto dritto alle scale e contando sul fatto che il palazzo è nuovo ed ancora mezzo disabitato penso che non incontrerò altri inquilini lungo la salita, e infatti è così. Arrivo al teLzo piano e come per magia appena metto piede un sul pianerottolo si apre una porta.
Per un istante penso a Lara Croft e a Indiana Jones,
“…È sicuramente una trappola…”
Mi fermo li in cima alle scale, pensando che magari è solo una vecchietta curiosa che si è affacciata a controllare, poi però vedo sbucare un volto dagli occhi a mandorla ed una manina che mi fa cenno di entrare; ecco, ci siamo, sono nel posto giusto.
Appena entrato mi ritrovo in un appartamento nuovo, pulito e completamente arredato seppur in modo anonimo e banale. Non male come prima impressione. Comincio ad allentare un attimo la tensione che avevo, osservo meglio l’ambiente e vedo che c’è un’altra ragazza che attraversa il corridoio, mentre quella che mi ha ricevuto mi chiede nuovamente «Tu massaggio?»
«Si si» confermo. “Se volevo faLe una paLtita a Lubamazzo non venivo ceLto qui”, avrei voluto dirle.
(In quel preciso istante ho finalmente realizzato che Titti, il pacioccoso canarino giallo dei cartoni animati, era in realtà un uccello cinese…)
Mi comunica il prezzo del massaggio, annuisco e mi fa accomodare in una delle due stanze più piccole adibite a sala massaggi. Anche qui la pulizia la fa da padrona ed è presente un lettino da massaggi professionale. Almeno quello è una certezza, il resto lo scoprirò a breve.
La signorina mi invita gentilmente a spogliarmi ed esce dalla stanza. Nudo come un baco da seta mi adagio sul lettino, e un paio di minuti dopo rientra la cinesina che dice di chiamarsi CListina (un nome senza la Erre no eh?). In realtà ha anche un nome cinese, ma grazie alla mia limitata memoria per i nomi non sono mai riuscito a ricordarlo. Cristina parla un italiano tutto sommato comprensibile, e quindi scambiamo due parole mentre prepara l’olio, poi comincia la sua opera. Il massaggio si rivela piuttosto buono, non a livelli eccelsi ma del tutto godibile; lei unge e sa dove mettere le mani, sembra quasi un massaggio serio, almeno per il momento. Finito di impastarmi la parte posteriore mi fa girare a pancia sù e continua sul davanti, sfiorando ogni tanto anche la mia zona intima con le braccia mentre massaggia tutto il resto.
Ovviamente, considerato che è giovane ed anche piuttosto carina, la reazione spontanea non tarda ad arrivare, così mi ritrovo nudo con una bella erezione ed una discreta cinesina poco vestita che mi sta passando le mani ovunque. Ma ero andato li per vedere in cosa consiste il Lieto Fine, e più che interessarmi al massaggio sono ansioso di vedere cosa succede dopo.
Il servizio dovrebbe durare circa quaranta minuti e ne sono passati una ventina, quindi mi aspetto che di li a poco arrivi anche il massaggio intimo. Non faccio in tempo a finire di pensarci, quando ecco la Cristina prende letteralmente in mano la situazione. Un’abbondante passata di olio e comincia a massaggiare con cura la hot zone; con una mano si occupa dei gioielli di famiglia e con l’altra dell’asta, e non è male. La tecnica è buona, ma la signorina resta piuttosto distaccata. Nonostante tutto è pur sempre un semplice massaggio, mi rilasso e mi godo il momento. Lei continua con questo delicato movimento fino a portarmi alla naturale ed inevitabile conclusione, poi continua a coccolarmi per un po’, ripulisce il tutto con della carta e mi copre con un asciugamano, quindi sorridendo invita a rilassarmi ed esce dalla stanza.
Il lettino è riscaldato, io mi sento leggero e in pace col mondo, ascolto la tranquilla musica di sottofondo e mi rilasso.
Dopo cinque minuti rientra Cristina, mi toglie l’asciugamano e continua a massaggiarmi la testa e il torace per alcuni minuti, dopodiché proclama: «Finito!» e poi domanda: «Tutto bene?»
«Si si, grazie» rispondo, ancora intontito e completamente rilassato. Lei sorride soavemente e va ad attendermi nell’altra stanza. Con uno strano senso di leggerezza mi rivesto e poi la raggiungo, le dono il dovuto, mi offre un paio di caramelle e infine mi saluta aprendo la porta. Imbocco nuovamente le scale senza incontrare anima viva mentre scendo, e in un attimo mi fiondo fuori nel caos del sabato cittadino, ma adesso mi sento molto più rilassato, oserei dire leggero, ed ho stampato in faccia quell’inconfondibile sorriso ebete di chi sta bene col mondo.
Insomma, questa è stata la prima volta che ho avuto a che fare con uno dei cosiddetti massaggi a lieto fine, e da quella prima esperienza ormai ho perso il conto di quante volte ho provato nuovamente quella soave sensazione di leggerezza. Negli anni ho scoperto altri centri simili, alcuni sono dei veri e propri centri massaggi con tanto di insegne pubblicitarie, altri sono anonimi fondi di magazzino riciclati a tale scopo, ed altri ancora erano semplici appartamenti come quella prima volta.
Anche l’happy ending è diverso da un posto all’altro, in alcuni casi è un rapido lavoretto di mano, in altri c’è la versione orale, ma nel corso degli anni mi è capitato di trovare un po’ di tutto, dal finale eseguito con i piedi fino a quelle che invece propongono un rapporto sessuale completo, anche se a dire il vero ho usufruito di questa ultima opzione solamente un paio di volte, ed entrambe con la stessa ragazza che era veramente irresistibile. Tutto sommato è sempre una bella esperienza da provare e da godere, anche solo per dare un taglio alla monotonia delle giornate lavorative o casalinghe. Un momento di fuga e di relax, nonché una delle massime espressioni di spensieratezza. Devi solo spegnere il cervello e goderti le cure dell’operatrice di turno.
Ma alla fine, per quanto questi massaggi con happy ending possano essere piacevoli, la voglia di visitare nuovi Trombodromi d’oltralpe è sempre li pronta a riemergere quando meno te l’aspetti, ed io non posso fare a meno di assecondarla.
…Per fortuna direi.