Il Matrimonio è una di quelle cose che proprio non capisco, o meglio, ne capisco il senso a livello burocratico, quello si, ma quando mi è capitato di affermare questo mio pensiero in presenza di persone sposate o di donne in generale ho ricevuto sempre le stesse osservazioni, del tipo: “Ma non è una questione di burocrazia e di documenti, è l’amore, è una cosa naturale che due persone che si amano finiscano per sposarsi, è una promessa di vita insieme, è il rispetto per l’altra persona e un segno di fiducia, l’amore l’aMMore l’aMMMOOre…”.

A quel punto di solito la mia risposta è: “Si ma se due persone decidono di vivere insieme il resto della vita perché si amano e vogliono condividere la loro esistenza basandosi sul rispetto reciproco e sulla fiducia e sull’aMMOre, possono farlo benissimo anche senza firmare dei documenti, quelli servono solo da un punto di vista legale in caso di problemi laddove non ci sia più il rispetto e la fiducia e l’aMMore. Quindi qual’è il senso del Matrimonio che moralmente è una promessa di vita insieme ma trova una vera utilità solo se questa promessa viene infranta?”.

Confesso che in quarant’anni di vita questo è sempre stato Scacco Matto, poiché nessuno ha mai saputo dare una risposta sensata alla domanda.

“Eppure si sposano.”

Eppure tutti i miei amici ammogliati hanno tradito la moglie almeno una volta (non solo quelli già avvezzi a certi vizi ma anche i novizi reinventatisi puttanieri proprio dopo il matrimonio), e questo è un dato di fatto.  Oltretutto spesso si lamentano della vita coniugale che limita la loro libertà, maledicono il giorno che hanno scelto di sposarsi e sovente li sento dire: “AH! Se potessi tornare indietro…”

Che poi la maggior parte di loro non tromba quasi più con la propria moglie, una volta al mese quando va bene o magari in occasione di eventi particolari e poco più.  Alcuni vorrebbero davvero liberarsi di quella palla al piede con cui dormono ogni notte, ogni tanto lo dicono, molte volte lo pensano, ma sono consapevoli del fatto che avendo firmato un contratto il giorno che si sono sposati avrebbero troppi svantaggi nel chiedere il divorzio (specialmente quelli con prole minorenne e moglie che ha preferito fare la mamma a tempo pieno anziché lavorare perché tanto lui guadagna abbastanza per tutti), e quindi continuano ad andare a troie quando possono o a cercare storielle extraconiugali se ne sono in grado.
Non ho mai avuto intenzione di sposarmi, anche se di fatto ho vissuto con una per circa 7 anni e da un punto di vista pratico e morale è la stessa cosa, ma non avendo contratti da rispettare ho potuto liberarmene facilmente senza conseguenze tangibili e senza troppi rimpianti se non a livello morale e di “Se avessi scelto l’altra opzione..”.
Sono sempre stato contrario al matrimonio, un po’ perché non ne vedo l’utilità pratica, in parte perché sono ateo, e un po’ tanto perché sono consapevole di non poter rimanere fedele ad una sola donna per tutta la vita. Non ho mai giudicato chi si sposa, alla fine non è una cosa che mi riguarda direttamente e ognuno è libero di complicarsi la vita nel modo che ritiene più opportuno, ma nel mio piccolo ho sempre consigliato a tutti di non farlo.

Gli unici casi in cui ne posso comprendere la necessità sono quelli che riguardano i cosiddetti “Inutili“, ovvero coloro che non hanno sufficiente carattere per vivere in armonia con se stessi senza qualcuno a cui dover rendere conto di ogni propria azione e decisione, e “Quelli a cui non interessa il sesso“, che per propria indole sono veramente poco interessati alle gioie del sesso e in generale alle donne intese come Femmine, il che rende la loro monogamia molto facile da accettare e sopportare.

“Ok, e allora che mi dici di quelli che si dichiarano Felicemente Sposati?”

