Quest’anno ho avuto l’insana idea di iniziare il classico “mini tour de force” estivo proprio nel giorno di ferragosto, quindi per limitare il rischio di ritrovarmi invischiato tra le interminabili code dei soliti vacanzieri dell’Adriatico ho deciso di prendermela comoda e partire appunto al sorgere del sole o giù di li. La prima tappa sarà il Casa Carintia di FeldKirchen, poi un giorno in Andiamo e infine il Marina di Nova Gorica, in Slovenia.

Imbocco l’autostrada, saluto Firenze, faccio colazione, passo l’appennino, esce il sole, subisco un po‘ di coda per incidente, ne approfitto per inviare messaggi a destra e a manca, soprattutto agli amici ammogliati intrappolati in versilia con le rispettive mogli. La strada si libera, acquisto la vignetten e finalmente alle 12.30 sono in Austria. Costeggio brevemente il Faaker See, giro a sinistra ed entro nel bosco, parcheggio nel piazzale della Pensione Natura, un piccolo alberghetto a gestione familiare che ho trovato a un buon prezzo su Booking.com. La struttura è immersa nel verde, letteralmente nel bosco di fianco al lago, il proprietario (italiano) sbriga le formalità in cinque minuti e mi accompagna fino alla mia stanza augurandomi buona permanenza. Mollo lo zaino in camera, rapida doccia, sistemata ai capelli, saluto l’oste che vive li con tutta la famiglia, esco dal bosco e riparto verso Feldkirchen in Karten. La giornata si rivela meno piovosa del previsto, c’è persino un accenno di sole di tanto in tanto. Costeggio anche il pacifico Ossiacher See, giro a destra al semaforo, giro a sinistra, poi ancora a destra, discesa in picchiata in quel passaggio stretto, attraverso la strada, derapata a sinistra e parcheggio sportivo. Ci sono già diverse auto nel piazzale, più o meno quante ve ne sono nell’ora di punta dei giorni normali, solo che adesso il locale è aperto da soli cinque minuti. Entro e ricevo la chiave 317, armadietto d’angolo. Oggi non si paga l’entrata e c’è la grigliata di carne in giardino, ecco perché c’è tanta gente. Molti sono qui per bere e mangiare e non certo per trombare, molti dei clienti più o meno abituali sono arrivati oggi in occasione della festa. Io invece dopo aver capito l’andazzo vado dritto al sodo e mi apparto in camera con la Perla. Lei tranquilla e pacioccosa, il birillo si sente a suo agio e un’ora passa in fretta tra le solite maialate e un paio di cazzate. Qui però apro una parentesi: (Chiacchierando con lei ho scoperto che qualcuno si è stampato una pagina del mio blog per farla leggere al locale e a lei in particolare. Or mi chiedo, non c’avete proprio un cazzo di meglio da fare? Non tanto per il gesto in sé, che alla fine il blog è pubblico, quanto per il fatto che lei non è stupida, è sveglia e intelligente, e leggendo di quella particolare situazione riguardante uno dei nostri incontri che avevo descritto mi ha ovviamente riconosciuto. Non che a me cambi niente, intendiamoci, non ho niente da nascondere, non in senso negativo almeno. Il punto è che se tra le ragazze di un determinato locale si spargesse la voce che sono “il tizio che fa le recensioni sui locali” poi non potrei più dare giudizi attendibili perché si comporterebbero meglio di quanto farebbero normalmente per non avere una eventuale pubblicità negativa. Ma probabilmente questi fenomeni che si portano dietro “la guida michelin dei trombodromi” sono troppo ottusi per capire certe dinamiche, altrimenti non mi spiego il motivo di una tale inutile cazzata.) chiusa parentesi, e spero di aver chiarito il concetto anche per gli altri “diversamente intelligenti” che volessero emulare le gesta di questi sopracitati bonobo.  In sostanza: “Ciao Perlina”.  Tanto ormai so che viene qui a curiosare, ma so anche che non ha svelato la mia identità alle colleghe del locale, il che la rende di sicuro più affidabile e intelligente di certi suoi clienti.

