Salve Cari Amici Viaggiatori,

Finalmente ho trovato un balcone decente con una bella sedia imbottita e un tavolino dove appoggiare l’immancabile laptop per scrivere due righe. Quindi, caffè, posacenere ancora vuoto, e in questa prima notte qui a Hua Hin vado a raccontarvi dei miei primi giorni (di nuovo) in quel di Bangkok. Prima però vi dico cosa ho fatto stasera, tanto per entrare nel mood: Sono sceso in strada sul tardi,  al terzo “Massage massage!” c’era una che mi ispirava e alla fine con 900 Baht ho fatto un’oretta di “massaggio con succhiatura finale”, poi mi sono ritirato nei miei alloggi rimandando a domani l’esplorazione del quartiere (ma questa è un’altra storia..).

Stavolta sono partito da Firenze con Austrian Airlines, scalo a Vienna, ritardo di un’ora e mezza e quindi data la partenza alle 01:00 del 14 agosto sono arrivato in aeroporto nel tardo pomeriggio. L’inizio non è dei migliori, ma niente di tragico, esco a fumare come al solito e poi diretto giù al piano della metro. Cambio il denaro al Super Rich, zero coda, poi mi sposto al baracchino della “True” per la SIM telefonica, qui mi trovo accanto un napoletano che ha difficoltà nella scelta poiché non parla inglese, mi offro di aiutarlo e concludiamo l’operazione insieme, poi mi domanda se posso aiutarlo anche con la BTS perché ha l’Hotel a Nana e non sa come arrivarci. “Tranquillo, tanto vado li anch’io” gli dico, poi ci penso e non mi sembra una faccia nuova… Alla fine era anche lui a una cena di un paio di anni fa qui a Bangkok con i residenti e altri viandanti, quindi  avendo un paio di contatti in comunqe gli faccio una “foto segnaletica” e la mando a quello che lo aspettava, scrivendo nel messaggio “Ho trovato un napoletano in aeroporto, che faccio te lo porto?” , al che si apre un siparietto divertente che mi riporta subito allegria nonostante il disagio del volo in ritardo, poi accompagno il trovatello al suo Hotel, che tra l’altro è il Dynasty inn , e proseguo verso il mio che è il Dynasty Grande, 200 metri più avanti. Qui scopro che le stanze con i balconi grandi sono in ristrutturazione e quindi se voglio posso avere una camera con il balconcino “in piedi”. Faccio presente alla signorina in reception che non mi sembra molto corretto da parte loro non avvertire prima della situazione, ma ormai sono li e non ho alternative decenti, quindi accetto. Non è una tragedia, l’hotel è comunque valido e posso affacciarmi a fumare senza uscire, ma un po’ mi girano lo ammetto, quindi una nota di demerito per il Dynasty Grande ci sta (anche se a ristrutturazione ultimata ci tornerò perché mi ci trovo bene, ma era giusto dirlo).
Dopo tutti questi alti e bassi mi fiondo sul letto stremato ed esco sul tardi per un giro in Nana Plaza Entro al Billboard, birretta, entro al Rainbow 3 perché è di strada, birretta, entro al Butterflies, birretta più Ragazza più Lady Drink, la Mamasan mi viene a salutare, resto un po’ li e poi scendo giù all’Angel Witch, mi intrattengo per un drink con una tipina simpatica e dopo 5 minuti arriva una che mi ero portato in camera l’estate scorsa e a quanto pare si ricorda il mio nome, non so se esserne preoccupato o contento (le tratto troppo bene, dev’essere quello il motivo, comunque ne ho un buon ricordo). Saluto l’Angel Witch e vado verso Soi 11 dove c’è l’Orange Bar, nel quale lavora uno dei miei conoscenti in Bangkok. In verità il bar si trova in Soi 11/1 che è una stradina ad L con accesso dalla Sukhumvit oltre che da Soi 11, comunque si trova facile perché è la cosa più vivace che si possa vedere in quel tratto di strada. Prima però mi affaccio su Soi 7/1 li accanto, giusto per vedere che aria tira; schivo le meretrici che mi si parano davanti e arrivo in fondo alla viuzza dove c’è il Wood Bar un po’ in decadenza a vedere dalle donzelle all’esterno, poco fresche poco papabili, vedo anche l’altro Orange Bar ma non ci entro, torno sui miei passi e di fronte al Victoria noto una tipa discreta che avvinghiandosi come un polipo al mio braccio mi propone un massaggio, io rilancio con “BlowJob?” e lei “Boom Boom 1000 Baht” “Ok”; mi porta dentro al piano di sopra e mi faccio fare una pompa intanto che me la pastrugno un po’ sul lettino da massaggi, non è niente di memorabile ma mi ispirava sul momento, poi mi offre la doccia e vado in 11/1. Il bar è abbastanza attivo saluto l’amico, faccio la conoscenza di alcune ragazze e dopo la decima birra della serata alzo i tacchi e me ne vado a dormire, tanto tra stanchezza e alcol ormai non è che possa combinare molto di più.