Beh (disse la pecora…) anche il mio collega di lavoro, tanto per citare il primo esempio che mi viene, in mente si dichiara Felicemente Sposato (ed anche i miei amici puttanieri amano essere padri dei loro figli, ma questa è un’altra storia, qui si parla di matrimonio e moglie, non di prole). Il punto è che il mio collega rientra in quella famosa categoria di quelli a cui non interessano sesso e donne in generale, lui è uno di quelli che preferisce guardare la partita di calcio in tv piuttosto che farsi una sana scopata, ed è uno che ha sposato “una donna che io non tromberei nemmeno col pisello di un altro” quando aveva poco più di vent’anni, e per di più ne aveva provata solo una prima di quella. Inoltre lui e la moglie si vedono poco più di un paio d’ore la sera prima di addormentarsi e nei weekend quando lei è a lavoro e lui va a darle una mano in negozio. Ma se questo vuol dire essere felicemente sposati allora è sicuramente un motivo in più per non farlo mai nella vita.
Mi viene da dire che i felicemente sposati forse esistono ma è gente sessualmente appassita, o cerebralmente limitata e non ha idea di cosa ci sia “la fuori”, e intendo fuori dal loro piccolo piatto e circoscritto mondo coniugale. Ma questo ovviamente è solo il mio pensiero, magari sono io il cieco e sono troppo stupido per capirlo, chissà.

“E poi, quando sarai vecchio?”

Bella domanda.
Non so se ci arriverò mai alla vecchiaia (ma qualcuno mi dica gentilmente a che età un individuo è da definire Vecchio, perché anche quella è una questione da discutere considerando che mi capita di sentir dire: “Poveraccio, era ancora giovane” riferito a gente morta poco prima dei settanta), comunque se dovessi arrivare almeno diciamo a 60 o 70 anni mi immagino più o meno come adesso, solo più imbruttito e meno prestante fisicamente, in generale meno reattivo e probabilmente con qualche acciacco in più ma possibilmente con la “lista delle cose da fare” cancellata almeno all’80%.  E soprattutto mi vedo sulle spiagge assolate di un paese dove non arriva il freddo e dove trovar la compagnia di giovani o un po’ meno giovane donne in cerca di soldi facili è tutt’altro che difficile.
Non voglio al mio fianco una vecchia da accudire e non ne voglio una che si prenda cura della mia stessa vecchiaia. Se starò bene cercherò di godermi i giorni che mi restano, se starò male morirò senza rancore ripensando alla mia scapestrata vita vissuta, non nella paura di morire senza una donna al mio fianco, ma nell’immensa gioia di condividerla in piccole deliziose porzioni con tutte quelle che riesco ad avere intorno finché respiro.

Idee divergenti e modi di vivere diversi, com’è giusto che sia, ma per alcuni il fatto di sposarsi e sfornare figli a nastro è come se fosse un obbligo. Questi li riconosci perché alla domanda “Ma te perché ti sei sposato?”, rispondono sempre con frasi del tipo “Perché Lo Fanno Tutti”, o “Perché Poi Da Vecchio…”, oppure “Perché Tanto Prima o Poi Va Fatto”. Non c’è molto da aggiungere direi, la categoria degli Inutili è così scialba e prevedibile che non vale nemmeno la pena di parlarne.

Poi ci sono altri casi, meno comuni ma sotto gli occhi di tutti, come il FU Berlusca (SCilvio per gli amici) o magari il Briatore nazionale (giusto per citarne un altro molto borderline e simpatizzante della famiglia dei puttanieri) che essendo personaggi sopra le righe, e soprattutto schifosamente ricchi, se decidono di sposarsi più volte e fare figli a nastro è palese che la loro vita non subirà alcun cambiamento o limitazione a causa di tale scelta.

Forse alla fine, come per tutte le altre questioni pratiche della vita, anche per il matrimonio è sempre e solo una questione di soldi.

Oppure…

Da una parte, ci sono individui che vivono bene con se stessi e con gli altri senza soffrire la mancanza di un partner fisso (come nel mio caso, e per esserne certo ho dovuto comunque provare anche l’altra opzione)

Dall’altra esistono persone che senza un partner di riferimento si sentono perduti e incompleti o insoddisfatti della propria situazione, poi una volta sposati cercano disperatamente le più disparate alternative alla routine del rapporto di coppia che inevitabilmente si crea dopo anni di matrimonio. Non per niente i locali per uomini sono pieni anche di gente sposata, così come i letti delle sex worker in generale.