La giornata prosegue poi con l’arrivo di una bolgia infernale di avventori. C’è anche il grande capo (proprietario del locale e grande in tutti i sensi perché è una montagna d’uomo) con la sua band che sta sistemando gli strumenti per suonare più tardi sul palchetto in sala lap-dance. C’è anche la sua neo sposa Edit (ex mestierante ungherese di lungo corso) che svolazza leggiadra qua e la, e poi ci sono le solite facce note del locale, compreso l’immancabile signor Franco (che se una volta capiterà che arrivo li e non ce lo trovo mi preoccuperò seriamente) e gli altri abitué della villa. Le ciCCine ci sono tutte anche loro: Isabella, Michaela, Nicoleta, Giulia, Alexandra, Oxana, Georgiana, Silvia, Anita, Perla etc. etc. e lavorano tutte senza sosta fino a tardi. Le differenze sostanziali in confronto a un normale sabato sono poche ma incisive: Fuori, la grigliata con decine e decine di persone sedute a mangiare a sbafo poiché è tutto gratis (a parte le prestazioni delle signorine ovviamente). Dentro, decine e decine di uomini a bere a sbafo giacché le bevute non si pagano mai al Casa Carintia ma oggi c’è molta più gente del solito e quelli che non sono troppo pieni di panza o troppo ubriachi d’alcool stanno in sala a cazzeggiare in attesa delle signorine che fanno su e giù dalle scale a ciclo continuo. Altra cosa strana e a tratti divertente è la possibilità di trombare praticamente ovunque, dalla sauna al giardino ai bagni, tutto è lecito nei limiti della decenza (perché comunque il sesso in pubblico nel locale è vietato), e per l’appunto l’ultima mezz’ora di giochi l’ho fatta nel piccolo bagno al primo piano con la signorina Nicoleta appecorata sulla tazza del cesso mentre la gente bussava giustamente alla porta e la risposta era ovviamente “Occupatoo!”.  Il secondo giro di giostra invece l’ho fatto con quell’angioletto di Giulia sulle note della musica che arrivava dalla saletta lap dove stava suonando il Boss con la sua allegra band. E devo ammettere che la Giulia mi è piaciuta molto, è bellina, è simpatica, e sa fare il suo mestiere. Brava Giulia! (come direbbe il buon Vasco). Nel corso della giornata ho conosciuto alcuni strani personaggi e di questi almeno un paio non sono mai stati all‘Andiamo, quindi hanno chiesto lumi sul locale di Villach. Dopo è arrivato un’altro signore di mezz’età che definiva senza mezzi termini il locale di Villach come “merda…blah blah blah…merda” (testuali parole sue eh), al che ho pensato: o non c’è mai stato, o è più ubriaco di quel che sembra, o è troppo in là con gli anni per apprezzare quel tipo di locale.  Probabilmente l’opzione giusta è la terza, e devo dire che anch’io adoro il Casa Carintia per la sua atmosfera casereccia d’altri tempi e per i prezzi più contenuti, ma un paragone tra i due locali non ha molto senso, l’offerta dell’Andiamo è senza dubbio migliore, dal cibo alle ragazze, oltre che l’area esterna con piscina, le saune etc… Gli unici due punti a favore del Casa Carinzia sono quelli appena menzionati Atmosfera più casereccia e tranquilla e prezzi più bassi.

Più tardi, in sala bar si sono accampati un gruppetto di avventori piuttosto alticci a far casino ed io mi son concesso un paio di martini per ammazzare il tempo, anche perché le ragazze appaiono e scompaiono in un attimo e quindi non c’era molto altro da fare se non attendere un momento più propizio. Avevo voglia di fare una camera con Michaela ma ci voleva il numerino come in salumeria, stessa cosa per Alexandra che ho messo nella lista delle cose da fare per la prossima volta. Ho quindi ripiegato sulla “maestrina porno” ovvero Nicoleta che dopo la vana ricerca di una stanza libera mi ha proposto di fare le porcate in bagno. Ho accettato la proposta e dopo una doccia al volo nel bagno grande ci siamo rinchiusi in uno degli cessi al primo piano. Mi son goduto una breve ma discreta pompa seduto sulla tazza del wc, poi dopo aver steso un asciugamano a terra s’è messa a 90 gradi in piedi con le mani appoggiate sul pavimento. Molto agile la ragazza, inaspettatamente atletica devo dire. A seguire, quando ha capito che la cosa era più lunga del previsto si è appoggiata sulla tazza del cesso e via così finché mi sono arreso alla stanchezza della giornata e alle risate provocate dalla situazione con la gente che bussava alla porta e io a rispondere “Occupato!”. Finale amanuense con spruzzata in direzione lavandino e schizzi casuali sul di lei corpo. Mezz’ora di follia, ma giuro che ho riso come un matto. Verso fine serata, spettacolo indecente fuori programma di un paio di ragazzetti crucchi ubriachi che ballavano in sala bar tra le risate dei presenti e a seguire un gulasch di mezzanotte prima di far ritorno in hotel nel buio pesto della notte carinziana. Un bicchier d’acqua per ripulire il gargarozzo, quindi saluto Perla e Giulia, entrambe in zona bagno al piano terra dopo l’ennesima discesa dalla scala, saluto anche l’omino ubriaco che dormiva sulla sedia in spogliatoio, mi rivesto, saluto la signora Edit in reception ed esco soddisfatto, divertito e stanco morto. Costeggio nuovamente il lago, passo da Villach, costeggio l’altro lago, entro nel bosco, do la buonanotte alla mia cara Trombomobile e mi ritiro nelle mie stanze per accasciarmi ignobilmente sul letto con un solo pensiero in testa…

“Domani ANDIAMO…”