Il giorno dopo mi sveglio a mezzogiorno e con calma smaltisco la sbornia in piscina, poi mi accordo col napoletano per portarlo al 7Heaven, perché è da gennaio che non ci torno e ne ho una certa voglia. A dire il vero mi piace girare in solitaria quando vado qua e là per postriboli e affini, non ho orari e cambio idea facilmente, ma se c’è da far conoscere dei bei posti a qualcuno ogni tanto ci sta. Solito percorso BTS da Nana a Phrom Phong, poi si torna indietro fino a Soi 33 e poi nel vicolo dove si trova il 7 Heaven , entriamo e senza attesa la signorina in reception ci invita a scegliere le donzelle dal tablet, ce ne sono 6 libere, nessuna che abbia già provato, lascio quindi la scelta al collega e prendo quella che avrei scelto comunque, ottimo. Una quarantina di minuti dopo scendo col sorriso in faccia, lo standard è sempre quello e sono 1300 Baht spesi bene, anche il collega conferma il buon servizio. In serata poi ci ritroviamo di nuovo all’Orange Bar con altri italici viandanti per cena, mangiamo qualcosa al ristorante li accanto dove c’è sempre da attendere un po’ ma si spende il giusto e si mangia bene, e dopo tutti a Nana Plaza. Ne approfitto per una rapida sosta in Hotel, mi do una rinfrescata e li raggiungo al Red Dragon, GoGo Bar che non frequento ma che a detta dei residenti è un buon posto e infatti ci sono diverse ragazze che non sono male, c’è una nanetta che mi ispira molto ma ci penso troppo e se la prende quello seduto li davanti, poi ci spostiamo su al Butterflies e passa una tipina magrolina e molto vivace, che purtroppo parla poco inglese ma sa come strusciarsi con quel fisichino per far venire voglia. Sarei tentato di portarmela in Hotel ma onestamente non mi va. Resto comunque insieme a lei per un po’ e dopo l’abbandono con l’idea di tornarci domani e portarmela via presto, ma intanto torno di nuovo all’Orange, che presumo sarà il “campo base” dei prossimi giorni, l’ambiente è sempre allegro e c’è un discreto via vai di ragazze che passano da li quando gli altri bar chiudono, perché alcune alloggiano sopra al terzo piano e perché di solito li si va avanti fino alle 5 e oltre. Mi ritiro a tarda ora dopo aver fatto conoscenza con alcune tipe del bar oltre che un paio di Freelancer che lavorano in un bar di soi 7 ma hanno la camera al piano sopra al karaoke sopra al bar.

Il giorno seguente devo provare una nuova pompineria che si chiama VOVO, sempre in soi 33 ma sulla via principale 200 metri dopo il vicolo del 7 Heaven, se camminate lungo Soi 33 cercate l’insegna del “Demonia” e li sotto vedrete anche quella del Vovo che si trova esattamente entrando nel parcheggio dopo le sbarre per le auto, impossibile non vederlo una volta li davanti, anche se è effettivamente un po’ imboscato. Il Vovo è praticamente un “Pink Salon” di derivazione giapponese, proprio come l’altro vicino concorrente, i servizi offerti sono Handjob o Blowjob, non è previsto il Full Service, il prezzo per una fellatio “base” è di 1400 Baht, poi ci sono numerose opzioni per le quali il prezzo sale, io volendo provare e recensire il servizio ho scelto il pacchetto da 2300 Baht che include l’uniforme per la ragazza e la stanza a Tema (Ho scelto l’infermeria), e l’opzione per farla spogliare e poter toccare liberamente. Devo dire che come esperienza ci sta (da amante degli anime giapponesi è sempre stato uno dei miei fetish farmi fare una pompa da sexy infermierina asiatica e sotto questo punto di vista mi è piaciuto) ma onestamente non penso che il servizio “standard” da 1400 Baht regga il confronto con quello del 7 Heaven, dove la signorina resta comunque in topless ed è palpabile nella tariffa base, cosa che al Vovo è considerata come extra, quindi il prezzo per lo stesso servizio lievita a 1700 Baht, che non è molto in termini di spesa, ma a parità di servizio e qualità delle ragazze non ha molto senso spendere di più. Comunque il locale è promosso e a breve verrà inserita una scheda più dettagliata nell’apposita categoria delle Recensioni. Di ritorno dal Vovo vado a mangiare al Det5 in soi 8 accompagnato dal solito collega che era venuto con me fino alla pompineria ma poi per “problemi tecnici”, intanto che io mi sollazzavo la dentro, era andato a fare manicure e pedicure li vicino. Straccetti di manzo alla griglia con salsina piccante e un po’ di gamberi fritti affogati con una Asahi. Mi congedo fermandomi in albergo e lui prosegue verso il suo in nana.