Ma a ben vedere c’è anche una terza opzione ovvero chi cerca la propria presunta serenità nel tentativo di imitare la famiglia del mulino bianco, facendo sesso per le feste da calendario (tanto l’importante è l’aMMMore) e concedendosi la partita di calcetto con gli amici per sfogarsi, se la moglie da il permesso. Che poi in verità anche lei la sera ormai ha solo voglia di guardare la De Filippi e le Isole e i Grandi Fratelli in tv o di stare su Feisbukk a scrivere che suo figlio è “tutta la sua vita” (e affanculo il marito al quale dichiarava la stessa cosa pochi anni prima), o di lamentarsi con le altre mogli degli amici del calcetto che il cagnolino Fufi ha fatto di nuovo la cacca sul tappeto comprato all’Ikea Domenica mattina prima di andare a pranzo dalla odiosa suocera (bravo Fufi, bravo).

“…E poi ci sono quelle sfumature colorate che rendono il mondo un posto meno grigio e noioso.”

Però dovremmo sapere tutti che esistono anche delle grottesche realtà oltre alle presunte famiglie del mulino bianco dove ovviamente l’ammmore regna sovrano tra i lobotomizzati, perché so per certo che ci sono coppie dove entrambi vorrebbero liberarsi della rispettiva palla al piede per vivere una vita diversa, ma nessuno dei due ha le palle per ammetterlo e rimettersi in gioco o hanno molto da perdere in cambio della libertà e alla fine vanno avanti per inerzia fino a diventare troppo stanchi e vecchi per pensarci ancora (e sono abbastanza sicuro che sia questo il motivo per cui le coppie di anziani risultano essere sempre Felicemente sposate, ma in realtà spesso è rassegnazione diventata semplice abitudine piuttosto che felicità).  Lo stare insieme e il fare figli non sono certo una malattia da evitare ma, specialmente in presenza di un contratto di matrimonio, pongono dei limiti che qualcuno non è disposto ad accettare e che al contrario qualcun altro accetta a cuor leggero senza pensare troppo alle conseguenze, per poi pentirsi di tale leggerezza quando è troppo tardi.

Infine, per ricordarsi di non prendere la vita troppo sul serio perché fa male alla salute, vorrei ricordare e ribadire alcune inconfutabili verità sul matrimonio prima di lasciarvi alle vostre faccende quotidiane:

-Il Matrimonio è un Contratto.

-Il matrimonio è indiscutibilmente la prima causa di divorzio (con tutte le conseguenze nefaste che colpiscono l’uomo)

-Il matrimonio è quell’istituzione che permette a due persone di affrontare insieme difficoltà che non avrebbero mai avuto se non si fossero sposate.

-Per sposarsi è necessario avere dei testimoni, come per un duello o per un incidente.

-Il matrimonio è come una trappola per topi; quelli che son dentro vorrebbero uscirne, e gli altri ci girano intorno per entrarvi.

-Il matrimonio è una gravissima forma di perversione sessuale in quanto è un atto contro natura obbligare un maschio a fare sesso con una sola femmina, e solo con quella, per tutta la vita, “finché morte non vi separi”.

-Le qualità di un uomo che maggiormente attirano una donna, di solito sono le stesse che lei non può più sopportare anni dopo.

-Tutte le donne aspettano l’uomo della loro vita, però, nel frattempo, si sposano.

-Quando un uomo intende divorziare dalla propria moglie la colpa in genere è di tutti e tre.

-Una donna sposa un uomo sperando che cambi, e lui non cambierà. Un uomo sposa una donna sperando che non cambi, e lei cambierà.

-Il marito ideale rimane celibe.

-“Il segreto di un lungo matrimonio? Andare al ristorante un paio di volte a settimana: Cena a lume di candela, musica romantica e qualche passo di danza…. Lei il martedì e Lui il venerdì.”

-La famiglia del mulino bianco non esiste!

-La fedeltà è un forte prurito, con la proibizione di grattarsi.

-“Meglio soli e a volte un po’ malinconici, che in due e sovente incazzati”.

Poi ognuno ha il diritto di complicarsi l’esistenza come meglio crede…

Io ho scelto di essere Libero.