La sera torno di nuovo all’Orange Bar, dove scopro che la signorina Milk, tipetta tatuata e piuttosto bellina, regge l’alcol meglio di me, e con una discreta quantità di bevute già in corpo faccio chiusura, poi dopo le 5 vengo invitato da lei e altre due colleghe a spostarci altrove per continuare la serata. In poche parole mi ritrovo in una sorta di “karaoke clandestino” in Soi 22 e poi in un localino più piccolo ma discretamente popolato di figa, entrambi i posti sono “loschi”, nel senso che se non ti ci porta qualcuno o hai il contatto di chi li gestisce non ti fanno entrare e tantomeno riesci a trovarli perché di fatto sono “locali sul retro”. E nulla, seguo la corrente, conosco un po’ di gente, bevo anche troppo ma mi diverto fino alle 10 del mattino quando rientro in Hotel accompagnato in taxi dalla Milk e dalla tipa che funge da “PR” in quei posti, ho rimediato anche il suo contatto che magari torna utile. Onestamente non ho più l’età per fare “after”, ma siamo a Bangkok e una volta ci sta anche questo.

Sabato 17 mi risveglio alle sei del pomeriggio, con molta calma e un vago mal di testa cerco di riprendermi dai bagordi della notte precedente, ho il vago ricordo di una tipa tatuata che mi aveva accompagnato in camera, ma forse era solo un bel sogno. Ero troppo ubriaco per ricordare, va beh, capita. Vorrei concedermi un massaggio serale ma se non mangio svengo, intanto mi contatta il napoletano, ci troviamo all’Orange e poi si va a mangiare li accanto, alla fine tra l’attesa e il tempo di gustarmi un buon pad thai sono già le 22:30, andiamo dunque alla stazione BTS di Nana e di nuovo fino a Phrom Phong, stavolta verso Soi 22 perché voglio andare al Kiss o ad uno di quei centri massaggi nello stesso vicolo, tanto sono tutti della stessa proprietà e si scambiano le operatrici, infatti una volta arrivati lì entro nel primo sulla destra che si chiama Passion e sono titubante se restare o meno perché le signorine presenti non sono molto di mio gradimento, ma quando mi giro verso la porta appare una tipina più che discreta, arrivata dal locale di fronte o da quello lì accanto presumo, che con un bel sorrisetto mi convince a restare e affidarmi a lei. Scelta ottima devo dire, un’ora di massaggio e “Boom Boom” nella quale ho lasciato fare quasi tutto a lei, ed è stata molto brava. 2000 Baht spesi più che bene. L’unico appunto che posso fare a quel posto è che forse faceva un po’ freddo in stanza, infatti a un certo punto ho detto alla tipa di spegnere il condizionatore perché stavo congelando, ma magari ero io poco in forma dallo stravizio della notte precedente o forse è perché fuori ha iniziato a diluviare, non so, ma è l’unica cosa negativa che posso dire, per il resto, il Passion e i suoi “cugini” Kiss e Honey Bee continuano ad essere una buona alternativa low cost che offre un buon servizio completo. Lo strambo collega napoletano se ne era andato senza consumare, non ho ben capito se poi è andato a farsi fare un massaggio ai piedi li vicino o cos’altro, mi invia solo un vocale dicendo che ha preso l’acquazzone in pieno e si è ritirato in hotel, io invece, dato che stava ancora diluviando, sono stato accompagnato fin sulla strada principale dalla gentilissima bambolina che mi ha “violentato” poco prima, poi ho comprato un ombrellino al Seven Eleven e sono tornato a piedi perché mi sentivo allegro e volevo fare due passi sotto la pioggia lungo la Sukhumvit (ognuno ha le sue stranezze, a me piace vedere le cose da diverse prospettive e mi andava così). Passo un attimo in hotel perché comunque le scarpe si erano bagnate già uscendo nel vicolo del Passion che era praticamente allagato, poi vado a chiudere la serata sempre all’Orange Bar dove, stanco ma appagato, non faccio altro che bere due birrette intanto che l’amico presente nel bar mi ricorda che c’era la festa annuale di anniversario al CIB, cosa che mi ero completamente dimenticato, altrimenti forse sarei andato li a far baldoria invece che in un Teen massage, ma tant’è, ormai non ne ho voglia, ma non ho nemmeno voglia di andare a dormire. Resto fino alle 4 rilassato a far niente pensando alla tipa del massaggio che mi saltellava sul cazzo e poi passo al Burger King prima di tornare in Hotel, perché avevo fame.

Domenica 18, colazione tardiva da Hooters con un doppio hamburger, patatine e una birra San Miguel, affacciato di fronte all’entrata Nana Plaza lanciando occhiate al culo della cameriera quando passa li accanto. Un po’ caro Hooters, ma ormai è quasi un rituale e comunque gli hamburger che fanno li non sono niente male, così come le cameriere che con la divisa ufficiale del locale sono sempre molto gnocche. In giornata torno al 7 Heaven, ormai tappa fissa quasi giornaliera quando sono in zona, mi piace quel posto, e finché resta com’è continuerò ad essere un buon cliente. La sera invece pizza con due expat e uno che lo è quasi in quanto a presenza in quel di Bangkok. La pizza al Vesuvio in soi 8 è sempre buona, meglio di tante pizzerie italiane, ve la consiglio se siete in zona. Ci spostiamo poi in Nana Plaza al B52, GoGoBar piccolo ma con alcune Girls interessanti, mi intrattengo per un drink con una che alla fine non è niente di che, ma ballava sul palco in topless e volevo saggiare con mano quelle due tette fin troppo belle per essere naturali e thailandesi, le chiedo anche quale sia il Prezzo per Barfine e Short Time, dice 1000 più 3000, dice lei, ma nonostante me lo proponga più volte me ne vado con gli altri ai bar di Soi 7. Qui ci fermiamo al bar dove lavorano quelle poi passano al bar dal mio amico, è uno scambio di favori tra loro diciamo, ma ero passato a salutarle anche da solo l’altra sera. Da li ci spostiamo ad un altro bar dove vanno spesso. Ci ero già stato altre volte negli anni passati ma non mi aveva mai entusiasmato diciamo; stavolta invece ci sono diverse tipe simpatiche oltre alla ladyboy che loro chiamano “Carlo”, che se non avesse quella faccia li che non convince, per il resto non sarebbe nemmeno da buttare, ma ladyboy a parte c’è una ragazza in particolare che attira la mia attenzione, è caruccia, magrolina ma morbidosa e molto “natural”, si chiama Baimon (quindi è senza dubbio un pokemon con quel nome) e per certi versi mi ricorda molto una ragazza della quale mi ero più che invaghito molti anni fa. Resto con lei anche dopo che gli altri se ne sono andati, mi porta diverse volte verso i bagni, li imparo la tecnica di entrare in bagno in due dal tornello con 10 Baht, tanto maschi o femmine o ladyboy non fa molta differenza, è tutto molto promiscuo. La prima volta c’è infatti una tipa che attende un cliente li ai lavandini, stessa mia situazione mia ma al contrario, la saluto, srotola un po’ di carta igienica e me la passa, poi ne prende dell’altra e la passa sotto la porta al tizio nel cesso, quindi capisco il perché me l’ha data e la imito porgendo la carta alla signorina nel cesso e ricevo un “Thank you babyyyy”. Rido. Facciamo diverse passeggiate di corsa in mezzo agli altri baretti diretti verso la toilette che è imboscata a un angolo della piazza dei bar di soi 7, una volta ne avevo bisogno io, un’altra credo che lei stesse per vomitare (ma fa brutto chiedere e non ho approfondito), poi al giro successivo si è guadagnata un succhiotto su una tetta e siamo tornati indietro quindi non so cosa volesse fare, mentre l’ultima sono sicuro che dovesse pisciare perché ero dentro con lei seduta sulla tazza del cesso a braghe calate (ognuno ha i suoi fetish, non giudicatemi ^^). Quando è ora di chiusura non so chi sia il più ubriaco tra i due, probabilmente per una volta è lei quella più andata. Comunque potrebbe essere che mentre stava sul cesso a pisciare avesse qualcosa in bocca e che qualcuno fosse eccitato a morte ma troppo ubriaco per concludere in tempi umani. Pago il conto (l’equivalente di uno short time con quella del B52) e saluto, perché domani devo lasciare Bangkok e partire per Hua Hin, e mi va bene così, è stata una bella seratina alcolica e lei mi piace un casino. Torno in Hotel “a cazzo barzotto” e mi addormento leggendo i messaggini ubriachi di lei che fa la carina pensando di aver trovato un buon cliente.  Chissà se avrà ragione, vedremo…

Al prossimo aggiornamento da Hua Hin e un saluto dal vostro Redattore in Vacanza!

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